Valli Bergmasche – La Bergamasca trema per l'ipotesi di una super Imu sulle seconde case, con picchi per quelle lasciate sfitte. Con 89 mila seconde abitazioni su un totale di 465 mila, la terra orobica rappresenta un record. «Siamo di fronte all'ultima drammatica tenaglia del fisco sugli immobili – commenta Gianfederico Belotti, direttore di Case&Terreni -. In provincia di Bergamo le seconde case sono molte, più che in Trentino. Molti proprietari di abitazioni in Brembana hanno già chiamato le agenzie per vendere preventivamente gli immobili, si sta creando una situazione di panico. E ovviamente sarà una svendita in grado di far franare le nostre valli».

Dopo l'approvazione definitiva del decreto fiscale in Senato ci sono alcuni punti fermi sull'Imposta municipale unica: si pagherà a scelta in due o tre rate, mentre tra le ipotesi più temute c'è il possibile ritocco al rialzo per l'aliquota sulle seconde e terze abitazioni sfitte, che diventerà certezza solo dopo la verifica del Governo sul gettito ottenuto con la prima rata 'acconto, entro il 18 giugno. Se non basterà a far quadrare i conti di quest'anno, mettendo a rischio il pareggio di bilancio del 2013, ecco che entrerà in vigore la paventata penalizzazione per i possessori di seconde abitazioni vuote. E non ci saranno distinzioni tra case di vacanza o immobili senza canone d'affitto occupati dai figli del proprietario.

I numeri stratosferici sulle case non di residenza riguardano le valli: 63 mila seconde abitazioni. Sulle , dove il boom edilizio ha riguardato soprattutto gli anni Sessanta e Settanta, le seconde case sono mediamente il 75%, con i picchi di Foppolo (93,7%), Castione della Presolana (82,6%) e Selvino (79,4%). E moltissime di queste, per la quasi totalità di proprietà di bergamaschi e milanesi, sono sfitte. Secondo uno studio del Cestit (Centro studi per il turismo e l'interpretazione del territorio dell') le seconde case nelle valli sono utilizzate davvero poco: tra i 60 e gli 80 giorni all'anno, per lo più nel mese di agosto. La questione è stata approfondita nel libro «Le abitazioni di vacanza nella funzione turistica territoriale» a cura del direttore del Cestit Andrea Macchiavelli, che riserva un intero capitolo al fenomeno delle seconde case. Basti pensare che ben 10 Comuni della Val Brembana hanno più dell'80% delle abitazioni non occupate, così come Brumano e in e Aviatico e Castione in . In Val di Scalve il fenomeno è meno rilevante: solo Schilpario supera il 60 per cento.

Anche la città non scherza. Rispetto a 34.420 prime case risultano circa 20 mila seconde abitazioni in affitto o vuote. Numeri che per Palafrizzoni porterebbero tra i 16 e i 22 milioni di euro grazie all'Imu sulle seconde case. E con l'imposta sugli immobili ritoccata fino all'11,4 per mille le casse comunali sarebbero rimpinguate ulteriormente.

Letizia Bonetti – Corriere della Sera – Bergamo e Provincia