Seconde case: se curate diventano patrimonio per il paese
Senza categoria Articolo letto da 1.008 utenti - Pubblicato il 17 Novembre 2010Sono due dei comuni che, nella nostra provincia, contano numeri cospicui di seconde case. Ma sono anche i due comuni che, dal punto di vista turistico, hanno cercato di attrezzarsi per non lasciare le abitazioni vuote: Selvino, in valle seriana, e Serina, in valle Brembana, ieri al seminario di Confcooperative sono stati invitati per portare i loro esempi. Da parte di Giovanni Fattori, assessore al Turismo di Serina, è arrivata una difesa del patrimonio immobiliare, con alcune precisazioni: «Ricordiamo che le seconde case non sono solo di villeggianti ma anche di residenti che hanno investito. Proprio perché queste a Serina sono la maggioranza dico che la nostra è un'offerta di qualità: le abitazioni sono più curate.
E poi sono di certo una fonte di reddito: il Comune incassa l'Ici e di questi tempi è ossigeno, ma anche le piccole aziende artigiane, pensiamo agli imbianchini, hanno fonti di lavoro qui». Una chiosa sulla «cementificazione»: «L'ultimo terreno che ha venduto il Comune, per creare servizi pubblici col ricavato, risale a otto anni fa. Le altre sono concessioni di molto tempo fa».
Da parte di Angelo Bertocchi, assessore al Turismo di Selvino e operatore immobiliare, l'appello «alla condivisione dell'obiettivo. Capita che chi possiede case non ne curi la qualità, così possibili acquirenti si trovano a vedere materassi diversi, comodini senza lampade…». E, nonostante budget fissi, «se non sono case di livello spesso le rifiutano». Ora le normative sulla messa a norma aiutano, ma la valutazione di standard minimi (come da lezione trentina) aiuterebbe. Selvino, analogamente a Serina, ha poi puntato sull'animazione: «Il paese diventa un villaggio turistico, e gli animatori sono ragazzi del paese. Per valorizzare le seconde case serve ancora molto».
L'Eco di bergamo
2 Risposta a “Seconde case: se curate diventano patrimonio per il paese”
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Inserito il 18 Novembre 2010 alle ore 14:16 GMT+0100
Proprio perche’ e’ un patrimonio, le case dovrebbero essere costruite con certi criteri di gusto e di numero. Per Serina il villaggio “La Pineta ” sembra un insediamento di arnie per api, quando e’ troppo e’ troppo.
Inserito il 19 Novembre 2010 alle ore 17:59 GMT+0100
Parole sante ! bisognerebbe vincolare le autorizzazioni a costruire a criteri minimi di qualita’ e quantita’ ( e anche un minimo di ” buon gusto ” ); troppo spesso si vedono costruzioni tante ed anche molto brutte.
Gli amministratori locali lasciano costruire liberamente pur di far quadrare i bilanci comunali con i soldi degli oneri di urbanizzazione. Cosi si ” svende ” il territorio.