orsograndeCaro Orso JJ5, tanti anni fa ho conosciuto alcuni tuoi antenati, subito dopo la guerra accompagnati da leggiadre zingarelle. Legati ad una catena, si esibivano ballando sulle nostre piazzette del paese e noi bambini, non avendo altro, portavamo loro una fetta di o pochi centesimi, molto più apprezzati. Ho avuto anche più volte l'occasione di ammirare alcuni tuoi parenti come bravissimi attori ed equilibristi nei circhi equestri. Oggi i tempi sono cambiati e siete tornati nel vostro ambiente boschivo, liberi, seppure controllati a distanza, ma per la legge della natura sbranate pecorelle o altro a quei pochi, poveri e duri montanari rimasti sulle alture, già presi per i fondelli dalle istituzioni e tartassati da leggi inique messe in vigore non si sa né da chi né perché, mentre le tante sovvenzioni si perdono prima di arrivare in .

A me ormai vecchio e testardo montanaro che vago zoppicando nei boschi dei miei avi, non puoi rubare più niente perché non ho al pascolo, ma da giovane quando aiutavo mio padre, esperto norcino, ad ammazzar maiali per farne braciole, salami e cotechini, ho conosciuto e condiviso le fatiche e i sacrifici dei veri contadini di una volta. Da tanti anni, ormai per forza di cose, mi sono convertito allo spirito francescano, non vado più a e la selvaggina, pagandola a caro prezzo, la trovo bella e pronta al supermercato, ma non c'è più né gusto né avventura… perché tutto è sofisticato ed inquinato; neppure quei bravi ragazzi dei boy-scout, quando arrivano in montagna, osservano in pieno i loro ideali e i propri regolamenti…

Per tutto il clamore poi che hai suscitato, tu non hai colpe perché fai solo il tuo mestiere e poi a differenza di tanti altri più furbi in fin dei conti rubi solo pecorelle o galline e ricevi anche la simpatia e la solidarietà di tanta parte dell'opinione pubblica benpensante e fuori da ogni pericolo o perdite, ma la morale della favola è sempre quella… cioé… chi se ne frega della montagna abbandonata all'incuria e a rischio e chi se ne frega dei montanari appassionati e fortemente delusi e penalizzati, costretti a malincuore a lasciare i loro pascoli e i loro monti?

Spero comunque che non ti uccidano o non ti facciano del male, ma che neppure tu ne possa farne ad altri e spero trovino anche a te una sistemazione più sicura per tutti, magari grazie a uno di quei numerosissimi enti, sempre più prolifici, dove tanti raccomandati ed intoccabili si abbuffano beatamente divorando ogni cosa. Spero poi che i suddetti non mi mandino ancora guardie o non mi mettano una museruola perché, pur già tartassato, difendo ancora la montagna ed i montanari veri. Auguro a te buona fortuna caro fratello orso…

Ciao!
Pietro Tòcio da Sussia.. da lettere al direttore de L'Eco di