Ornica – Sarà più un caso, poco significativo, come dice il sindaco, o forse l'inversione di tendenza è veramente iniziata? Sta di fatto che dopo circa mezzo secolo il bilancio demografico di ha finalmente fatto registrare un «più due» sulla popolazione residente. E da queste parti e di questi tempi, ovvero nei piccoli comuni 'alta Valle Brembana, alle prese da anni con lo spopolamento, è già di per sé raro. Picco di 530 abitanti I dati certi: dal 2000 allo scorso anno la popolazione è sempre andata diminuendo, anno dopo anno e, idem, se prendiamo come riferimento gli ultimi cinque censimenti. Sempre in calo. Si va così dal picco della fine degli Anni 50 quando si arrivò a oltre 530 abitanti, ai 502 del 1961, al minimo dello scorso anno con 178.

A ieri i residenti erano 180: una crescita avvenuta grazie soprattutto a sei nuovi immigrati (soprattutto pensionati) e a un nato, Ilaria, arrivata lo scorso 18 gennaio. Sul registro, quindi, quattro decessi e un emigrato. Probabilmente troppo poco per parlare di ripopolamento. Soprattutto perché qui mancano coppie giovani a garantire un futuro e i bambini sono pochi: alle elementari del paese ci sono sette alunni e all'asilo (di ) tre. «Il declino è iniziato a fine Anni 50 – dice il sindaco Gino Quarteroni – ed è stata una costante discesa. Vero, quest'anno, facciamo segnare dopo decenni un “più due”, ma non possiamo illuderci, non può essere considerato un vero segnale dell'inversione di tendenza. Chi è venuto ad abitare in paese sono pensionati e i giovani restano pochi».

Trasloco per la nuova nata
E proprio la famiglia da cui è arrivato l'unico bimbo del 2010, la piccola Ilaria, ha deciso di lasciare Ornica. Santino , operaio e Albertina Ruffoni, entrambi 39enni, andranno ad abitare a . «A Ornica rimarranno la casa dei genitori e una sorella – dice Albertina – quindi il legame sarà ancora forte. Ma ci spostiamo per comodità, servizi e lavoro: la di Ornica, in inverno, non è così sicura».

«La determinazione c'è»
Sindaco e paese, comunque, non si danno per vinti: «Non ci rassegniamo – afferma Gino Quarteroni – e anche le iniziative realizzate negli ultimi anni vanno in questa direzione: portare occasioni di lavoro, un motivo per fare restare in paese i giovani». «E nelle donne che da due anni stanno lavorando in tal senso (la cooperativa “Donne di montagna”) – conclude il sindaco Quarteroni con una nota positiva – la determinazione e l'entusiasmo non mancano».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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