Proseguiranno fino all'estate, in attesa del progetto modificato di Perrault.

Il vicesindaco : «Siamo in ritardo, ma l'operazione di rilancio continua». San Pellegrino Terme – Insieme alla terra, le ruspe entrate in azione a San Pellegrino probabilmente si sono portate via un bel po' di scetticismo.

Di chi, da alcuni mesi, in Valle Brembana, dubitava ormai che le nuove Terme sarebbero state realizzate. Perché la demolizione del vecchio stabilimento della Sanpellegrino, in via Taramelli, era ormai conclusa da più di un anno.

Ed era rimasta solo una spianata di macerie, il «Ground Zero» della cittadina termale, come è stato ribattezzato.

Progettazione complicata
Il 2010 inizia, invece, coi colpi di ruspa per gli scavi della nuova area termale (compresi parcheggi e borgo residenziale-commerciale), lavori affidati fino alla prossima estate all'impresa Regazzoni di Olmo al Brembo.
«Si porta via materiale e si scava – spiega Gianluca Spinelli, del gruppo –. Un intervento che proseguirà almeno per quattro o cinque mesi». In attesa che il progetto dell'architetto francese Dominique Perrault, modificato rispetto ad alcune iniziali, sia finalmente pronto. «È praticamente concluso ma lo stiamo mettendo a punto», prosegue Spinelli. Proprio i continui rinvii e i tempi lunghi di progettazione hanno sollevato critiche e dubbi sull'operazione di rilancio. Perché dalla presentazione del bozzetto, vincitore del concorso internazionale, e quindi dall'affidamento dell'incarico a Perrault, è trascorso ormai un anno e mezzo. «L'intervento è complesso – spiega il vicesindaco Vittorio Milesi – e a questo si aggiunge la delicatezza geologica dell'area dove le terme dovranno essere realizzate». Ovvero la zona dove sono presenti anche le sorgenti della Sanpellegrino.

Aumentati i di realizzazione
«L'inizio degli scavi – prosegue Milesi – rappresenta comunque un segnale positivo: l'operazione, anche se con ritardi considerevoli rispetto alla prima tabella di marcia, sta proseguendo. L'amministrazione, peraltro, ha già sollecitato il perché si cerchi di accelerare i tempi: molti operatori turistici, sia a San Pellegrino sia nel resto della Valle Brembana, infatti, fanno dipendere proprie iniziative di rilancio e ammodernamento delle strutture, proprio dall'operazione di sviluppo della nostra cittadina. Per questo l'apertura del cantiere rappresenta un fatto sicuramente positivo».

«Siamo consapevoli che in questo momento di transizione – continua il vicesindaco – gli operatori commerciali stiano soffrendo. Ma l'operazione è molto difficile, dalla sua riuscita dipende il futuro della nostra cittadina e della valle, e quindi non si può sbagliare. Con questo occorre che il tutto sia realizzato in tempi accettabili». Dunque serviranno alcuni mesi per realizzare gli scavi. Nel frattempo si attende la presentazione del progetto definitivo delle nuove Terme, il cui costo, inizialmente, era di nove milioni di euro (più altri quattro milioni per mille parcheggi sotterranei). «Ma dopo le modifiche e i problemi riscontrati proprio in sede di progettazione i costi sono lievitati – spiega Milesi –. Servirà una revisione dell'accordo di programma iniziale (tra Regione, Provincia, Comune e Percassi)».

Il nuovo centro termale sorgerà nell'area un tempo occupata dai vecchi stabilimenti della Sanpellegrino. Sarà il gruppo Percassi a costruirlo (e poi a gestirlo per 30 anni), ma sarà acquistato e quindi di proprietà del Comune di San Pellegrino. Oltre alle Terme sono previsti la realizzazione di un nuovo albergo a sette stelle, quindi la ristrutturazione dell'attuale e il borgo commerciale-residenziale. Negozi e appartamenti saranno realizzati nella parte a valle, utilizzando anche il vecchio centro di cure termali.

Finora spesi 14 milioni di euro
Proseguono, intanto, i lavori di ristrutturazione del casinò municipale (di proprietà del Comune e gestito dal gruppo Percassi). E si attende anche la risposta della sulla richiesta di finanziamento da circa cinque milioni di euro per il nuovo teatro. Intervento che andrebbe quasi a completare il recupero dell'ex casa da gioco, per il quale finora sono stati spesi già altrettanti cinque milioni di euro.

Finora, grazie all'accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune e gruppo Percassi, a San Pellegrino sono stati investiti quasi 14 milioni di euro: circa 7 milioni per sottoservizi e opere a Vetta, tre milioni per il Grand Hotel, un milione e mezzo per l'ampliamento dell'istituto scolastico , un milione e mezzo per il recupero del casinò, 300 mila euro per la realizzazione del giardino pensile di viale della Vittoria, 570 mila euro per la rotatoria a Ruspino (da realizzare) e 340 mila euro per il parco dietro il casinò.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo

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