Giù l’ex hotel, cantiere aperto, Fonte sorvegliata dai sismografi

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San Pellegrino Terme – Telecamere della Rai e interviste agli amministratori. Lo «smontaggio» dell’ex hotel Terme di San Pellegrino, non ancora iniziato, ieri ha già attirato l’attenzione dei media oltre la nostra provincia. Ma siamo ancora alle fasi iniziali, quelle dell’allestimento del cantiere. La «decostruzione» vera e propria dell’edificio, come è stata chiamata dal gruppo Percassi, inizierà solo tra alcuni giorni. Ieri, intanto, c’è stata la consegna ufficiale dei lavori alla Despe di Torre de’ Roveri, specializzata in questo tipo di interventi (si occupò anche della demolizione degli ex stabilimenti Sanpellegrino), in una riunione avvenuta nella sede dell’ex Azienda autonoma con amministratori pubblici, dirigenti dell’azienda di acque minerali e gruppo Percassi.

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Hotel Terme: la demolizione al via fra macchine «volanti» e sismografi

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San Pellegrino Terme – «L’autorizzazione per i lavori è arrivata». L’annuncio è del Gruppo Percassi che sta per dare il via alle operazioni sull’edificio più recente dell’Hotel Terme a San Pellegrino, primo passo per la creazione del centro termale che rilancerà la cittadina brembana. Una demolizione che, nel progetto curato dalla proprietà insieme alla Despe di Torre de’ Roveri, diventa operazione chirurgica con l’obiettivo di limitare e rendere sostenibile l’impatto con il territorio e gli edifici circostanti. Chi pensa a ruspe e bulldozer si sbaglia: il vecchio albergo sarà «decostruito», letteralmente smontato in modo anche scenografico dato che la macchina di piccole dimensioni chiamata ad abbattere pezzo per pezzo le camere e i piani sarà calata dall’alto. Non solo: per monitorare in modo continuo eventuali vibrazioni saranno posizionati tre sismografi.

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San Pellegrino, ultima chiamata per il rilancio

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San Pellegrino Terme – Il progetto in gestazione da anni è forse l’estrema carta, non priva di incognite, per ridare lustro ad una località caduta in declino. L’immagine acquatica è scontata ma è la più efficace per dare l’idea della crisi, forse irreversibile, che sta inaridendo località che nell’acqua e nelle sorgenti prodigiose avevano il loro oro. Passare le acque era la vacanza irrinunciabile delle aristocrazie e della borghesia danarosa, con intellettuali di contorno, nella prima metà del Novecento, e poi è stata la scoperta rigenerante anche per operai, contadini e casalinghe mandati in ferie con la ricetta medica nella valigia per artriti, coliti, epatiti. Belle époque, belle storie, bei ricordi. All’improvviso qualcosa ha cominciato a spegnersi: le insegne di una pensione, di un dancing, di un caffè. I villeggianti avevano deciso di fare i turisti: preferivano il mare, la barca, girare il mondo. Il declino spiegato dai socio-economisti ha una data precisa: 1992.

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San Pellegrino, il progettista: «Sarà un vero monumento alla nostra acqua

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San Pellegrino Terme – La creazione di un monumento all’acqua: questo uno degli intenti che ha guidato il lavoro dei progettisti dello studio «DE8 architetti con Marco Ferreri» di Orio al Serio. «Il progetto – spiega infatti l’architetto Mauro Piantelli – mira a realizzare un “monumento” all’acqua che leghi i tre elementi forti del luogo: acqua, architettura Liberty e ambiente naturale». Il progetto mira anche a svecchiare strutture e immagine di San Pellegrino: «La caratteristica termale era legata a modelli tipologici ormai superati che hanno lasciato in eredità una decadenza strutturale. Bisogna quindi tornare all’origine di tutto, alla fonte da cui sgorga l’acqua e dove, nel tempo, le varie esigenze funzionali legate alla sorgente (Sala Bibite, alberghi, Kursaal) sono state edificate ed hanno strutturato il complesso architettonico Liberty, gli impianti termali, il porticato, il teatro, il Casinò, lo stesso Grand Hotel».

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