Egregio direttore, nel periodo natalizio proliferano i cosiddetti «cinepanettoni» di italica produzione ai quali sono molto affezionato e che quest'anno mi hanno particolarmente stupito. Ovviamente non mi riferisco ai super-pubblicizzati «Natale a Rio» piuttosto che «Il Cosmo sul Comò» ma ad una produzione locale che mi ha sorpreso per comicità, originalità ed attinenza alla triste realtà che quotidianamente vivo. Il titolo è «Infiltrato» e pare essere stato ispirato a dichiarazioni rilasciate alcuni mesi orsono dal sindaco del comune di riguardo la meritoria attività che la medesima amministrazione svolge nei confronti del quotidiano flusso di autoveicoli verso .

Il protagonista è un solerte vigile alle prese con la più grossa piaga sociale esistente quale l'abusivismo veicolare rappresentato dalle migliaia di automobilisti che quotidianamente si riversano sul suo territorio di competenza alla disperata di raggiungere il proprio posto di lavoro. Conseguentemente si ritrova da una parte a dover fronteggiare tale massa di indisciplinati co-protagonisti e dall'altra a dover far rispettare agli stessi un abnorme proliferare di sensi unici «a tempo» che hanno eguali solo in metropoli come Los Angeles o Città del Messico. Dato che ormai la cosa si ripete da anni e lo stesso non è ancora riuscito a dotarsi del dono 'ubiquità, capisce che si tratta di una lotta impari e che, oltre tutto, rischia di attirarsi le ire dei colleghi dei confinanti paesi come Almè e Villa d'Almè ai quali scarica quotidianamente inquinamento, contumelie e incolonnamenti di autoveicoli a loro sconosciuti sino a qualche mese orsono. Giustamente si pone delle domande in merito alla totale mancanza di opportune soluzioni che da circa trent'anni sia il comune di Sorisole che la stessa non siano ancora riuscite a trovare per risolvere un problema che, anno dopo anno, si aggrava sempre più.

Capisce che i sensi unici «a tempo» e le «svolte obbligate a destra» non saranno mai una soluzione al problema perché questi ostinati automobilisti, con il loro carico di smog ed inquinamento, si divertono talmente a recarsi a lavorare a Bergamo e dintorni che comunque da Sorisole, in mancanza di alternative, devono passare anche a costo di salatissime multe o di arrivare puntualmente in ritardo.

Il colpo di scena finale è rappresentato da un viaggio che lo stesso protagonista fa con la propria famiglia in Svizzera per trascorrere le vacanze invernali. La meta sono le vette alpine del cosiddetto Oberland Bernese dove entra in contatto con una realtà a lui sconosciuta quale, ad esempio, gallerie lunghe 17 chilometri costruite nel lontano 1882 conosciute come il traforo del Gottardo piuttosto che il trenino dello Jungfraujoch che dal 1896 turisti di ogni parte del mondo da un'altezza di 1.000 metri ai 3.500 metri della stazione d'arrivo viaggiando quasi completamente all'interno di una galleria scavata nelle viscere della montagna anche da manodopera italiana.

Conseguentemente chiede il trasferimento oltre confine perché capisce che questo è fare pubblica amministrazione, in quanto lavorare per il bene pubblico è risolvere i problemi e non peggiorarli alla faccia di tutto e di tutti e che è profondamente ingiusto arrogarsi il diritto di danneggiare molti per preservare il bene di pochi, che sono comunque già fortunati a risiedere in paesi maggiormente dotati di servizi pubblici e privati.

Lettere la direttore de L'Eco di Bergamo – Matteo