Valserina: il tartufo deve restare nei nostri menu
Senza categoria Articolo letto da 2.340 utenti - Pubblicato il 7 Ottobre 2011Bracca – «Ora il tartufo della Val serina deve restare nei menu dei nostri ristoranti». Il bilancio della «Giornata alla scoperta del tartufo nero della val serina», svoltasi a Bracca, – dice il sindaco Giovanni Muttoni – è più che soddisfacente. Ma bisogna guardare oltre. «Se vogliamo che la Val Serina e San Pellegrino diventino il terzo polo nazionale del tartufo, dopo il Piemonte e l'Umbria – continua Muttoni – occorre incrementare le tartufaie e che i ristoranti mantengano nel menu i piatti col tartufo, tutto l'anno». Ristoranti che, a Bracca, oltre il colle, cornalba e San Pellegrino, in occasione della giornata e della settimana dedicata al tartufo nero, hanno fatto il pieno di clienti.
Il bilancio della festa (organizzata dal distretto del commercio «Fontium e mercatorum») è stato fatto nei giorni scorsi all'istituto Alberghiero di San Pellegrino, in occasione della «Cena del tartufo», presenti i sindaci di Bracca Muttoni, di Oltre il Colle Rosanna Manenti e di Costa Serina Paolo Cortinovis, l'assessore di Bracca Margherita Molinari, l'assessore della comunità montana Orfeo Damiani e il consigliere regionale della Lega Giosuè Frosio. Tra una crema di zucca con baccalà di tartufo e un trancio di ombrina arrostito con verdure croccanti e tartufo, gli interventi delle autorità.
«L'auspicio è che la Valle Serina diventi veramente il terzo polo in Italia del tartufo, con Piemonte e Umbria – ha detto Frosio –. E insieme ad altri prodotti tipici potrà rappresentare un volano per l'economia locale. Importante sarà la creazione di un vero e proprio distretto rurale della Valle Brembana dato che nel piano di sviluppo dell'Unione europea verrà premiato proprio chi si sarà associato».
L'Eco di Bergamo
Fotografie Sagra del Tartufo della Val Serina a Bracca
Scrivi il tuo Commento
You must be logged in to post a comment.