Bracca – «Ora il tartufo della Val deve restare nei menu dei nostri ristoranti». Il bilancio della «Giornata alla scoperta del tartufo nero della Val Serina», svoltasi a , – dice il sindaco Giovanni Muttoni – è più che soddisfacente. Ma bisogna guardare oltre. «Se vogliamo che la Val Serina e San Pellegrino diventino il terzo polo nazionale del tartufo, dopo il Piemonte e l'Umbria – continua Muttoni – occorre incrementare le tartufaie e che i ristoranti mantengano nel menu i piatti col tartufo, tutto l'anno». Ristoranti che, a Bracca, , e San Pellegrino, in occasione della giornata e della settimana dedicata al tartufo nero, hanno fatto il pieno di clienti.


Il bilancio della festa (organizzata dal distretto del «Fontium e mercatorum») è stato fatto nei giorni scorsi all'istituto Alberghiero di San Pellegrino, in occasione della «Cena del tartufo», presenti i sindaci di Bracca Muttoni, di Oltre il Colle Rosanna Manenti e di Paolo Cortinovis, l'assessore di Bracca Margherita Molinari, l'assessore della Comunità montana Orfeo Damiani e il consigliere regionale della Lega Giosuè Frosio. Tra una crema di zucca con baccalà di tartufo e un trancio di ombrina arrostito con verdure croccanti e tartufo, gli interventi delle autorità.
«L'auspicio è che la Valle Serina diventi veramente il terzo polo in Italia del tartufo, con Piemonte e Umbria – ha detto Frosio –. E insieme ad altri prodotti tipici potrà rappresentare un volano per l'economia locale. Importante sarà la creazione di un vero e proprio distretto rurale della Valle dato che nel piano di sviluppo 'Unione europea verrà premiato proprio chi si sarà associato».

L'Eco di

Fotografie Sagra del Tartufo della Val Serina a Bracca