Sedrina – La Giunta comunale di ha proposto ufficialmente la vendita del centro diurno anziani della frazione Botta. La decisione è contenuta nella delibera del 30 ottobre scorso relativa all'approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2013-2015. L'immobile di proprietà comunale, oltre a essere sede del punto di aggregazione anziani, ospita anche un ambulatorio medico e l'associazione Antincendio boschivo, La proposta di vendita dopo l'approvazione, nell'ultimo Consiglio, 'elenco dei beni comunali che potranno essere alienati, tra cui c'è anche il centro per anziani. «Si tratta solo di una previsione – specifica il vicesindaco Tarcisio Canova – perché la decisione sull'eventuale vendita sarà presa solo dal Consiglio comunale». La proposta di alienazione da parte della Giunta arriva dopo l'allarme per la difficile situazione economica della «Servizi comunali Sedrina », la società multiservizi al 100% del Comune (proprietaria tra l'altro della e della rete di teleriscaldamento), con indebitamento alla fine dello scorso anno di oltre dieci milioni di euro. Società che, per legge, è stata messa in vendita. L'ultimo bando, il terzo, è scaduto nei giorni scorsi senza, però, che sia pervenuta alcuna offerta. E dopo che la Corte dei Conti, recentemente, aveva richiamato all'ordine il Comune, anche a seguito della dichiarazione di un rischio di dissesto finanziario da parte del revisore dei conti. «Sono almeno tre anni che la situazione economica del Comune di Sedrina è tragica – commenta il capogruppo di minoranza della Lega Enzo Galizzi – e la proposta di messa in vendita del centro per anziani di Botta rappresenta la conferma che, purtroppo, avevamo ragione. E questo probabilmente è solo l'inizio delle alienazioni e del tracollo finanziario». Nel frattempo la minoranza della Lega segnala anche un presunto avvio di lavori per realizzare una mini centrale a biogas nei capannoni (già della ditta Tail e ora della Scs) all'ingresso del paese. «Come risulta da documenti protocollati in Comune – spiega il consigliere leghista Silvano Sonzogni – la Scs avrebbe affittato, per alcune migliaia di euro l'anno, 400 metri quadrati del capannone alla «Biolombardia società agricola» di , per realizzare un impianto per la produzione di energia elettrica, alimentato a biogas, probabilmente di origine vegetale, con potenza massima di 200 kw. E al Comune è già arrivata anche la comunicazione di inizio lavori. Si tratta di una piccolissima centrale, ma quello che non ci torna è che venga realizzata su un'area che il Pgt destina, invece, a servizi pubblici, di interesse comune». «Per ora c'è una richiesta – risponde Canova – ma, da quel che mi risulta, i lavori non sono ancora iniziati». Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo