Fiera di San Matteo, Branzi torna capitale del Formaggio
Senza categoria Articolo letto da 697 utenti - Pubblicato il 22 Settembre 2011Branzi – Dal 23 al 25 settembre la settima edizione della rassegna zootecnica, casearia, di cultura, turismo ed enogastronomia. La Fiera di San Matteo a Branzi torna, dopo un secolo, capitale dei formaggi delle orobie. Da venerdì 23 a domenica 25 settembre Branzi Ftb, Formai de Mut, Bitto storico, Strachitunt valtaleggio, Agrì di Valtorta e Stracchino all'antica delle Valli Orobiche sanciranno ufficialmente la loro alleanza sotto il marchio «Formaggi principi delle Orobie». Così, a cent'anni dall'inizio del declino, la fiera zootecnica di San Matteo, torna a radunare allevatori e produttori caseari delle prealpi orobiche, come successe per secoli, sicuramente dal Settecento, forse già dal Medioevo.
Quando il centro della Val Fondra e la fiera di settembre erano il ritrovo principale di malghesi e commercianti, provenienti dal bergamasco e dalla valtellina. A metà Ottocento si vendevano ancora diecimila formaggi, poi, dal 1910, la fiera perse importanza.
La rinascita sette anni fa, grazie all'Associazione Fiera di San Matteo, guidata dall'intraprendente Francesco Maroni e alla famiglia Midali, della Latteria sociale di Branzi. E in questa settima edizione arriva il patto degli storici formaggi delle Orobie, pronti anche a creare un vero e proprio distretto agricolo. Momento centrale della fiera, quindi, sarà il convegno in programma sabato 24 settembre, alle 10,30: ci sarà la presentazione dei «Formaggi principi delle Orobie», atto che ufficializzerà, per così dire, anche la «secessione» del Bitto storico dalla Valtellina e da Sondrio. Il formaggio diventato eccellenza mondiale – prodotto nella valli del Bitto e in alcuni alpeggi dell'alta Valle Brembana – da anni si batte contro il consorzio del Bitto Dop, esteso a tutta la provincia di Sondrio, difendendo invece la tradizionale area di origine. Un po' come sta facendo lo Strachitunt Valtaleggio, alla ricerca di una Dop per tutelarsi dai tentativi di imitazione della pianura. A cornice del «patto caseario» il concorso per il miglior Formai de Mut, degustazioni, dimostrazioni di caseificazione e lezioni di cucina.
Ma la fiera, come ogni anno, sarà anche cultura, turismo ed enogastronomia. Con i concorsi fotografici, quello riservato alle scuole (quest'anno l'alloro è andato alla scuola d'infanzia di Romano di Lombardia), apputamenti musicali e animazione. Infine, domenica, la mostra zootecnica che incoronerà la mucca regina della fiera.
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