amministratori bergamaschi e brembani – “Io in San Pellegrino ci ho sempre creduto: non sa quante volte sono venuti a chiedermi di comprare il , svendendolo a pezzetti. Non ci sono mai stato perché sapevo che, avessi incontrato un imprenditore illuminato, saremmo riusciti a porre le basi per una rinascita non solo del paese ma dell'intera Valle . Con il cerchio si è chiuso e ora, con l'apertura del primo cantiere, comincia un percorso che rivoluzionerà la nostra offerta turistica». È su di giri il presidente della Provincia Valerio Bettoni: sa che l'avvio ufficiale dell'operazione San Pellegrino spalanca per la opportunità finora mai conosciute.

Basta pensare – incalza il presidente – che un marchio come la , il più forte indubbiamente del nostro territorio, distribuisce ogni giorno quasi 2 milioni di bottiglie sulle tavole di mezzo mondo. Finalmente e la stessa San Pellegrino hanno la possibilità di sfruttare questa scia, un'opportunità unica, che abbiamo perseguito duramente: oltre 40 riunioni a tutti i livelli in un anno per affinare un progetto che ora finalmente prende il largo. Una grande soddisfazione, anche se Bettoni è già concentrato sulle fasi successive: Non possiamo permetterci pause, tutta la Valle Brembana deve fare il salto di qualità, perché il progetto San Pellegrino obbliga tutti a crescere e perché le ricadute, giocando bene le nostre carte, saranno ad appannaggio di tutti. Bettoni sa bene che l'asse Orio al Serio – San Pellegrino, con i voli che potrebbero finalmente fidelizzare migliaia di turisti stranieri, è la vera carta da giocare nel futuro dello scacchiere turistico: Stiamo anche migliorando la viabilità, siamo in una posizione centrale invidiata da tutti: con un polo termale a livello mondiale potremo trainare anche l'alta valle Brembana, i suoi sciistici, potendo finalmente giocarcela alla pari con comprensori come , Ponte di Legno o la Valle d'Aosta.

Anche per la Comunità montana Valle Brembana, la partenza del primo cantiere di San Pellegrino assume un'importanza fondamentale dal punto di vista strategico. E il presidente Piero Busi sottolinea il momento, a modo suo, storico: Il via ai lavori di significa entrare in una fase nuova, vuol dire far parte di questa grande opportunità che non investirà solo il Comune in questione, ma tutta la Valle Brembana. Ora abbiamo qualche anno di tempo per prepararci, ma sarà vietato cullarsi sugli allori.

Busi da mesi insiste soprattutto su un fattore fondamentale: la formazione: Tutti dobbiamo sentirci investiti di una nuova missione: occorre un salto di qualità culturale per rendere più ospitale una terra già ricca di tesori e di opportunità spesso inespresse. Il tarlo che divora Busi è legato all'afflusso, che si spera molto elevato in futuro, di una larga fetta di turismo internazionale. Occorre che gli albergatori e gli stessi commercianti si adeguino, imparando almeno un paio di lingue. Stesse logiche dovrà avere tutto il nuovo personale, i giovani che escono dalle scuole alberghiere: dobbiamo capire che si entra in una nuova fase del turismo e che adeguarci costerà sacrificio, ma alla fine pagherà.

L'Eco di Bergamo