Oltre il Colle – Manca solo la segnaletica verticale, poi la strada che dalla località Plassa di Zambla Alta porta alle pendici del Monte Arera, a quota 1.600 metri, aprirà ufficialmente al transito delle auto. Ufficialmente, perché, di fatto, già alcuni automobilisti l'hanno percorsa, nonostante il divieto. E, incappando anche nelle multe della Protezione civile della Comunità montana.

Lavori dal 2008
Una strada asfaltata (i lavori erano iniziati nel maggio 2008), lunga alcuni chilometri, che consente di avvicinarsi all'Arera accorciando i tempi. Una strada, peraltro, gli anni scorsi al centro anche di polemiche, per la contrarietà in particolare di alcuni villeggianti. Ora la strada è ormai conclusa. «L'ordinanza di apertura con la regolamentazione è pronta – spiega il sindaco Rosanna Manenti –. Entro questa settimana dovrebbe arrivare la segnaletica verticale, quindi la strada sarà transitabile».

Stop a mezzi con rimorchio
«Con alcune prescrizioni – continua il sindaco –. Innanzitutto il limite orario di 30 chilometri orari, visto che il tracciato è utilizzato anche da tanti escursionisti a piedi che la preferiscono al sentiero, più ripido; quindi non potranno transitare mezzi con rimorchio, tipo jeep con moto, e non si potrà parcheggiare lungo la strada. Norme che sono a tutela della di tutti». La strada parte dai mille metri della località Plassa, dove si trovano camping Arera e un condominio, quindi risale fino ai 1.600 metri, nei pressi del rifugio Saba. E in quota è stato realizzato un piazzale per ospitare una cinquantina di posti auto.

Usate pietre locali
«La strada è asfaltata – continua il sindaco Manenti – o è stato utilizzato un tipo di asfalto grattato, a cui si è tolto il catrame per evidenziare i sassi macinati presi dall'Arera, come prescritto dal Parco delle Orobie. Così il colore della strada è grigio, anziché nero, per ridurre l'. Si arriva in quota è c'è un parcheggio dove bisogna lasciare l'auto. La strada prosegue, sterrata, quindi agrosilvopastorale, fino al rifugio Capanna 2000, tracciato su cui è possibile transitare solo tramite permesso, concesso per ricerche, oppure ad alpeggiatori, proprietari e al rifugista».

Obiettivo dell'intervento consentire di portare in quota anche anziani o disabili. «Già molte persone in paese ci hanno ringraziato – prosegue il sindaco –. Hanno potuto raggiungere la zona dell'Arera che frequentavano da giovani. E, nonostante le polemiche di qualche tempo fa, la risposta del paese è stata positiva». Tra i progetti anche l'istituzione di un pulmino-navetta che dalla Plassa arrivi ai 1.600 metri del rifugio Saba. «Probabilmente sarà a chiamata – dice Manenti – ma è ancora da organizzare». Fino a questi giorni il transito sulla strada è stato vietato proprio perché i lavori non erano ancora terminati, ma c'è chi è salito ugualmente togliendo cartelli di divieto e catene. «In inverno era stata rotta la sbarra – dice il sindaco – quindi avevamo chiuso il passaggio con alcuni nastri, con blocchi di cemento e una catena. Ma anche quest'ultima è stata rotta, come sono stati portati via i cartelli di divieto. Qualcuno, però, è stato multato dalla Protezione civile della Comunità montana».

«Terrazze» senza soldi
L'apertura definitiva della strada, quindi, dovrebbe porre fine a vandalismi e polemiche. Intanto, in quota, si progetta lo sviluppo dell'area, un tempo punto di partenza degli impianti sciistici, ormai fermi da anni: il Comune ha realizzato un progetto denominato «Terrazze di Arera» che prevede la costruzione di un bar e due alloggi tipo «Bed & breakfast». Ma finora è mancato il finanziamento della Regione Lombardia. «Stiamo preparandoci per il prossimo bando cercando di perfezionare progetto e richiesta», conclude il sindaco.

L'Eco di

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