Dodici guide speciali per scoprire le Orobie che non t’immagini
Senza categoria Articolo letto da 153 utenti - Pubblicato il 4 Luglio 2013Sentiero delle Orobie – Pensate al sentiero delle Orobie, a uno dei suoi tratti più suggestivi quello che dall'Alpe Corte arriva al Brunone toccando Laghi Gemelli e calvi. Dove la vera scoperta – come sosteneva Proust – «non sta nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi». Più o meno ciò che il mensile «Orobie » fa da quasi 25 anni. Con uno sguardo sul territorio lombardo sempre diverso. In viaggio sulle Orobie – iniziativa promossa dalla stessa rivista sotto il cappello di Orizzonte Orobie e con il fondamentale contributo di Fondazione Credito bergamasco e Italcementi Group – nasce così. Dalla volontà di raccontare montagne conosciute in maniera inedita.
Quattro giorni – dall'11 al 14 luglio –, quattro rifugi e 12 protagonisti. Oltre agli 11 già elencati, ci sarà infatti anche un «capo spedizione», Paolo valoti, presidente dell'Unione bergamasca Cai e consigliere nazionale del sodalizio. Una presenza che non è legata solo alla profonda conoscenza delle montagne di casa, ma anche alla concomitanza di due importanti anniversari. Proprio in questi mesi il Club alpino italiano celebra infatti i 150 anni di fondazione a livello nazionale e il 140° della sezione di Bergamo. Non a caso il viaggio – che di fatto prenderà il via tra una settimana da Valcanale – trova una sua partenza ideale oggi a Milano con la presentazione dell'iniziativa nella sede del Cai nazionale alla presenza del presidente generale Umberto Martini. Il resto sarà tutto da scoprire durante le quattro giornate. Un programma ricco che vedrà i protagonisti impegnati a raccontare la propria esperienza, offendo al tempo stesso la propria personale lettura del territorio.
Mario Curnis e le «sue»
Orobie, lo chef e i piatti preparati con prodotti tipici, Silvio Combi e le tre opere installate lungo il percorso, Marta Cassin e il McKinley del grande Riccardo cui la stessa Paola Nessi ha dedicato una pellicola. Proprio la partecipazione della regista offrirà l'occasione per realizzare un nuovo film-documentario dedicato a questa singolare avventura e ai suoi protagonisti che verrà presentato nei prossimi mesi. L'invito è naturalmente a partecipare. Sarà bello trovarsi nei rifugi, restituendo in questo modo anche la loro naturale vocazione all'incontro e allo scambio di informazioni. Ricordiamoli ancora: Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi e, infine, Brunone. L'arrivo è previsto infatti lassù quota 2.295, al cospetto del Redorta e di quei giganti delle prealpi bergamasche che rappresentano le montagne degli alpinisti bergamaschi. Anche Mario Merelli, scalatore di razza scomparso nel gennaio 2012, le frequentava col cuore in mano. Il viaggio sulle Orobie è dedicato anche e soprattutto a lui.
Emanuele Falchetti – L'Eco di Bergamo
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