Sarà inaugurato alle 15, il nuovo centro civico culturale di , realizzato all'interno della ex in montanis, antica parrocchiale del paese, da diversi anni in disuso. «L'edificio – spiega il sindaco Patrizio Codazzi – è raggiungibile in pochi minuti di cammino dal centro del paese e potrà essere utilizzato per assemblee pubbliche, incontri culturali, convegni e mostre».Nel corso 'inaugurazione sarà presentato il libro, curato dalla ricercatrice Maddalena Chiappa, intitolato «Santa Maria in Montanis a Gerosa», promosso dall'Amministrazione comunale, edito da Bolis edizioni, nel quale sono raccolti contributi tesi a ricostruire la storia del restauro e della chiesa.

L'esposizione del volume sarà curata da Erika Francia (autrice di un saggio del libro), dall'attore Massimo Spreafico, dall'assessore alla Cultura Carla Pesenti Rossi, con accompagnamento musicale di Matteo Arrigoni e Beatrice Sisana. A concludere la cerimonia un buffet all'aperto con degustazione di prodotti tipici. Tra gli autori del volume ci sono anche Emanuela Daffra, sovrintentende ai Beni architettonici di , ed Emanuela Carpani, soprintendente ai Beni architettonici di Siena e Grosseto, che hanno seguito i lavori di recupero e restauro. Altri contributi aiutano a conoscere la chiesa, raccontandone la storia del degrado e del successivo recupero.

La chiesa – spiega il sindaco Codazzi – una volta persa la sua funzione originale è stata sconsacrata, prima di essere poi ceduta al Comune dalla parrocchia di Santa Croce. Quindi è stata recuperata delle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute in 20 anni». Recupero avvenuto con fondi di Comune, Regione, Unione Europea ed enti privati, tra cui la società autostrada Brescia-Padova. «Nel corso del recupero – spiega un tecnico che ha preso parte al recupero – sotto gli intonaci settecenteschi è riapparso un affresco quattrocentesco, con una Madonna in trono col sulle ginocchia, vicina a Sant'Apollonia. Per quanto l'affresco sia di modeste dimensioni, si può ipotizzare che tutto l'interno della chiesa fosse decorato con affreschi, come si è ritrovato in altre chiese coeve della ».

Silvia Salvi – L'Eco di