Comuni con più debiti, San Giovanni all’ottavo posto
San Giovanni Bianco Articolo letto da 1.415 utenti - Pubblicato il 9 Agosto 2010San Giovanni Bianco – Ottavo posto. In piena top ten. Un piazzamento, però, che il Comune di san giovanni bianco avrebbe fatto volentieri a meno. Dopo Argentera (Cuneo), Terracina (Latina), Monte Romano (Viterbo), Rocchetta Ligure (Alessandria), Rosello (Chieti), Cutigliano (Pistoia) e Pignataro Interamna (Frosinone) c'è il paese della valle brembana tra gli 82 enti italiani colpiti da una patologia tutta contabile: il disavanzo di amministrazione.
Un fulmine a ciel sereno che in cifre significa 429,32 euro di debito per ognuno dei 5.126 abitanti brembani. Tutto ciò potrebbe sembrare un'irrisione provocatoria di un Arlecchino contemporaneo che scherza coi numeri se i dati non giungessero dalla Corte dei conti, aggiornate al 31 dicembre 2008. Le statistiche «cantano» una situazione non rosea bensì in rosso. E se la saggezza popolare suggerisce che i mali s'infilano uno dietro all'altro San Giovanni Bianco non costituisce l'eccezione. Ad aprile il sindaco Gerardo Pozzi, con la maggioranza, ha dato le dimissioni. Giunta finita ko dai montanti della crisi economica delle casse comunali e dalle difficoltà di amministrare e portare fuori il paese, con mezzi ordinari, da una pesante situazione di indebitamento. Ergo: Comune commissariato, nuove elezioni in primavera e obbligo, per far cassa, di alienare beni immobili pubblici. E adesso spunta il rating stilato dai magistrati contabili dello Stato analizzando la finanza locale. «Sinceramente non pensavo di trovare San Giovanni Bianco tra i primi dieci – confessa il commissario prefettizio Adriano Coretti – anche se oggettivamente la cosa non mi sorprende.
Conferma la situazione delicata di un Comune che sta affrontando un necessario percorso di risanamento». Basta un calcolo per farsi un'idea della débacle, l'unica in bergamasca. Se, infatti, si moltiplica il debito pro capite per la popolazione il risultato (all'incirca di 2.200.000 euro) rispecchia il totale squilibrio effettivo di San Giovanni Bianco che è dato dal disavanzo (quasi 1.800.000 euro) con l'aggiunta dei debiti fuori bilancio (426.986 euro). Coretti è impegnato da tre mesi a tenere a galla la barca dell'ente. Si naviga controvento per schivare gli scogli di un vero e proprio dissesto. «Le acque sono perigliose e continueranno a esserlo per tutto il 2011 quando passerò il timone alla compagine politica che uscirà vincente dalle urne».
Una panoramica tutt'altro che esaltante. «Ma certamente – continua Coretti – quella della Corte dei conti non è la classifica della vergogna. I trasferimenti dello Stato sono diminuiti, le spese dei servizi aumentano e l'indebitamento dei Comuni è un male necessario. Qualcuno ci ricamerà sopra strumentalizzando i numeri per calcoli politici, ma credo che i cittadini abbiano compreso la situazione e i sacrifici che debbono mettere in conto per mantenere il livello dei servizi». Preso atto della situazione un'amara ironia comincia a farsi largo tra piazza Vistallo Zignoni, i ponti sul Brembo e le balze di Creala: «E se invece di San Giovanni Bianco non mutassimo il toponimo in San Giovanni in rosso?» In effetti c'è poco da stare allegri. Arlecchino compreso.
Bruno Silini – L'Eco di Bergamo
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6 Risposta a “Comuni con più debiti, San Giovanni all’ottavo posto”
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Inserito il 10 Agosto 2010 alle ore 08:48 GMT+0100
Lettera inviata, dai sottoscritti, al direttore dell’Eco di Bergamo, della quale chiediamo la pubblicazione, per render note ai cittadini di San Giovanni Bianco alcune precisazioni dovute per alcune affermazioni, a nostro avviso non veritiere, riportate nel’ articolo sopra trascritto.
Alla cortese attenzione del Direttore dell’ECO DI BERGAMO.
Leggendo a fondo l’articolo: Comuni con più debiti San Giovanni Bianco all’ottavo posto” apparso sull’Eco Di Bergamo di domenica 8 agosto c.m. ci vengono spontanee alcune precisazioni.
1) Il giornalista non dà corretta informazione quando asserisce che l’ex sindaco e la sua maggioranza hanno rassegnato le dimissioni perché: ”finiti ko dai montanti della crisi economica delle casse comunali e dalle difficoltà di amministrare e portar fuori il paese, con mezzi ordinari, da una pesante situazione di indebitamento”. La realtà è tutt’altra e la delibera dell’ultimo consiglio comunale è lì a testimonianza. Gli ex amministratori si son dovuti dimettere, invece, per l’implosione della “loro maggioranza”, che divenuta solo “maggioranzina” ha dovuto arrendersi a fronte dell’impossibilita, per legge, di mantenere il numero legale necessario. Bisogna ricordare il susseguirsi delle dimissioni (anche se in tempi diversi) di quattro assessori ed un consigliere; la rinuncia alla surroga di tre dei non eletti e l’accettazione dell’ultimo disponibile con le note vicende (ampiamente menzionate dalla cronaca anche nazionale) dopo la sua nomina.
Per fronteggiare il buco di bilancio l’ex sindaco con la sua maggioranza avevano predisposto un piano di alienazioni (anche se variato più volte e messo in atto con le solite furbizie) avvallato anche dal revisore dei conti e nel caso tutto fosse filato liscio ancor oggi gli ex amministratori sarebbero sul ponte di comando, perciò non dimissionari.
2) Dispiace che il Commissario Dott. Coretti affermi “Qualcuno ci ricamerà sopra strumentalizzando i numeri per calcoli politici”, ma al momento l’intento dell’ opposizione è solo di fare chiarezza, ricordando ai cittadini che nei guai non si è finiti per caso, ma il fallimento è stato costruito negli anni per insipienza e incapacità ad amministrare da parte della Lega, che cerca tuttora di sottrarsi alle responsabilità, col solito giochetto di puntare il dito contro la minoranza: da qui l’invito nostro a tutta la cittadinanza, affinché in futuro abbia a partecipare più assiduamente alla vita politica del paese.
3) Riguardo al toponimo da assegnare al nostro comune, quello giusto non dovrebbe essere “San Giovanni in rosso” ma, a seguito dei risultati ottenuti dagli ex amministratori,” San Giovanni al verde” sicuramente più confacente al caso. Inoltre Arlecchino, citato sotto il cartello di benvenuto posto ad inizio paese, di certo non sarà molto allegro, in considerazione che tra le eventualità c’è pure quella dello sfratto forzato da casa sua.
Scusandoci per il disturbo, tanto dovevamo, sicuramente non strumentalizzando la situazione ma solo riportare i cittadini di S.Giovanni Bianco alla realtà dei fatti.
gli ex consiglieri del gruppo di minoranza “Insieme per cambiare”
S.Giovanni Bianco 9 agosto 2010
Inserito il 11 Agosto 2010 alle ore 20:40 GMT+0100
Non capisco tutte queste precipizioni, prima si dimette uno, poi l’altro, e così via, poi non ci sono più i numeri e si dimettono i restanti. Cercar di far passare il commissariamento come una conseguenza di beghe interne e non come conseguenza della situazione economica mi sembra assurdo. Bisogna pensare al futuro, ma se per far questo avete solo precisazioni su quello che è stato, il futuro lo vedo grigio.
Inserito il 12 Agosto 2010 alle ore 14:25 GMT+0100
Vede brembano, se le precisazioni son supportate da fatti circonstanziati e documentati, dovrebbero esser molto utili,sia a futura memoria che per non reiterare, eventualmente, gli stessi errori. Inoltre per il futuro, pensando ora con la memoria sgombra da dubbi, certamente tutti i colori (pur ritenendo il grigio un po lugubre) potrebbero esser bene accetti, tranne credo “il verde” nel quale ci han relegato i passati amministratori.
Inserito il 12 Agosto 2010 alle ore 18:28 GMT+0100
essere al verde non è di oggi ne di ieri.
Chi ha a cuore il singolo cittadino avrebbe fatto salti mortali pur di garantire il fondo fsa ai cittadini, ma san giovanni se non è l’unico è tra i pochi comuni lombardi che non ha aperto lo sportello affitti facendo perdere alle famiglie i contributi statali e regionali?
Forse anche le minoranze hanno avuto il piacere di dormire o se ne sono accorte?
Tornando alla situazione finanziaria, l’avete detto anche voi che la cosa giusta sarebbero state le dimissioni, e dimissioni sono state, ora non vi va più bene.
Il passato non va dimenticato ma bisogna pensare al futuro, bianco rosso o verde che sia.
Inserito il 12 Agosto 2010 alle ore 20:17 GMT+0100
Vede brembano non vorrei tediarlo oltre ma mi sento in obbligo di risponderle. Ha tutte le ragioni ad asserire che essere al verde non è di ieri ne di oggi, però mi permetta un piccolo inciso, a casa sua le spese le pondera bilanciando le esigenze con le possibilità oppure no? E’ intelligente pensare che coloro che gestiscono gli altrui soldi dovrebbero essere molto oculati, quantomeno accorti, non condivide? Inoltre se ha pazienza e tempo provi ad informarsi presso gli uffici comunali che fine hanno fatto gli fondi FAS anticipati dalla regione alle case comunali? Magari scoprirà che i quattrini, con tanto di delibera, si son “dovuti rendere” a chi li aveva versati anticipatamente per mancato utilizzo, ne tragga lei le conclusioni. Inoltre se per lei, le minoranze han dormito, è probabile che abbia ragione, ma mi permetta di ricordarle la quantità, a dir poco industriale, di denunce fatte da loro, sia agli enti competenti che alla cittadinanza ,negli ultimi due anni, con tanto di pubblicità sui giornali, sulle bacheche di competenza e su tutto il resto del territorio comunale. Dispiace se a lei son sfuggite, ma guardando il risultato, se ne può tranquillamente dedurre che lavoro fatto è stato……. pura perdita di tempo.
Inserito il 12 Agosto 2010 alle ore 21:37 GMT+0100
La questione è la mancata apertura dello sportello, non la restituzione dell’acconto che è una conseguenza.
Deduco che, maggioranze e anche minoranze comprese, impegnati in una caccia grossa, non abbiano ritenuto opportuno e remunerativo, per la maggioranza, di dar la possibilità, e per la minoranza, di difendere, quei cittadini che avrebbero potuto accedere all’fsa.