Il preside delle medie: è una situazione grave «I ragazzi credono di essere comunque promossi». – Diciannove bocciati su 199 studenti, in pratica il 10% di tutti gli alunni. È allarme alla scuola media «Carlo » di San Giovanni Bianco, frequentata anche dagli studenti di , e , per l'alto numero di ragazzi non promossi a fine anno scolastico. Una percentuale elevatissima se confrontata, per esempio, alla media nazionale di bocciature nella scuola secondaria di primo grado, l'anno scorso attestata tra il 2 e il 3%.

Numero mai registrato
Un dato, quello degli alunni «fermati» a San Giovanni Bianco, che non si era mai registrato nell'istituto comprensivo brembano e che sta suscitando preoccupazione e anche non poco sconcerto tra i genitori. I diciannove bocciati sono così distribuiti nelle nove classi: quattro in prima sezione A, tre in prima C, uno in seconda A, tre in seconda B, due in seconda C, tre in terza B e tre in terza C.
E non è nemmeno un dato definitivo, perché per il conteggio finale mancano ancora gli esami finali di terza media. Di questi diciannove inoltre, due alunni non sono stati neppure ammessi agli scrutini non avendo raggiunto i tre quarti di presenze che è necessario totalizzare durante l'anno scolastico, secondo quanto è prescritto dalla nuova normativa.

E per loro – spiega il dirigente scolastico Franco – non c'è stata ovviamente alcuna possibilità di applicare le eventuali deroghe, vale a dire le assenze per malattia prolungata, per situazione famigliare difficile o per cause di forza maggiore. In questi casi infatti il collegio dei docenti e il consiglio di istituto possono decidere di ammettere allo scrutinio anche uno studente che abbia superato il 25 per cento di assenze durante l'anno».

Gravi problemi comportamentali
Ma, a quanto pare, due studenti bocciati a San Giovanni Bianco hanno accumulato anche troppe assenze senza un valido motivo. La situazione è gravissima – prosegue il preside – perché abbiamo fermato alunni con almeno otto insufficienze su 13 discipline e c'era chi aveva anche 11 insufficienze. Non ci sono situazioni di vero “bullismo” ma diversi studenti presentano problemi comportamentali». «E oltre a questi 19 ragazzi – aggiunge – che probabilmente avrebbero le capacità per proseguire, c'era un'altra decina di studenti con cinque o sei insufficienze: qualcuno di loro era già stato fermato per un anno oppure era stato fatto tutto il possibile per aiutarlo, ma senza risultati. Quindi sono stati comunque promossi, perché un'ulteriore bocciatura non avrebbe migliorato la situazione».

falliti i tentativi di recupero
Una situazione che il preside ha affrontato e cercato di risolvere più volte durante l'anno scolastico. «Purtroppo le carenze di questi studenti – continua Bonzi – si sono trascinate in entrambi i quadrimestri. Abbiamo fatto riunioni con i genitori e sono stati organizzati corsi di recupero, ma evidentemente non è stato sufficiente. E gli insegnanti non sono cambiati, perciò il metro di giudizio, negli ultimi anni, è sempre rimasto uguale. Le bocciature, quindi, non possono essere imputate a cambiamenti nella didattica o a docenti troppo rigidi.

Famiglie preoccupate
«Le famiglie – prosegue il dirigente scolastico – sono sempre state aggiornate, erano consapevoli del problema e hanno partecipato nel tentativo di recuperare. E prima di esporre i tabelloni con gli scrutini abbiamo incontrato e avvertito ancora una volta i genitori della situazione ormai compromessa».
«Purtroppo – conclude – i genitori ci riferiscono di un atteggiamento dei figli alquanto preoccupante: i ragazzi dicono di non voler studiare perché, comunque, trattandosi di scuola 'obbligo, secondo loro prima o poi, saranno promossi. In parte ciò è vero, ma almeno quest'anno hanno sperimentato a spese loro che non sempre è così».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di