Blello domenica e lunedì sarà il più piccolo Comune d'Italia al voto. Dietro il minicomune orobico (e tra i più piccoli d'Italia con solo 75 residenti, secondo l'ultimo censimento che vede in testa Pedesina, in provincia di Sondrio, con 30 anime) ci sono Cissone (84 abitanti), nel Cuneense, e Montelapiano (95), in provincia di Chieti (dati aggiornati a ieri). E Blello, come in altri Comuni della dove l'emigrazione negli anni passati è stata fortissima (vedi la vicina , per esempio) avrà più elettori che residenti, addirittura più elettori emigranti di chi ancora abita in paese. Centotrenta, infatti, gli aventi diritto al voto, di cui 66 iscritti all'Anagrafe dei residenti all'estero.

Altro aspetto: nessuno dei quattro candidati in corsa alla poltrona di sindaco risiede in paese, due sono valdimagnini, uno dal Bresciano e uno dal Trentino. Pochissimi abitanti e trovare qualcuno che si impegni diventa sempre più difficile, soprattutto in un Comune con risorse limitatissime.

E in vista c'è la fusione
Curiosità statistiche, peraltro, che Blello potrebbe vedere scritte per l'ultima volta. Il sindaco uscente (candidato nella lista di Luigi Mazzucotelli, l'ex vigile urbano di Rota Imagna in pensione dallo scorso dicembre) ha avviato da tempo la procedura di fusione del Comune coi confinanti Gerosa e Brembilla. Tanto che, recentemente, è già stata costituita l'unica Pro loco di «Valle Brembilla» e le riunioni di sindaci e cittadini si stanno svolgendo da tempo.
«Le risorse sono sempre meno – dice il sindaco Todeschini – e stare da soli non ha più senso per un Comune dove il municipio, per mancanza di risorse, è senza riscaldamento, e le mogli dei consiglieri puliscono gli uffici. Sempre per risparmiare». Sulla fusione del Comune, quindi, sembra giocarsi la partita di domenica e lunedì. Escludendo le due liste provenienti da lontano, le due squadre locali hanno idee diverse sulla fusione.

In gara oltre alla lista dell'ex sindaco (Alleanza per Blello), anche Giovanni Locatelli (Blello 2012) di Sant'Omobono e due liste esterne, quella di Enrico Bianchi di Rovereto (Pirateparty.it) ed Elena Agnese Crotti di Breno (Il paese che vogliamo), che non siamo riusciti a contattare. Contrario alla fusione Locatelli: «Penso che alla fine vincerà la lista dell'ex sindaco – dice –. Noi siamo solo di supporto. C'è solo una questione sulla quale non siamo d'accordo con l'Amministrazione uscente, ovvero la fusione: i Comuni piccoli non devono fondersi. Perché le risorse rischiano di andare solo ai capoluoghi. Abitanti delle frazioni sostengono che la situazione è già così nelle loro realtà, figuriamoci unendo più Comuni. Credo non sia una grande soluzione, sono più per l'unione dei servizi che dei municipi».

Problema o opportunità
Contrario anche il candidato sindaco della lista «Pirateparty.it», Enrico Bianchi. «Siamo contrari alla fusione – spiega – in quanto riteniamo che l'Italia sia fatta di piccole realtà amministrative, senza le quali il controllo del territorio, anche in chiave preventiva, diventa molto difficile. Questo riguarda anche la cura dei cittadini più deboli socioeconomicamente, e l'erogazione di servizi alla persona: più l'amministrazione è piccola, più è vicina alle esigenze della popolazione». Unica voce controcorrente il candidato sindaco di «Alleanza per Blello 2012», Luigi Mazzucotelli, al cui fianco siede il sindaco uscente Dante Todeschini. «Siamo per l'unione dei comuni – spiegano – poiché la vediamo come un'opportunità da non perdere. Anche se qualcuno è ancora perplesso siamo convinti che le cose siano destinate ad andare in questa direzione». «Ho invitato chi si è dichiarato contrario a presentarsi alle elezioni per dimostrare come sia possibile riuscire ad andare avanti – spiega Todeschini – però immancabilmente la gente si è sempre tirata indietro. Sinceramente la vedo dura con le attuali condizioni. E il governo non ci è d'aiuto, non ci sono soldi per noi, abbiamo anche pensato a una disobbedienza fiscale se e quando saremo eletti. Vedremo. C'è stato un momento in cui avevo pensato di non ripresentarmi, ma poi l'idea che il paese potesse essere commissariato mi ha convinto a rimettermi ancora in gioco».

Silvia Salvi – L'Eco di