e distano fra loro dieci chilometri di , tutta curve e tornanti. Normale per un percorso di montagna. Ma c'è un punto, là dove i monti toccano il cielo, a quota 2.100 metri, dove i due territori si uniscono ed è lì che le due comunità si sono incontrate, non per una sporadica occasione, ma per costruire insieme un proget to di collaborazione. E quando si parla di costruzione, da buoni bergamaschi, si parla anche di muri e di pietre. È così che, dopo un lungo lavoro, soprattutto manuale, è nato in località Pietra Quadra-Tre Pizzi un rifugio-bivacco che verrà inaugurato nei prossimi giorni (la cerimonia inizialmente fissata per ier i è stata rinviata a causa del maltempo).

Il bivacco sorge propr io sulla linea di confine tra i due paesi. Metà su Roncobello e metà su Isola di Fondra. L'idea iniziale, nata nel 2005 da Carlo Forchini, vicesindaco di Isola di Fondra, ha trovato subito seguito nell'incontro fra le due amministrazioni e nel gruppo di volontari che si è fatto in breve tempo numeroso. Costruire un rifugio a quell'altitudine, dove non arriva la strada, ma serve almeno un'ora e mezza di cammino, non è cosa da poco. A spingere quei quaranta uomini per più di 400 giornate di lavoro su per quei non è stato solo il fatto che da lassù si gode uno splendido panorama sulle vette circostanti e che, nelle giornate più limpide, puoi scorgere il Monte Rosa. A dar loro fiato e gambe è stata la voglia di lavorare insieme per costruire qualcosa che fosse utile per le loro comunità, che fosse un punto d'incontro non istituzionale, ma di amicizia e di collaborazione.

Quando nella primavera del 2005 il gruppo si ritrovò lassù, con davanti il colosso della Pietra Quadra e le punte dei Tre Pizzi e sotto i piedi la terra dura e pietrosa della montagna, il progetto non deve esser e sembrato semplice. Qualche sguardo, qualche dubbio, qualche timore, ma poi giù a scavare, senza paur a della fatica. Tre anni di lavoro. Mica pochi quando si ha voglia di veder e tutto finito al più presto. Al giovedì, alle 5 del mattino, salivano i pensionat i e alla domenica, a questi, si aggiungevano anche gli altri, quelli che già avevano sulle spalle la settimana lavorativa e che diventavano muratori, falegnami e idraulici. Il rientro serale era per l'ora di cena. E il tutto ricompensato solo dalla soddisfazione di veder crescer e piano piano quella struttura e di poter un giorno trascorrerci una giornata in compagnia degli amici, senza in mano attrezzi da lavoro.

Le pietre della zona sono state accatastate, selezionate e sono poi andate a rivestire il bivacco
che ora si presenta in tutta la sua bellezza. Per tra sportare il materiale è servito l'elicottero,
che un giorno ha scaricato in vetta anche una roulotte, per cr ear e un punto base per il pranzo
e la pausa dei volontari. Ora tutto è completato. È stato realizzato un bivacco di 12 metri
quadrati, che sarà aperto 365 giorni all'anno, con due post i letto, un tavolo, due sedie e una
stufa. Annesso è stato costruito un rifugio, non di quelli che normalmente si trovano sui sentier i di maggior e percorrenza, con bar e ristorante, ma una sorta di punto d'incontro autogest ito con cucina, sala da pranzo, servizi, ripostiglio, camera da letto a sei posti e soppalco per poter posar e una decina di sacchi a pelo. Per il fabbisogno di energia c'è un pannello solare.

A gestire la struttura saranno i gruppi di Protezione civile dei due comuni. Una convenzione, che sarà approvata nei r ispettivi Consigli comunali, regolamenter à l'utilizzo e la gestione. Ad esprimere immensa r iconoscenza al gruppo dei volontari, seguiti e coordinati in questi anni con passione instancabile da Forchini, sono anzitutto Giovanni Berera e Antonio Gervasoni, i due sindaci. «Senza il loro lavoro gratuito non avremmo potuto fare nulla – dice Berera, primo cittadino di Isola di Fondra – e da loro speso insieme in questi anni, condividendo la fatica, è servito per far crescere l'amicizia fra le due comunità». «Quello che è stato costruito – aggiunge Gervasoni, sindaco di Roncobello – non è una struttura turistica, ma un punto di incontro per le associazioni dei due paesi. A queste si potranno aggiungere nel tempo i ragazzi, le scolaresche, i gruppi locali e chi vorrà intraprendere progetti di studio e di osservazione della zona».

Il giorno dell'inaugurazione le due comunità, salendo dai due diversi versanti del monte, si incontreranno lassù per partecipare alla Messa all'aperto, per a scoltare le parole dei due sindaci e per pranzare insieme. Ci sarà poi tutto il pomeriggio per godersi la bellezza del luogo e della compagnia. Due paesi, distanti, ma così vicini e, soprattutto, capaci di puntare in alto.

– L'Eco di