arlecchinoValle Brembana – Sarà alta tre metri, in marmo bianco di Carrara, dipinta nella tradizionale casacca a pezze colorate e poggerà su un basamento di arabescato orobico di due metri. Il progetto della statuascultura di Arlecchino, prevista alla rotatoria di Villa d'Almè, è pronto. Presentato martedì scorso nella sede della Comunità montana Valle Brembana, a Piazza Brembana, ora attende il finanziamento. Servono 64 mila euro – tanti, forse, in tempi di crisi – ma la cordata per riuscire a raccoglierli è partita da tempo e le premesse per la sua realizzazione sembrano esserci tutte. A partire dal primo assenso dei sindaci – una quindicina – presenti all'incontro di Piazza Brembana con l'attore Giorgio Pasotti e la produzione del film «Io, Arlecchino». La scultura, infatti, nasce dalla volontà di alcuni imprenditori della valle di accompagnare le riprese e poi l'uscita del film con un segno visibile dell'appartenenza della alla terra brembana. Il disegno e la successiva realizzazione della statua sono di «Sonzogni pietre antiche» di , azienda leader negli allestimenti, con marmi e graniti, di prestigiose dimore in tutta Italia. La Comunità montana, presente all'incontro con il presidente Alberto Mazzoleni e il vice , farà la sua parte con una quota.

Un'altra grossa «fetta» arriverà dalla stessa azienda «Sonzogni», quindi si è chiesto ai Comuni di fare la loro parte, piccola o grande: Ornica, Lenna, , Dossena hanno già dato la loro disponibilità. «Il film sarà un'occasione unica, forse irripetibile, per offrire alla valle una visibilità veramente mondiale – dice l'imprenditore Marino Sonzogni, presente all'incontro insieme ad altri due sponsor, Ferdy Quarteroni dell'omonimo di Lenna e Francesco Maroni della Latteria sociale di –. Un'occasione che non dobbiamo perdere. E i Comuni, innanzitutto, devono fare la loro parte. Occorre che, prima di tutto, ci credano loro. La statua, comunque sia, si farà». Verrà posata nella prima rotatoria di Villa d'Almè che si incontra scendendo verso Bergamo.

«Siamo pronti a partire – dice ancora Sonzogni –. Attendiamo il via libera dai Comuni ed entro fine anno la scultura potrebbe già essere installata ». Quindi già visibile per la primavera del prossimo anno quando «Io, Arlecchino » sarà concluso e potrebbe uscire nelle sale. Del film e del suo indotto in termini economici e turistici ha parlato anche Giorgio Pasotti: «Questo per me è un sogno che si realizza – ha detto l'attore , da anni con casa a Roma –. Quando dicevo ai produttori romani che mi sarebbe piaciuto fare un film su Arlecchino mi guardavano tutti male. Eppure Arlecchino è conosciuto in tutto il mondo. E oggi siamo pronti a girare con un cast di altissimo livello». Ma «Io, Arlecchino» è anche un film che nasce dal territorio, grazie all'appoggio di numerosi sponsor e imprenditori locali. «Volevo fare un film nella mia terra e nella terra di Arlecchino, senza passare dalla produzione romana. Così ho conosciuto imprenditori che mai prima d'ora avevano parlato di cinema. Ed è grazie anche a loro se oggi il film si gira. Quello che era partito come un piccolo film importante oggi è diventato un grande film». Quindi l'indotto che potrà avere sulla valle. «Se il film andrà bene – ha concluso Pasotti – girerà il mondo e la cassa di risonanza per la valle sarà straordinaria».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo