Lenna, gesto riparatorio del sindaco dopo i raid dei ragazzi Ma resta alta la preoccupazione per il disagio giovanile. C'è ancora incredulità nella piccola comunità parrocchiale di San Martino Oltre la Goggia, che comprende i paesi di Lenna e Piazza Brembana, per il gesto compiuto da alcuni ragazzi del posto, nei giorni scorsi, nella casa per vacanze Villa San Pier Damiani di Lenna, di proprietà della di rito copto. Nessuno avrebbe mai pensato che, per trascorrere le serate con gli amici e quindi vincere la noia, fosse possibile arrivare a distruggere arredi e suppellettili, ma soprattutto offendere – mettendo a soqquadro la cappella interna all'edificio – la comunità ortodossa. Invece questo è successo: cinque ragazzini tra i 16 e 17 anni si sono dati appuntamento nella colonia e hanno devastato gli arredi, da quelli sacri alla cucina, e sono stati denunciati.

Rammarico e disapprovazione si raccolgono in giro per il paese, come ha osservato il sindaco di Lenna, : Non vogliamo rimanere immobili ad aspettare novità nella vicenda, anzi vogliamo agire subito.

Per questo stiamo creando un comitato formato dai sindaci di Lenna e e da un rappresentante della parrocchia, per recarci a dalle autorità religiose della comunità copta per portare le nostre scuse e la nostra disapprovazione per quanto accaduto. A Lenna, ogni anno, durante il periodo estivo, festeggiamo la Madonna della Coltura e da alcuni anni i preti copti sono sempre presenti tra noi: un gesto di profonda collaborazione e di grande dialogo religioso».
«Inoltre – aggiunge Lazzaroni – la loro presenza un clima di internazionalità quando, sempre nel periodo estivo, arrivano i pullman di giovani e genitori della comunità ortodossa. Il paese si colora di gruppetti multilingue per le strade e nelle frazione del Cantone San Francesco, dove è presente l'edificio.

Non deve essere questa bravata – prosegue il primo cittadino – a rovinare il lavoro fatto in questi anni. Questi ragazzi non hanno agito con la volontà di offendere la religione, non c'è nessun odio nei confronti dei copti, ma la possiamo interpretare come una forma di bullismo esasperata».
Allibiti per il gesto e addolorati sono anche tutti i volontari che collaborano per la manutenzione della colonia: «Per il momento non abbiamo intenzione di intervenire a riordinare l'edificio – spiegano –: attenderemo le direttive dalla comunità ortodossa. Bisognerà aspettare almeno la prossima settimana, ora infatti la comunità religiosa sta festeggiando la Pasqua e quindi è impegnata nella preghiera.

A esprimere profondo rammarico e disapprovazione per l'accaduto è poi don Angelo Riva, incaricato della pastorale giovanile per la Brembana: «Un gesto che disapprovo fortemente – commenta –: dobbiamo capire che in alta Valle Brembana non stiamo vivendo una situazione semplice come qualcuno crede, non siamo “l'isola felice” che tanti pensano, ma viviamo le stesse problematiche di altre comunità della provincia .

Davanti a questi fatti – sottolinea don Riva – posso dire di avere difficoltà io stesso, come sacerdote, a capire l'esperienza educativa che stiamo proponendo ai nostri giovani e alle nuove generazioni. Succede, a volte, che ci si senta soli come educatori: non abbiamo riscontro dai genitori degli adolescenti. Sembra che ci sia maggior interesse nel guardare una partita di calcio che a partecipare a un incontro per discutere dei nostri giovani, quindi del nostro futuro. Voglio esprimere a nome di tutto il vicariato la solidarietà della mia comunità e la vicinanza ai preti copti per il brutto gesto.

Bisogna ricordare che questo fatto non è un episodio isolato, ma è sintomo di una situazione complessa che sta emergendo qui nei paesi 'alta valle. Speriamo – conclude don Riva – che questo gesto faccia riflettere e si trasformi in un'opportunità costruttiva per affrontare seriamente fra genitori, ed educatori il problema del disagio giovanile. Questa azione educativa deve essere finalizzata a responsabilizzare maggiormente i ragazzi rispetto alla vita e alle scelte che essa comporta».

Massimo Pesenti – L'Eco di Bergamo