Altre case a Piazzatorre Legambiente si appella al presidente Napolitano
Senza categoria Articolo letto da 2.567 utenti - Pubblicato il 2 Settembre 2009Legambiente si appella al presidente Napolitano. Gli ambientalisti: troppo cemento, sparirà il bosco di abeti. Nel paese di 450 abitanti già centinaia di alloggi vuoti. Piazzatorre – Legambiente attacca il Comune di Piazzatorre e lo fa con un ricorso amministrativo inviato ieri al Presidente della Repubblica e sottoscritto, oltre che da Legambiente, anche da alcuni villeggianti del paese. La questione che ha raggiunto i tavoli della capitale riguarda il piano d'intervento integrato, punto di forza dell'amministrazione per il rilancio della località turistica brembana. Nel ricorso si evidenzia la presenza di vizi nelle procedure di autorizzazione e nell'iter della Vas (Valutazione ambientale strategica).
«Denunciamo il mancato rispetto delle regole negli aspetti tecnici e formali delle procedure – spiega Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -, i vizi riguardano per lo più la tempistica, gli obblighi di trasparenza e le valutazioni ambientali». Legambiente punta l'attenzione su un piano d'intervento che viene messo in discussione anche nei suoi contenuti. L'approvazione dello stesso, il 20 marzo scorso, ha dato l'ok alla convenzione tra il Comune e la società privata «Alta Quota» che consentirà al Comune di diventare proprietario del Comprensorio unico di Piazzatorre, con il collegamento tra i comprensori sciistici di Torcola vaga e Soliva, la realizzazione di una seggiovia quadriposto, il recupero delle due ex colonie e – ecco che scatta Legambiente – nuove edificazioni in località Tagliata.
In un comunicato stampa, diffuso ieri da Legambiente, si parla della situazione attuale con cifre alla mano: 10 case per ogni famiglia residente, di cui 9 sono seconde case, chiuse per 11 mesi all'anno. Ma la cifra più «pesante» sono i 40 mila metri quadri di bosco d'abeti, la località Tagliata appunto, che saranno disboscati per permettere la costruzione di nuove case per i turisti. Di «cemento facile» si parla nel comunicato e si definisce «incredibile» la vicenda di Piazzatorre.
«In un paesino di 450 abitanti, dove già sono centinaia le seconde case vuote, – dice Paolo Locatelli, di Legambiente bergamo – si concede la possibilità di costruire ancora». Piovono le accuse contro l'amministrazione. «Per fare qualche favore ai soliti immobiliaristi – continua Locatelli – si liquida un'operazione da decine di migliaia di metri cubi attraverso le procedure sbrigative dei piani integrati d'intervento».
Il ricorso inviato al presidente Giorgio Napolitano si sofferma su vari aspetti delle procedure e punta ad ottenere l'attenzione del Consiglio di Stato per l'esame della questione. «Abbiamo ricevuto le segnalazioni da alcuni turisti – spiega Di Simine – e abbiamo riscontrato a Piazzatorre un male spesso ricorrente nelle valli bergamasche, quello della corsa alle seconde case. Noi pensiamo che il turismo sia un'altra cosa rispetto all'edilizia. Scelte diverse sono state fatte in altre regioni, come il Trentino Alto Adige. Se si vuole fare turismo occorre puntare sul fare impresa. La costruzione di seconde case è l'elemento meno utile per lo sviluppo turistico».
Il comunicato di Legambiente cita anche gli interventi della Regione Lombardia «che ha suggerito più volte all'amministrazione di Piazzatorre di rivedere la delibera di approvazione del progetto». «Questa folle corsa al cemento – conclude Di Simine – finirà con l'allontanare anche i turisti più affezionati». Fino a ieri sera al Comune di Piazzatorre non era ancora stato notificato il ricorso.
Monica gherardi – L'Eco di Bergamo
Comprensorio SKI delle Torcole, intervista al sindaco di Piazzatorre Michele Arioli
31 Risposta a “Altre case a Piazzatorre Legambiente si appella al presidente Napolitano”
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Inserito il 7 Settembre 2009 alle ore 12:54 GMT+0100
Bene! Diamo retta a Legaambiente, così i cittadini di Piazzatorre riprenderanno ad andare all’estero a fare i boscaioli e i minatori.
Piazzatorre è una bella località turistica che può vivere solo di turismo.
Se diamo retta a Legambiente sarà bene preparare un cancello all’inizio della salita da tenere ben chiuso con un cartello con scritto “Località chiusa per fallimento.
Inserito il 8 Settembre 2009 alle ore 13:24 GMT+0100
Seguendo Legambiente il paese sarà morto a breve. Rilanciamo il turismo e la stazione sciistica invernale altrimenti la gente se ne và. Ricordatevi che altri posti danno già molto di più in termini turistici. Si fà presto scomparire dalle cartine geografiche. Svegliatevi
Inserito il 9 Settembre 2009 alle ore 14:08 GMT+0100
A Piazzatorre non ci sono mai stato, ho visto pero’ molte foto dall’alto. Certo non è una cartolina invitante vedere praticamente ogni cm quadrato della valle occupato da case (che leggo essere praticamente sempre vuote). Altre case ancora? Poi pero’ non vendete piu’ cartoline, se no non credo che nessuno piu’ ci verrà.
Inserito il 9 Settembre 2009 alle ore 21:26 GMT+0100
Credo che nessuno voglia “chiudere” Piazzatorre, tanto meno Legambiente. Sono convinto che l’intento sia di convincere a cercare forme di turismo meno legate al consumo di suolo e più all’offerta di servizi. Forse servirebbe da parte di tutti più disponibilità al dialogo.
Inserito il 18 Settembre 2009 alle ore 11:49 GMT+0100
I soliti ambientalisti scellerati, che negano ogni possibilità di sviluppo e rilancio turistico al paese. Senza il comprensorio unico a Piazzatorre a sciare non ci andrà nessuno, già da molti anni non ci vanno nemmeno quelli che hanno la casa come me. Create il comprensorio unico e l’innevamento artificiale e ci saranno 4 mesi di turismo invernale…..senza tutto chiuso x tutto l’inverno. Per attrarre turisti serve offerta turistica e quindi impianti sciistici, centro benessere, piscina, sentieri x il down hill con la mountain bike e più ne ha più ne metta
Inserito il 19 Settembre 2009 alle ore 12:15 GMT+0100
Francesco lei ha ragione, ma si è accorto che non ha speso una parola per il turismo estivo? Anch’io ho casa a Piazzatorre, però non scio, sono un frequentatore estivo della montagna. Io e quelli come me siamo forse figli della serva? Non capisco perché una beauty farm o le piste per MB debbano per forza esistere solo in funzione degli impianti per lo sci. Scusi il tono, ma sono un po’ scocciato da questa litania di voi sciatori.
Inserito il 19 Settembre 2009 alle ore 13:45 GMT+0100
frequentatori estivi della montagna…se la seggiovia li porta in quota..vengono buoni allora gli impianti.
Piazzatorre è sciare! Poi anche altro.
Inserito il 19 Settembre 2009 alle ore 21:29 GMT+0100
@ un brembano
“Piazzatorre è sciare! Poi anche altro”.
Perché?
p.s. “in quota”, ci so andare anche con le mie gambe, per fortuna
Inserito il 20 Settembre 2009 alle ore 09:20 GMT+0100
Chissà come mai allora tutto si muove in funzione del funzionamento degli impianti di risalita: gli investitori aspettano che si sistemino gli impianti, i proprietari aspettano che si sistemino gli impianti, i residenti idem, i commercianti idem… la Valle dell’Olmo intera (che lavora se lavora pzt) aspetta che sistemino gli impianti. E gli impianti non servono?? ma mi faccia il piacere. Piazzatorre e impianti di risalita, d’inverno e d’estate… la storia insegna.. 1951 la prima seggiovia in valle brembana.. la famosa seggiovia di Piazzatorre.
Inserito il 20 Settembre 2009 alle ore 20:40 GMT+0100
Vabbè, avrete ragione voi, evidentemente sono solo un povero sciocco che non conosce la storia quanto voi. 1951 – 2009, massì, sono passati solo 58 anni, il mondo è rimasto uguale.
Inserito il 21 Settembre 2009 alle ore 08:29 GMT+0100
ecco, se conosci la storia non dimenticarla.
hanno sempre sciato anche i figli della serva.
se tu non te la senti, non puoì pretendere di cambiar la storia.
Inserito il 21 Settembre 2009 alle ore 13:53 GMT+0100
Se sono passati 58 anni dalla prime seggiovia (prima della Val Brembana) è stato merito di questa se Piazzatorre è abbastanza conosciuta non solo dagli sciatori ma dalle famiglie che passano l’estate in questa oasi di verde.
Se anche si dovessereo sacrificare 40 mila metri quadrati di bosco, rimangono comunque tante piante che fanno bella tutta Alta Valle.
Il Presidente di Legambiente di Bergamo perchè non è venuto a Piazzatorre il mese d’agosto scorso, avrebbe potuto constatare quante 9 case su 10 erano chiuse e poi venga nel periodo di Natale e Pasqua e veda se veramente le case sono chiuse per 11 mesi all’anno.
Inserito il 21 Settembre 2009 alle ore 16:31 GMT+0100
Gianni, il sacrificio di un bosco o di qualunque “cosa” in generale non può essere ammesso in ragione del fatto che comunque ci sono tante altre piante o “cose” a disposizione. Occorre spiegare se il bilancio finale sarà positivo, così così, o negativo, poi si decide. Qui vedo posizioni un po’ arroccate su sé stesse, tutti che propongono la loro verità e nessuno, o pochi, disposti ad ascoltare quella altrui. Non si fa molta strada in questo modo. Gli sciatori hanno le loro ragioni, i residenti pure, i turisti anche, e gli ambientalisti altrettanto, allora perché non sedersi a un tavolo tutti insieme, senza accoltellarsi tutte la sante volte??? Si troverà pure una soluzione dignitosa per tutti, o no? Io sono certo che con la buona volontà si possa fare.
Inserito il 21 Settembre 2009 alle ore 18:00 GMT+0100
Gli ambientalisti (LEGAMBIENTE) sono stati invitati 3 VOLTE!!!alle conferenze per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS)…ebbene NON SI SONO MAI PRESENTATI!!Evidentemente costava troppo la benzina da Bg a Pzt…meglio tanta pubblicità gratuita sui giornali certo..
Inserito il 21 Settembre 2009 alle ore 22:09 GMT+0100
@ giovanni non capisco perché turisti (o villeggianti) debbano metterci il naso.
Inserito il 22 Settembre 2009 alle ore 07:03 GMT+0100
@un brembano
??? ma come? sono loro che portano i soldi, scusa!
Inserito il 22 Settembre 2009 alle ore 10:35 GMT+0100
ho forse perso la logica??
turisti seduti al tavolo per discutere su cosa fare???
hai fatto ancora il turista da qualche parte e ti sei ancora “seduto al tavolo per discutere”??
adesso sono i turisti, perchè pagano, a decidere il futuro di piazzatorre….loro decideranno poi, se portarli o no i soldi..
passo e chiudo
Inserito il 22 Settembre 2009 alle ore 11:09 GMT+0100
Probabilmente mi sono spiegato male: non ho detto che (solo) i turisti devono decidere il futuro di una località. Mi sembra utile ascoltare le loro ragioni, se non altro per non fare qualcosa che non sia loro gradito e invece di attirarli li allontani. Tutto qui, non mi sembra uno scandalo.
Inserito il 23 Settembre 2009 alle ore 14:48 GMT+0100
Gli impianti Vaga rimarranno attivi a patto che il progetto vada avanti….lo sci in inverno da 4 mesi di lavoro a tutti gli operatori, albergatori, negozianti, addetti agli impianti etc. e quindi la giostra gira. Il comprensorio unito può attrarre sciatori ma le due seggiovie da sole no. Fine dello sci a Piazzatorre = fine di tutto ed anche x chi va solo d’estate non si aspetti più di trovare quel che c’è ora, perchè a quel punto il deserto avanza. L’ambiente da solo e la slavaguardia di un pezzo di bosco fa turismo?? purtroppo no, in nessun modo. Non ultimo il valore degli immobili che resisterà solo se il progetto va avanti….altrimenti avrete solo una distesa di cartelli vendesi
Inserito il 24 Settembre 2009 alle ore 17:46 GMT+0100
FRancesco devo dirti che hai colto in pieno il problema
Inserito il 26 Settembre 2009 alle ore 13:36 GMT+0100
Leggendo i vari commenti direi che si ripropongono le questioni tipiche e ricorrenti: ambientalisti & C. vivono in mondi del tutto particolari e non realistici ma trovano di fatto, specie in Italia, buon gioco e buoni appoggi, diretti e indiretti, da chi cavalca questi argomenti (vedi TAV, nucleare, cementificazione, ecc.).
Risultato per il nostro paese e’ la discesa verticale degli ultimi vent’anni nella graduatoria dei paesi industrializzati:
questa cosa potrà forse piacere a qualcuno di questi signori, salvo poi lamentarsi per : disoccupazione, bassi salari ecc.
Con i migliori saluti ai lettori del Forum
frammentazione
Inserito il 26 Settembre 2009 alle ore 16:32 GMT+0100
Sig. GiovanniD, è fin troppo facile ricordare che per uno che cavalca il cavallo “No TAV”, c’è almeno un altro sul cavallo “Sì TAV”. Se precipitiamo nella graduatoria OCSE, forse è perché la “ggente”, non solo gli ambientalisti, ha sempre detto dei sonori NO quando l’impianto di turno era vicino a casa sua (no alle centrali nucleari, no alla chimica, no agli inceneritori, no persino al compostaggio dei rifiuti umidi). Guarda caso al cemento in più dicono di no in pochissimi, ed infatti negli ultimi vent’anni il cemento è aumentato eccome. E allora come la mettiamo, cos’è che fa scendere o salire nelle classifiche???
Inserito il 4 Ottobre 2009 alle ore 21:50 GMT+0100
Ho la casa a piazzatorre ha 20 anni comprata dai miei genitori quando ancora piazzatorre era pieno di gente.
In inverno le piste sempre al sole erano piene di gente (ci sono addirittura foto di Pippo Baudo eglia nni d’oro che passa delle giornate li).
Era piano anche in estate il paese ad ogni serata danzante, cinema o festa ci si (io mi perdevo) perdeva tra le persone accorse ad assistere.
Ora in inverno piazzatorre con la chiusura delle piste (serie dato che quelle nuove fanno ridere e sono 2) la gente è sparita in buona parte lasciando solo i clienti affezionati.
In estate la gente fa capolino la domenica fa di attività seria ne vedo ben poche a parte le solite “serate danzanti”.
Di chi è la colpa di questo declino?
-Credo che il comune composto da elementi che passano più tempo a litigare e mettere zizzania tra di loro che pensare a qualcosa di serio per rimettere in piedi il paese.
– La scellerata idea dell’anfiteatro costato circa 700 mila euro più del budget dello stato (ora il comune ha il mutuo da pagare) enorme e a dir poco inservibile dato che il tetto a becco d’aquila non copre il pubblico in caso di maltempo e nelle ore più calde. Oltre a questo c’è la completa rovina dell’immagine del centro paese con un momento monolitico a poco adatto al contesto.
Che dire ancora….
La polemica nata dall’idea delle nuove costruzioni è dovuta ad un tentativo di rilancio che prevede la costruzione di un centro benessere e la riorganizzazione delle vecchie piste (molto più belle e più grandi delle nuove) con una moneta di scambio che è la costruzione di nuove case.
Naturalmente la cementificazione del tratto di bosco è il prezzo da pagare per questo tentativo…..
Inserito il 5 Ottobre 2009 alle ore 10:12 GMT+0100
I tentativi è meglio lasciarli agli scienziati, nel chiuso dei laboratori. Quando si opera “sul campo” è meglio avere qualche certezza, l’avventurismo fa solo danni.
Inserito il 5 Ottobre 2009 alle ore 15:45 GMT+0100
con un gruppo di amici sono 5 anni che prendiamo case in
affitto per tutto l’anno (siamo tutti sciatori) e sono 5
anni che sentiamo promesse sulla riapertura del comprensorio
alla fine bisognerà cambiare valle perchè 2 piste sono
proprio poche!
Inserito il 5 Ottobre 2009 alle ore 17:03 GMT+0100
si cambiate valle…avete aspettato tanto e la menate…andate pure,scieremo meglio noi in Soliva.
ciao
Inserito il 6 Ottobre 2009 alle ore 15:23 GMT+0100
Ciao a tutti ho comprato una casetta in maggio 2009 e mi auguro di vedere prima o poi questi inpianti intanto mi accontento purtroppo di quelli che ci sono che provero spero in dicembre, il mio augurio è di vedere piazzatorre rilanciata pero se non dai qualcosa non puoi avere di certo il ritorno.
Inserito il 15 Ottobre 2009 alle ore 12:06 GMT+0100
il confronto con il trentino e soprattutto con l’alto adige dovrebbe fare riflettere qualcuno. Li non si ragiona in termini di miriadi di seconde case ma piuttosto di ospitalità atrezzata: alberghi, agriturismi (lo conoscete il gallo rosso?). Purtroppo nella valle intera si costruisce un diluvio di case e casette e piazzatorre è colma di case orripilanti fatte negli anni 80 che bisognerebbe solo tirare giù. GLi impianti sono necessari ovvio ma non si può basare tutto sul ricatto di faccio marciare gli impianti o li amplio e allora mi fate costruire. Ma in che schifo lo volete trasformare il comune solo in parcheggi e case? E la fortuna della valle è che è ad un tiro di schioppo dalle città altrimenti se fosse più lontana per quello che offre col cappero che ci sarebbe così tanta gente.
Scusate lo sfogo, ma ci vengo da quando son bambino su e l’ho vista solo peggiorare….
Inserito il 15 Ottobre 2009 alle ore 14:55 GMT+0100
Come dici bene tu Fabio, Piazzatorre “è a un tiro di schioppo dalle città” quindi nessuno va negli alberghi di Piazzatorre, considerato che con un’ora a due è di viaggio è già a casa.
Sono d’accordo che è soltanto peggiorata (io è da 42 anni che frequento Piazzatorre), ma d’altra parte mi sai spiegare perchè un imprenditore dovrebbe investire negli impianti che fanno perdere ogni anno migliaia di euro, se non ha un altro tornaconto? Purtroppo le passate amministrazioni comunali hanno lasciato costruire brutte case con appartamenti molto piccoli per essere vendute facilmente e così, a distanza di pochi anni ci troviamo circondati da “case orripilanti che bisognerebbe solo tirare giù” , come dici tu.
Se i nuovi costruttori costruiranno belle case e gli impianti funzionassero, forse Piazzatorre potrebbe rinascere.
Inserito il 15 Ottobre 2009 alle ore 21:03 GMT+0100
Scusi Gianni, ma il suo appunto circa la distanza dalla città vale allora per l’intera valle, ma in generale per la stragrande maggioranza delle località della Lombardia e del Piemonte o della Svizzera e dell’Austria. Da Zurigo a Crans Montana non ci mette più di due ore. Da Torino a Limone altrettanto. Seguendo il suo ragionamento non dovrebbero esistere alberghi pressoché da nessuna parte.
Inserito il 22 Ottobre 2009 alle ore 11:40 GMT+0100
Caro Patrizio, io non sono contrario agli alberghi, constato, però, che, salvo pochi periodi durante l’anno, quei pochi che esistono a Piazzatorre, sono pressoche vuoti. Forse bisognerebbe inventare qualche cosa per attirare i turisti, con prezzi abbordabili, iniziative turistiche che vadano al di là del solito ballo sotto l’orribile anfiteatro (ma chi l’ha voluto?) o della solita polenta e cotecchino organizzata dal Gruppo Alpini. Bisognerebbe cercare di organizzare “Settimane Bianche”, pubblicizzando la bella località dove, però, vi siano nuovi impianti.