Alluvione in Valle BrembanaLegge Valtellina, Zogno perderà quasi 3 milioni Ricostruzione post-alluvione: Province domani da Formigoni Confermati solo 5 milioni degli 8 destinati alla Val Brembana. La data è di quelle importanti. Se non altro perché potrebbe mettere una pietra sopra le polemiche una volta per tutte, oppure riaccenderle di nuovo. Di mezzo infatti ci sono la legge Valtellina, un argomento ad alto tasso di infiammabilità, e la ripartizione dei fondi che spettano ancora alla Bergamasca, per la ricostruzione post-alluvione del 1987: oltre 8 milioni di euro.

Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha convocato per domani – a vent'anni da quel fatidico 18 luglio che in Brembana provocò cinque morti – il Comitato istituzionale, chiamando a raccolta gli assessori provinciali delegati alla materia, per decidere il riparto finale. Per via Tasso siederà al tavolo il titolare della Viabilità Valter Milesi. La novella è di per sé buona, perché l'appuntamento era atteso da tempo, per capire che assetto prenderà il Piano Valtellina, dopo i diversi incontri con le cinque Province coinvolte (oltre , Brescia, Como, Lecco e Sondrio). Il governatore della Lombardia presenterà infatti una proposta (già passata in Giunta regionale come informativa) che ridistribuisce oltre 27 milioni e mezzo di euro (27.590.169 per la precisione). Ma dal riepilogo delle somme riassegnate alle zone colpite, Zogno e dintorni non fanno certo la parte del leone. Dei 8.326.151 euro spettanti alla provincia di Bergamo (tutte economie che derivano, ad esempio, da ribassi d'asta), ne vengono confermati 5 milioni e 400 mila euro, mentre la restante quota (2.926.151 euro) viene dirottata per interventi sulla statale 38 della Valtellina.

 Decisamente ritenuta dal Pirellone «la priorità delle priorità», visto che le vengono assegnati più di 13 milioni di euro. La novità era già trapelata nell'aprile scorso, e ora la versione degli stanziamenti pare definitiva. Il bicchiere diventa mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda di chi lo guardi. Da una parte infatti Via Tasso sorride perché non perde quegli oltre 2 milioni e 700 mila euro, oggetto, qualche mese fa, di un fuoco incrociato con la Lega (il consigliere regionale Giosué Frosio aveva infatti criticato il ritardo con cui erano stati presentati i progetti). I fondi serviranno per il recupero di via Portici ad Averara (297.818 euro), di un fabbricato da adibire a museo Storico a Santa Brigida (300 mila), per il completamento della strada -Camanghè (550 mila) a Zogno e la messa in sicurezza della strada Cà San Marco (650 mila), e altri interventi di viabilità a Piazzolo (300 mila), Ornica (550 mila) e Taleggio (150 mila). A cui vanno aggiunti 1.872.182 euro per la variante di Zogno e 730 mila euro per il sistema manifatturiero di Branzi (con 30 mila euro in più rispetto al preventivo originario, che vengono tolti alla variante di Zogno), per un totale appunto di 5 milioni e 400 mila euro stanziati. Dall'altra parte, però, è anche vero che alla provincia di Bergamo – la seconda per danni causati dall'alluvione – viene chiesto il sacrificio maggiore. Anche Brescia e Como fanno un passo indietro, rinunciando a una parte delle proprie somme per destinarla alla statale 38. Ma in tutti e due i casi si tratta di cifre irrisorie (47.810 euro per Brescia e 50.584 per Como), se confrontate con i 2.926.151 tolti alla Bergamasca.

 Un ridimensionamento che offre un assist fin troppo facile a Frosio. è denaro. Probabilmente se la Provincia avesse programmato e speso nei tempi reali le cifre a sua disposizione – commenta il consigliere leghista – oggi avrebbe qualche euro in più e dovrebbe dare qualcosa in meno a Sondrio. Per Frosio, infatti, la nuova ripartizione non fa che confermare opere pubbliche del passato, senza consentire di mettere mano a nuovi interventi. Anche per la variante di Zogno si sono persi 30 mila euro. Andavano spesi nel momento in cui c'è stato il finanziamento, invece si è buttato via tempo anche qui. Capisco che sono passati vent'anni dall'alluvione, e che i cambiamenti morfologici e meteorologici abbiano condizionato nel tempo i lavori da fare. Ma guarda caso erano 2 milioni e 700 mila euro quelli che si dovevano riprogrammare e sono più o meno altrettanti quelli che ora ci portano via. Provocazioni non accolte dall'assessore Milesi. È già positivo che il Comitato dopo tre anni si riunisca – dice -. I 2 milioni e 700 mila euro che qualcuno dava per persi li abbiamo ottenuti. Gli altri 2 milioni e 900 mila euro sono economie (soprattutto su opere private con contributo non a fondo perso ma con fondi da restituire a rate) di competenza regionale. E la Regione ha deciso che in questo momento la priorità fosse la statale 38 della Valtellina. Dal canto suo l'assessore regionale Marco Pagnoncelli giudica molto positiva l'assegnazione di altri 5 milioni e 400 mila euro alla Valle Brembana. Sono stati tutti i progetti concretamente realizzabili. E i quasi 3 milioni spostati dalla provincia di Bergamo a quella di Sondrio? Essendo l'ultimo riparto della legge Valtellina si dovevano individuare quei progetti che avessero ricevuto già il parere positivo dei Comuni e delle Province coinvolte. Nel caso dei 2 milioni e 900 mila euro bergamaschi, evidentemente è mancato l'una o l'altra volontà», risponde Pagnoncelli. Vedremo che cosa uscirà dall'incontro di domani, dove verranno stabiliti anche modalità e tempi per la realizzazione degli interventi oggetto della variazione di Piano (e per l'eventuale revoca in caso di inadempienza), nonché l'utilizzo delle successive economie. La proposta dovrà poi passare in Giunta e Consiglio regionale per il via libera decisivo.

Benedetta Ravizza – L'Eco di Bergamo – 16-07-2007