ALGUA – Un lungo corteo di penne nere in pellegrinaggio ha raggiunto domenica scorsa il santuario del Perello a di . È sceso dalla Passata – antico crocevia tra la Serina e la Val Seriana – con il passo cadenzato dalla fanfara alpina della Ramera, in testa il vessillo della Sezione Ana di Bergamo. Un evento che si ripete ininterrottamente da trent'anni. «L'idea nasce dalle penne nere della Val Serina e di Curno – spiega Luigi Furia, consigliere alpino – per deporre lo “zaino della vita” ai piedi della Madonna, per ricordare gli alpini defunti e per rinsaldare l'amicizia che ci lega». Giunti sul piazzale del santuario, hanno assistito alla celebrazione della Messa.

Accompagnata dal coro «Fior di Monte» di , la celebrazione eucaristica è stata presieduta da monsignor Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena e concelebrata da don Valerio Ghilardi, cappellano del santuario. I discorsi ufficiali sono stati preceduti dalla recita di una poesia in dialetto 'alpino Sergio Fezzoli di , vincitore della 23ª edizione del Premio «» di poesia dialettale bergamasca. Il sindaco di Algua, Bruno Cimarra, ha evidenziato il Dna altruista che contraddistingue le penne nere. Santo Locatelli, presidente dell'Ente , ha ricordato la storia del santuario, costruito dopo che la Vergine Maria apparve, il 2 luglio 1413, al contadino Ruggero di Giovanni Forte de Grigi mentre raccoglieva «il fieno magro».

Infine Enrico Tiraboschi ha portato il saluto del presidente sezionale degli alpini, Antonio Sarti, ringraziando tutti i partecipanti alla manifestazione per la calorosa presenza. La giornata, diretta dal cerimoniere Giovanni Cortinovis, si è conclusa con un pranzo conviviale.

Bruno Silini – L'Eco di Bergamo