Il Parco delle Orobie ha emesso un'ordinanza per garatire la di uomo e orso. Il , dal 21 maggio, giorno della prima segnalazione avvenuta a , è stato scelto come dimora da un orso bruno che, in modo naturale, è giunto sul territorio. JJ5, figlio di Jurka e di Joze, due dei dieci esemplari reintrodotti tra il 1999 ed il 2002 dal Parco Adamello Brenta e provenienti dalla Slovenia, ha immediatamente destato molta curiosità, stimolando in alcuni casi comportamenti che potrebbero rivelarsi pericolosi.

Martedì è stata emessa un'ordinanza che prevede alcune norme come il divieto di esercitare qualsiasi attività che possa direttamente o indirettamente arrecare disturbo al naturale comportamento ed alla libera espressione di tutte le caratteristiche etologiche, biologiche ed ecologiche 'esemplare di orso bruno presente all'interno del territorio delle . Inoltre, si vieta qualsiasi forma di alimentazione e foraggiamento artificiale e si dispone che qualsiasi progetto di osservazione ravvicinata e ripresa fotografica debba essere segnalato ed autorizzato dal Parco.

Parallelamente all'ordinanza, il Parco delle Orobie ha disciplinato l'iter amministrativo per il risarcimento di danni effettuati dall'orso che, alla ricerca di cibo, potrebbe causare danni ad animali domestici al pascolo, alveari e frutteti. «La presenza dell'orso – ha spiegato il presidente del parco Franco Grassi – ci ha spinto a emettere un'ordinanza nell'ambito di una strategia che sancisca che la sicurezza dell'uomo prevale sulla tutela dell'orso e alcune regole per la prevenzione e il risarcimento dei danni.

Con l'obiettivo di mettere a punto una strategia di gestione dell'orso bruno, mercoledì 17 settembre la Regione Lombardia riunirà le Direzioni dei Parchi regionali e delle Aree protette con il “gruppo di studio, ricerca e coordinamento dell'orso bruno.

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