Una violenta grandinata l'altra sera ha flagellato la Brembana e la , sconvolgendo un po' i programmi serali della gente e soprattutto, alberi, giardini, orti e auto. «Ero nell'occhio del ciclone – racconta Alberto Gherardi –, stavo risalendo la Valle Imagna alle otto e mezza. I primi chicchi radi a Capizzone, da Pontegiurino l'inferno: una nebbiolina fitta e chicchi violentissimi, tanto da costringere una quindicina di auto a sostare in galleria. Sono stati dieci minuti di crivellate con una impraticabile». A Sant'Omobono danni ad alcune auto, a un floricoltore, a orti e giardini, ai fiori sui balconi.

Un lucernario rotto a Costa Imagna e forse qualche auto. Stessa sorte a Brembilla, una delle zone più colpite. «Stavo lasciando per dirigermi a Zogno – spiega Fausto Carminati –, a un certo punto si è scatenata una tempesta. Ho cercato un po' di riparo sotto le fronde degli alberi. Quando sono arrivato a Brembilla, all'altezza del distributore la provinciale era impraticabile con un fitto manto di ghiaccio sulla strada. Era molto pericoloso, sentivo l'auto che scivolava. Ho pensato di cercare rifugio al distributore, ma c'erano già delle auto, e una volta ai Ponti anche la galleria era occupata da auto che si erano fermate lì per evitare la grandine». Danni ad auto, alberi (con rami spezzati e fogliame sulle strade) e orti da Stabello al Monte di Zogno e da Costa Valle Imagna, passando per Rota Imagna e Sant'Omobono.

«Si è trattato di una serie di temporali formatisi nel triangolo lariano – spiega Antonio Arnoldi, appassionato – che hanno percorso le Prealpi in direzione ovest-est. A sono stati rilevati solo 5 millimetri di piogge, 12 a Brembilla mentre a Roncobello sono stati 28 e sull'Arera 33. Il temporale era sulla direttrice Lecco-Zogno e ha percorso la Valle Imagna».

Silvia Salvi – L'Eco di