Vedeseta -I piccoli ospiti? Arriveranno un po' da tutta Italia ma anche dall'estero. «Le ultime iscrizioni – dice con un pizzico di orgoglio il responsabile Sergio Cogo, di Milano – le abbiamo ricevute, via Internet, dagli Stati Uniti e da Tenerife». Il 1° maggio, a Reggetto, frazione di , in Valle Taleggio, aprirà un campo educativo Gulliver, gestito dalla cooperativa sociale Azimut, onlus fondata nel 2001 con sede a Trezzo. Ma l'avventura dei campi educativi Gulliver nasce almeno 15 anni fa, con le attività rivolte ai ragazzi in Sardegna – esperienza che continua ancora oggi – e in Lombardia.

«Finora i campi si erano svolti sempre in strutture private prese in affitto, o agriturismi – dice Cogo, responsabile dei campi Gulliver –. A Vedeseta, finalmente, avremo la prima sede di nostra proprietà, ricavata in una vecchia ormai in disuso». La baita, denominata Rondanino, a Reggetto di Vedeseta, è raggiungibile dalla piazzetta della frazione, dopo un centinaio di metri di strada sterrata. Il campo educativo è stato ricavato in un anfiteatro naturale circondato dal bosco, con tre grandi prati a disposizione per le attività.

«Da tempo cercavamo uno spazio idoneo – dice Cogo –. Abbiamo chiesto ovunque nel Nord Italia e qui, finalmente, si è trovato il luogo ideale: immerso nella natura, tre grandi spazi pianeggianti non facili da trovare in montagna, e relativamente lontani dal centro abitato. Abbiamo acquistato la vecchia baita e l'area e, in accordo con l'Amministrazione comunale, si è dato il via al progetto».

La baita e le tende sopraelevate

Un anno di lavori circa e a maggio l'apertura ufficiale anche se già alcune scolaresche bergamasche in questi giorni hanno fatto visita al campo. La baita, con architravi a vista e rivestimenti in legno che rendono l'accoglienza tipica di un rifugio alpino, dispone di un refettorio e salone per attività a piano terra da 85 metri quadrati, cucina industriale, servizi, alloggio per responsabili e locale multiuso, un dormitorio per circa 40 posti al piano superiore, due soppalchi, uno spazio coperto da 120 metri quadrati esterno e zona lavaggio stoviglie interna ed esterna. L'acqua calda viene fornita tramite caldaia a legna, gpl o con i pannelli solari. Attorno alla baita, inoltre, vengono montate grandi tende sopraelevate (sorta di palafitte) destinate ad alloggio dei ragazzi più grandi.

Agli ospiti viene proposta un'«avventura» fatta di gioco, socializzazione e impegno. «Si tratta di soggiorni educativi che hanno alla base il metodo scout – dice Cogo –. Non è una colonia estiva e neppure un parco divertimenti: è un campo educativo, un luogo di crescita e confronto, di autoeducazione, un luogo dell'imparare facendo, del rispetto degli altri e del corretto rapporto con la natura». È rivolto a ragazzi dagli otto ai 15 anni, con quattro turni estivi di una decina di giorni ciascuno, da giugno a luglio. Nella baita soggiornano i ragazzi fino a 12 anni mentre i più grandi nelle tende sopraelevate. Quattro gli educatori fissi della cooperativa ma, complessivamente, sono una trentina le , tra volontari e collaboratori, impegnati in ogni turno. E ogni turno potrà ospitare fino a cento ragazzi.
«Ogni estate porteremo in Valle Taleggio, come già facciamo nel campo Gulliver in Sardegna, centinaia di ragazzi – dice Cogo – L'attività si svolgerà al campo di Reggetto ma anche fuori, con alla scoperta della valle».

Quindi un'opportunità anche per il territorio? «Sicuramente – prosegue Cogo – soprattutto per l'arrivo, a ogni cambio turno, di genitori, amici e parenti dei ragazzi, in genere 200 e più persone che poi si fermano almeno una giornata in valle». Il resto dell'anno, poi, la struttura è disponibile per gruppo educativi, tipo oratori e scout. Dunque il 1° maggio, dalle 14.45, l'inaugurazione, con la presentazione del progetto. Durante la giornata canterà il coro «Fiocco di neve» di Ispra (Varese). L'iniziativa ha avuto il patrocinio della Presidenza della Regione Lombardia, della Comunità montana Valle e del .

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo