Scuola aperta solo con gli aiuti delle famiglie
San Giovanni Bianco Articolo letto da 1.029 utenti - Pubblicato il 18 Dicembre 2010San Giovanni Bianco – «I soldi chiesti alle famiglie? Servono per far funzionare regolarmente la nostra scuola». Così il Consiglio d'istituto di san giovanni bianco risponde al volantino della Lega (che ha governato il paese fino a primavera). Circolato nei giorni scorsi, nel foglio si leggeva che il «Comune sta erogando tutti i servizi indispensabili e obbligatori: raccolta rifiuti, illuminazione, nettezza urbana, funzionamento edifici pubblici, manutenzione patrimonio comunale. Attenzione, quindi, a chi, estraneo al Comune, chiede soldi alle famiglie per il funzionamento degli edifici pubblici e quant'altro. Il Comune deve contenere le spese considerate extra, così come aveva iniziato l'amministrazione».
Sentitosi chiamato in causa per la recente richiesta alle famiglie di contributi straordinari, l'istituto comprensivo, per voce del presidente del Consiglio d'istituto, Vittoria Tasca, replica che «il funzionamento ordinario e amministrativo non è garantito solo con la fornitura di locali, riscaldamento, telefono, acqua ed energia elettrica, ma è anche riferito alla manutenzione e all'acquisto delle macchine fotocopiatrici, del fotostampatore, del proiettore, al materiale didattico per gli alunni e per la segreteria, al materiale informatico per la segreteria, al materiale di pulizia, a quello sanitario, agli arredi e alle spese postali. Per l'anno scolastico in corso, queste ultime spese per il funzionamento didattico-amministrativo sono state garantite grazie alla sensibilità e alla maturità delle famiglie, che hanno compreso l'urgenza e la necessità di fornire un ambiente il più idoneo possibile per un'adeguata educazione culturale dei propri figli, integrando, con il loro contributo, la differenza tra la richiesta minima avanzata dall'istituto all'amministrazione comunale di 8.500 euro e il contributo da questa elargito, di 3.000 euro. Inoltre, essendo esigua la dotazione finanziaria erogata per il 2010 dallo Stato per l'ampliamento dell'offerta formativa e quindi non sufficiente a coprire le spese per i vari progetti, il Consiglio d'istituto si è trovato costretto a sospendere momentaneamente la loro attivazione, in attesa di reperire le risorse necessarie attraverso la richiesta di un contributo, agli istituti di credito, alle ditte, alle attività commerciali e ad alcuni enti pubblici». «A oggi – conclude Tasca – l'adesione a tale iniziativa ha permesso la programmazione di alcuni di questi progetti, dal corso di nuoto al minibasket e alle attività teatrali, che saranno realizzati nella seconda parte dell'anno scolastico. Ringraziamo, quindi, chi ha fatto pervenire il proprio contributo e quelli che in futuro decideranno di rispondere alla nostra iniziativa».
Silvia Salvi – L'Eco di bergamo
13 Risposta a “Scuola aperta solo con gli aiuti delle famiglie”
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Inserito il 19 Dicembre 2010 alle ore 13:51 GMT+0100
Solo per completezza di informazione, ci permettiamo di commentare l’ultimo comunicato “ufficiale” della lega di San Giovanni Bianco.
Avremmo voluto limitarci agli auguri a tutti i cittadini di San Giovanni Bianco, ma l’ultimo volantino diramato dallo stato maggiore della Lega sangiovannese ci obbliga ad alcuni chiarimenti.
Al di là delle affermazioni , stupisce (cosa volete siamo anime semplici!) il tono, lo stile, l’approccio ai problemi.
Scuse e assunzioni di responsabilità per tutto quello che è successo: nemmeno a parlarne!
Il solito scaricabarile, tanto un capro espiatorio lo trovano sempre.
Ma andiamo con ordine.
FRANA CANTIERE ELISUPERFICIE: si torna a elencare la lista delle spese sostenute dal Comune per intervenire e mettere in sicurezza il cantiere “di proprietà della Comunità Montana” , (l’hanno scoperto adesso?), per la costruzione dell’elisuperficie.
Perché allora, nel 2007, non si chiese alla Comunità Montana (peraltro disponibile) proprio in quanto “proprietaria del cantiere”, di partecipare ai costi di ripristino?
Il buon senso (visto che si parlava di centinaia di migliaia di euro) avrebbe consigliato un simile comportamento. Nessuno ha obbligato il Comune a sobbarcarsi tutti quei costi !
Ma no, in nome di “una vecchia ruggine” (chiamiamola così!), con il presidente Comunitario Cav.Busi, soprattutto, si è rifiutato qualsiasi aiuto, si è imboccata la via delle cause legali e si è scelto di anticipare tutte le spese, mandando in tilt le già traballanti finanze comunali..
Ma che bravi amministratori!
Solo adesso, forse perché il Cav. Busi non è più il Presidente e la Lega è entrata nella nuova maggioranza che governa la Comunità, si auspica collaborazione.
Passiamo alla seconda parte del volantino perché questa è davvero sorprendente e paradossale!
Cari cittadini di San Giovanni bianco, ma di cosa ci lamentiamo?
Tutto funziona a meraviglia. Sembra di sentirli:
– servizio raccolta rifiuti? Garantito! Ah dimenticavamo, le bollette sono aumentate sensibilmente (quasi il 20%) ma non è un grosso problema no? E poi, è colpa del Commissario!
– L’illuminazione pubblica? Funziona! Va bè magari in qualche tratto funzionano una luce sì e una no, qualche lampadina non viene sostituita, ma cosa volete? Non vi piace l’effetto presepe?
– Funzionamento edifici pubblici? Garantito!
– Le scuole? Di cosa vi lamentate, il riscaldamento funziona no? I soldi per il diritto allo studio (obbligatori per legge)? Di solito davamo dodici mila euro all’anno, quest’anno sono solo tremila? Faranno qualche fotocopia in meno, qualche progetto in meno, qualche computer in meno, qualche attività teatrale, musicale, di laboratorio in meno… Però gli edifici sono aperti e riscaldati, il resto avanza!
– Il Comune? Aperto! Magari non tutti i giorni ma è aperto!
– Impianti sportivi? Funzionanti! Va bè la società del calcio (sempre che riesca a soppravvivere) deve pagarsi tutte le spese delle squadre e di gestione dell’impianto di Briolo, il Palazzetto, anche se le tariffe per il suo utilizzo sono notevolmente aumentate e non si trova un gestore, è aperto e qualcuno lo usa!
I canoni riscossi dal Comune dai passati gestori non sono stati usati per la manutenzione? Sarà colpa di…(scegliete voi chi).
Ma stanno scherzando? Come si fa ad affermare che tutti i servizi indispensabili e obbligatori sono garantiti? O forse queste rientrano “tra le spese considerate extra che l’Amministrazione aveva iniziato a contenere”?
Come si fa a mettere in guardia i cittadini contro chi “ESTRANEO AL COMUNE chiede soldi alle famiglie per il funzionamento degli edifici pubblici?” Davvero pensano, per esempio, che le scuole eroghino un servizio indispensabile solo perché sono aperte e scaldate? A San Giovanni ci sono tre scuole pubbliche: elementari, medie e materna di San Gallo con un totale di circa 500 alunni. Con tremila Euro cosa si può fare?
Se aggiungiamo poi che il governo (se non ricordiamo male anche la Lega ne fa parte!) ha ridotto drasticamente i soldi per il funzionamento già nel 2008, li ha azzerati nel 2009 e non si sa per il 2010, altro che Offerta Formativa! tra poco non ci saranno i soldi nemmeno per i detersivi!
Manutenzione patrimonio comunale: forse questi signori non girano per il paese o girano bendati. Per la manutenzione oltre le buche lasciateci in eredità, vanno pure ricordate le ringhiere a protezione (?) del ponte nuovo e lungobrembo, che definirle marce potrebbe risultare un offesa alla ruggine.
Manutenzione territorio: qui non è questione solo di soldi ma di scarsa organizzazione (perché anche le poche volte che si pulisce, la schifezza viene lasciata lì (vedi mulattiera Fuipiano)? Che fine ha fatto la mitica spazzatrice? È sparita? E’ stata dismessa per il ripianamento del debito? Oppure è stata sostituita dai “due eroici precari del Villaggio”?
Ma siccome al peggio non c’è mai fine ecco la tirata sulle difficoltà di tutti i comuni (come si dice:mal comune , mezzo gaudio) per via dei “tagli statali”. Forse perché ci sono anche i padani a Roma gli fa schifo chiamarli più direttamente “tagli del governo” come in effetti sono.
Per chiudere in bellezza non potevano dimenticarsi di dare tutta la colpa dei nostri problemi di bilancio alle “certificazioni” del Responsabile della Ragioneria. Per una volta si sono dimenticati del vecchio Revisore dei Conti, del Direttore Generale e di tutti coloro che coscientemente, alzando la manina a comando, hanno avallato i bilanci costruiti ad hoc dai soliti economisti nostrani: non è che ci resteranno male non sentendosi citati come “infamoni”?
Ah già! Annunciano (è una minaccia?) un successivo volantino: magari li tengono di riserva per allora!
Comunque vada a finire Buon Natale, salute, lavoro e sereno Anno Nuovo a tutti.
Per IL GRUPPO “INSIEME PER CAMBIARE” TIZIANA e AMELIO
Inserito il 20 Dicembre 2010 alle ore 09:12 GMT+0100
Se è possibile, mi permetto di riproporre un articolo apparso sul Messaggero a proposito del problema vissuto dalle scuole. Ringrazio la redazione anticipatamente.
Messaggero: Pochi soldi e la scuola fa la colletta, dalle famiglie aiuti fino a 200 euro
09-06-2010
ILARIA RICCI
ROMA – C’era una volta il rotolo di carta igienica. Al massimo, fino a qualche anno fa, le richieste
delle scuole alle famiglie si limitavano a questo: «Portate qualche rotolo, che nei bagni non ce ne
sono abbastanza».
Poi la musica è cambiata: i fondi statali sono diminuiti e le scuole per pagare supplenti, commissari
d’esame, spese ordinarie e le pulizie, si sono arrabattate, hanno usato i fondi che avevano in cassa
fino a consumarli tutti, in alcuni casi. Convinti che i soldi sarebbero tornati alla base alcuni presidi,
forse, sono stati pure di manica larga con le supplenze.
Ma poi il giocattolo si è rotto. Lo Stato ha cominciato a mandare ancora meno soldi, i crediti che le
scuole vantano nei confronti del ministero sono rimasti inevasi, tanto che oggi ammontano ad un
miliardo, e nel gioco delle parti tra chi non paga e chi, forse, non ha saputo gestire sempre bene le
proprie casse sono state le famiglie ad avere la peggio.
Da qualche tempo, infatti, le spese correnti si pagano sempre più spesso con i soldi dei genitori. Lo
dimostra la lievitazione costante dei cosiddetti contributi volontari, quelli che mamme e papà
versano all’atto di iscrizione. Non la tassa scolastica, ma un piccolo sostegno alle scuole. Sostegno
che è passato da poche decine di euro ai 150-200 che si arrivano a spendere in alcuni istituti
superiori.
L’elenco di ciò che si paga con i soldi delle famiglie è lunghissimo: materiale didattico, fotocopie,
pagelle, toner per le stampanti, le stesse stampanti, strumenti per i laboratori (quando non gli interi
laboratori). Con i tagli al tempo pieno non sembra lontana neanche l’ipotesi di una scuola ibrida
frutto della crisi, la scuola statal-privata: a Catania i genitori dei 78 alunni delle tre prime elementari
della scuola Parini hanno tutti presentato domanda per il tempo pieno, ma solo 25 bimbi hanno
avuto ciò che volevano. Gli altri sono rimasti fuori (in Italia si parla di oltre 150mila ragazzini) e
ora le famiglie, che non possono rinunciare al lavoro, si dicono disposte a pagare per avere il
servizio e per poterlo avere nella scuola pubblica, senza dover ricorrere alle private.
Il preside, Giuseppe Adernò, ha già fatto i conti di quanto tutto questo potrebbe costare ai genitori.
«Verrebbero 150 euro al mese ad alunno – spiega – 70 euro per il servizio mensa e 80 euro per
pagare l’insegnante. Sembra proprio strano che con tanti docenti di ruolo che risultano
soprannumerari in diverse scuole, e, quindi, dovranno essere pagati lo stesso per supplenze o altro,
non si possa o non si voglia garantire un servizio scolastico organico e strutturato nella
progettazione didattica delle quaranta ore del tempo pieno».
Qualche mese fa ha fatto scalpore la vicenda di una scuola di Casazza, a Bergamo, che ha
organizzato una lotteria per poter racimolare soldi e rimpinguare le proprie casse.
C’è anche chi si rivolge agli sponsor. «Negli ultimi anni – spiega Mario Rusconi, dirigente del liceo
Newton di Roma e vice presidente dell’Associazione nazionale presidi – abbiamo avuto dal
ministero i soldi per coprire la spesa corrente. Ma per la progettualità non riusciamo a mettere da
parte un euro. Anche perché i crediti che abbiamo accumulato tra il 2004 ed il 2006, anticipando i
pagamenti di supplenze e commissari d’esame, non sono mai stati saldati. Al Newton, ad esempio,
aspettiamo 138mila euro che forse non rivedremo mai. Noi paghiamo molte cose con i soldi delle
famiglie – prosegue Rusconi – io, per esempio, ho sovvenzionato il laboratorio di chimica e fisica
della succursale».
Non solo lamentele, comunque, il preside romano lancia anche una proposta per rimpinguare le
casse degli istituti: «L’8 per mille dei fondi recuperati dall’evasione fiscale potrebbero essere
utilizzati per questo scopo- dice- Sarebbe un bel segnale: soldi recuperati dall’illegalità utilizzati per
le scuole, che la legalità la promuovono».
Inserito il 29 Dicembre 2010 alle ore 14:57 GMT+0100
Che L’Eco sia il bollettino del comune di San Giovanni ci ha un po’ stancato… Siamo 38 paesi e pubblicano solo e sempre quelli, ma possibile che nessuno dica niente??
Inserito il 30 Dicembre 2010 alle ore 10:32 GMT+0100
Ti sbagli PERo…
L’eco di bergamo, non è il bollettino del comune di San Giovanni… ma bensì è S. Giovanni. che è IL SOGGETTO DI ATTACCHI del l’Eco .in quanto esso, fa (faceva) parte di una classe politica contraria a l’Eco di bergamo, perchè,come vedi, non a caso in tanti anni, detto giornale è comunemente chiamato “il bugiardino”…
E pensare, che sono ancora tante le persone che credono a tutto ciò che questo giornale scrive in politica….
La soluzione stà nel guardarsi in giro,e scegliere un altro giornale locale..
BUONE FESTE…
Inserito il 31 Dicembre 2010 alle ore 10:08 GMT+0100
Certo Sig. Belotti, magari si sta riferendo ai vari Libero, Giornale, Padania, o quant’altro che sappiano scrivere solo di promesse mai mantenute e gossip politici, giornali certamente per lei imparziali , ma da qui ad essere “credibili”…………. ce ne passa.
Inserito il 1 Gennaio 2011 alle ore 20:58 GMT+0100
In tante scuole, in tanti comuni, ci sono questi problemi, non solo a San Giovanni Bianco, ma l’Eco trova più semplice sparare sulla Crocerossa.
Se si vuole entrare nell’analisi del problema è giusto che anche le scuole si assumano le loro colpe.
A forza di fotocopie, di progetti insulsi, di gite di istruzione perditempo, di corsi di nuoto che a malapena impari a galleggiare, abbiamo figli che non sanno scrivere.
E poverini gli insegnanti che non hanno la materia prima per il loro modo di insegnare: la carta per le fotocopie.
Che tutti facciano il loro dovere, sempre che ne siano in grado.
Facile sparare sulla Crocerossa.
Inserito il 2 Gennaio 2011 alle ore 12:25 GMT+0100
Brembano convengo con Lei per i figli che non sanno ne galleggiare e tantomeno scrivere, roba che capita in certe famiglie. Sicuramente la colpa non è attribuibile all’Eco di Bergamo ed alla scuola. In quanto agli spari sulla Crocerossa, dovrebbe sapere sig. Brembano che il servizio è puro “volontariato”, se gli ex amministratori Sangiovannesi han messo del loro per rendersi bersagli, credo che anche in questo caso l’Eco non centri niente ma solo riferiree pura cronaca.
Sperando che la gente, dopo tanti disastri provocati da certi politici (a dir poco) ingenui faccia mente locale al momento giusto.
Inserito il 2 Gennaio 2011 alle ore 18:38 GMT+0100
L’ultimo dell’anno deve aver fatto un brutto effetto a qualcuno o è la solita ottusità che regna nelle menti di qualcuno.
Inserito il 3 Gennaio 2011 alle ore 08:03 GMT+0100
…brembano, hai perfettamante ragione… Condivido al 100 x 100
entrambe le Tue risposte. Probabilmente chi è abituato a leggere il solo bugiardino, non ha la “mente libera” x poter giudicare con la propria testa, quando certa informazione sia di parte e faziosa,ed è convinto che sia informazione a 360 gradi… Peccato x loro però….
Auguri di “buon anno a Te”
Inserito il 3 Gennaio 2011 alle ore 08:14 GMT+0100
x cittadino della valle: se torni sulla mia precedente risposta,noterai che ho scritto “GIORNALE LOCALE”… (non come Tu scrivi la padania il giornale e libero). Perciò (senza fare della pubblicità occulta) prova a guardarti in giro in Bergamo e provincia, quanti e quali quotidiani ci sono. Forse così, riuscirai a “capire” che la Tua risposta, non ha alcun fondamento. Pertanto x cortesia, rileggiti la mia precedente risposta, e cerca di non essere fazioso, evitando di mettermi in bocca,parole non scritte.!
Buon Anno a tutti..
Inserito il 4 Gennaio 2011 alle ore 17:36 GMT+0100
Egregio sig Belotti, il suo commento del 30/12 tanto riportava
“L’eco di bergamo, non è il bollettino del comune di San Giovanni… ma bensì è S. Giovanni. che è IL SOGGETTO DI ATTACCHI del l’Eco” ed a seguire “E pensare, che sono ancora tante le persone che credono a tutto ciò che questo giornale scrive in politica….
La soluzione stà nel guardarsi in giro,e scegliere un altro giornale locale..” Mi spieghi quale altro giornale locale si dovrebbe consultare, per non essere informati sulle disavventure locali? Oppure le fa comodo leggere dell’inseguimento al capriolo? Notizia interessante, ma non risolleva le sorti della scuola e del paese. Ne conviene?
Inserito il 5 Gennaio 2011 alle ore 08:42 GMT+0100
Lascia stare i caprioli e cerca di guardarti in giro. Vedi un’pò qui esempio: http://www.giornaledibergamo.com/ http://www.bergamonews.it/ Se non altro, entrambi quando trattano un articolo politico non si schierano con la sx, o con la dx, ma lasciano al lettore la propria analisi, e descrivendo i soli fatti. Leggi e buona lettura.
Ps: ricorda che qualsiasi notizia politica (anche e soprattutto in tv) va presa con le molle e va confrontata con quella della parte avversa. Solo così avrai l’informazione COMPLETA e ne potrai tirare le conclusioni “Tue” e il rispettivo giudizio. Perciò, lascia stare i caprioli e leggi si, le notizie a 360 gradi, ma poi USA LA TUA DI TESTA x selezionare e capire, dove stà quel filo sottile, fra la realtà e la sparata a scopi di interesse politico. Penso di essere stato sufficientemente chiaro, NE CONVIENI?
Saluti e buon 2011 a tutti…
Inserito il 7 Gennaio 2011 alle ore 15:49 GMT+0100
Credo che nessuno possa negare il fatto che le ultime 4 amministrazioni abbiano investito molto sul miglioramento/adeguamento strutturale delle scuole a S. Giovanni Bianco e che ci sia sempre stato un ottimo rapporto/dialogo tra le amministrazioni e la Dirigenza scolastica o i rappresentanti scolastici. Ha fatto bene la Presidente Tasca a specificare quali siano le difficoltà della scuola, bisogna però anche evidenziare che dal 2000 la scuola ha la sua autonomia con un bilancio da gestire e risorse da ricercare non solo presso i Comuni che già devono far fronte al mantenimento delle strutture scolastiche, spesso vecchissime, e al trasporto scolastico (la maggior parte dell’onere a carico dei Comuni) che, soprattutto nei Comuni di montagna tanto “frazionati” come S. Giovanni Bianco, incide moltissimo sul piano per il diritto allo studio.