Formigoni: per noi è una priorità, pronti 60 milioni «È un segnale concreto in un momento di crisi»
ZOGNO – «Ho i polpastrelli consumati a furia di mettere insieme tutte queste monetine che ho tirato fuori dal bilancio regionale in un momento di crisi come questo». scherza, ma non troppo: trovare i 60 milioni per finanziare la variante di non è stato per niente facile. Ma ora la partita è chiusa, il bilancio del Pirellone è fatto, i soldi ci sono e si può davvero cominciare. Ieri sera il governatore ha telefonato al presidente della Provincia , per comunicargli la disponibilità dei fondi. Bettoni ha ringraziato vivamente e ha assicurato che via Tasso è pronta a partire.

Via nel 2009, 5 anni di lavori
Tecnicamente la variante è lunga 4 chilometri e 700 metri tra la località Inzogno (a Sud, a della ) e la Madonna del Lavello di : in mezzo ci stanno, nell'ordine, una galleria di 607 metri, un tratto all'aperto di 380, un'altra galleria lunga però 1 chilometro e 730 metri (sotto il monte di Zogno), un pezzo in superficie di 1 chilometro e 574 metri ed il rondò ad Ambria. Un'opera complessa per la cui realizzazione sono previsti 5 anni di lavori: a breve l'appalto, a primavera la consegna dei cantieri e a fine 2013 il termine, salvo complicazioni. Per Zogno sarà la fine di un assedio, quello dei 23 mila veicoli che l'attraversano ogni giorno: una situazione difficile che diventa drammatica nei fine settimana.

«Ora partiamo subito»
«La volontà politica di realizzare l'opera c'è sempre stata, poi passare dalla teoria alla pratica vuol dire mettere in fila le priorità sulla scorta dei fondi disponibili» spiega Formigoni: «In queste settimane abbiamo valutato che la variante di Zogno fosse una priorità assoluta e quindi ci siamo dati da fare: ora i soldi ci sono, tutti, li mette la Regione e non lo Stato come erroneamente si era sostenuto. L'intervento è completamente coperto e l'opera può essere realizzata. A questo punto il mio invito alla Provincia è quello di far partire il più in fretta possibile la gara d'appalto: prima si parte e prima si finisce».

Un punto critico
Chiaro che mettere in fila le priorità, alla fine vuol dire scontentare qualcuno, e il presidente della Regione non lo nega. «Sì, la coperta è corta ed è chiaro che altre opere sono rimaste indietro rispetto alla variante di Zogno, ma fare politica vuol dire anche saper fare delle scelte. Non nego che sia stata dura trovare tutti questi soldi, ma sappiamo bene che delle opere infrastrutturali abbiamo bisogno come il pane: i bisogni della Lombardia sono enormi e le risorse non adeguate, purtroppo. Ma dobbiamo fare degli sforzi per superare i punti critici, come l'attraversamento di Zogno».

Una risposta al territorio
Un intervento dai molteplici significati: «Sarà una boccata d'ossigeno per la vita quotidiana degli abitanti della Valle Brembana, ma è anche un gesto di fiducia concreta nei confronti di una realtà territoriale dalle enormi potenzialità e che in questo momento sta vivendo una situazione difficile con la chiusura di diverse realtà produttive» rileva Formigoni. «In questo senso la variante è una sferzata per l'occupazione, perché fare grandi opere in momenti difficili come questo vuol dire anche dare un segnale all'economia. Siamo in crisi finanziaria, arriveranno mesi duri e questa variante vuol essere anche un segnale per la Lombardia e i suoi cittadini: dobbiamo aver fiducia e saper reagire tutti insieme, siamo sempre la regione più forte d'Italia».

Inoltre la variante è un'opera «funzionale all'Accordo di programma per il rilancio di San , un altro grande intervento che la Regione avanti». E poi ci sono motivi personali, conclude il governatore. Zogno è il paese natale di Fabio Locatelli, assessore regionale scomparso nel dicembre 1995 a soli 39 anni. «Era un carissimo amico e un uomo attento al territorio. Se posso fare una dedica personale la faccio a lui».

Dino Nikpalj – L'Eco di