Zogno, l’odissea della variante
Senza categoria Articolo letto da 1.276 utenti - Pubblicato il 24 Maggio 2009Egregio direttore, leggo su «L'Eco di Bergamo» del 19/05/2009, alla pagina 44, fra le lettere quella relativa alla variante di zogno a firma di un non meglio identificato Comitato cittadino viabilità in Valle brembana, in cui si citano nomi e date non rispettate per tale variante. Essendo tra i nomi citati, chiedo il giusto diritto di replica. Per liberare il campo da ogni dubbio, parto dal fondo della lettera, dove si dice che «sarebbe opportuno che per una volta i cittadini non fossero considerati solo un serbatoio di voti elettorali…».
Il sottoscritto non si è candidato in alcuna lista elettorale e quindi non chiede voti per essere rieletto: alla Provincia ho dedicato dieci anni di forte impegno, non raccontando favole ma cercando di realizzare quelle opere che, come la variante di Zogno, aspettano da decenni una soluzione. E credo che in questi 10 anni di opere viarie ne siano state avviate e concluse parecchie, sicuramente non confrontabili con quelle realizzate nei decenni precedenti; per chi volesse, ci sono a disposizione i dati, che non temono confronti con il passato.
Ma veniamo alla Valle Brembana più in generale e alla variante di Zogno in particolare. Vorrei ricordare al precitato Comitato viabilità in Valle Brembana che il sottoscritto, abitando a S. pellegrino, percorre questa strada quotidianamente e ritiene di conoscere le caratteristiche e le problematiche per lo meno come il Comitato stesso.
Chi percorre questa strada si sarà reso conto che comunque qualcosa ha cominciato a muoversi, a partire dal raddoppio della strada provinciale 470 dir da Villa d'Almè a Dalmine nel tratto Treviolo-Dalmine e poi il nuovo tratto Dalmine-Stezzano, e poi ancora i lavori in corso per l'eliminazione di tutti i semafori su questa stessa strada, tramite la costruzione di rotatorie e di sottopassi, comprese anche le due rotatorie e compresi i due sottopassi in Comune di Villa d'Almè che inizieranno con la chiusura delle scuole. Vorrei anche ricordare i lavori che sono stati eseguiti o sono attualmente in corso (vedasi la strada Ambria-Camanghè) in territorio comunale di Zogno. Altri lavori sono stati appaltati nei territori dei Comuni di Villa d'Almè-località Campana, S. Pellegrino Terme e San Giovanni Bianco. Sono in fase di progettazione la variante di Villa d'Almè fino a Valbrembo-paladina e la riqualificazione del tratto Valbrembo-Paladina fino a Treviolo. Per questi due lotti di lavori, ci sono impegni di finanziamento da parte del ministero delle Infrastrutture, anche se i fondi non sono ancora inseriti nel bilancio di questo ministero. Mi si dirà: ma come la prende alla larga l'assessore milesi, abbiamo scritto di Zogno.
E arriviamo alla variante di Zogno per dire innanzitutto che un'opera così importante ha tempi necessariamente lunghi, se effettivamente la si vuole realizzare, e questo anche grazie a tutti i lacci e laccioli che qualcuno dagli anni '70 ha pensato bene di mettere, finalizzati specialmente a non autorizzare opere stradali importanti (chi ha la mia età se lo potrà ricordare bene) salvo poi accorgersi adesso che il traffico, cresciuto anche quando le strade «non si dovevano fare», ha sommerso tutto e tutti. La variante di Zogno, partita non dalla Provincia ma da altri, doveva iniziare con il famoso preforo dal costo di circa 16 miliardi di lire, appaltato da Anas e miseramente naufragato per l'impossibilità di realizzarlo proprio da un punto di vista tecnico. Si ricorda comunque che era un preforo esplorativo del sottosuolo e che si sarebbe dovuto scavare la galleria a lato, e per questo lavoro non c'erano né progetto né soldi.
Quando poi la Statale di Valle Brembana è passata alla Provincia, anno 2002, si è dovuti ripartire daccapo, pensando anche a soluzioni diverse dal «tutto in galleria» della prima versione, per circa 5 chilometri di lunghezza, anche alla luce delle nuove normative sulla sicurezza delle gallerie, dopo la tragedia avvenuta nella galleria del Monte Bianco. Da lì è ripartito tutto l'iter interminabile, con la ricerca dei fondi necessari per la sua realizzazione: vorrei ricordare che reperire 60 milioni di euro non è un gioco da ragazzi; la Regione stessa ha impiegato qualche anno per inserirli in bilancio.
Ora figurano nel bilancio regionale, manca solo una delibera della Giunta Regionale che, come negli anni scorsi, assegna inderogabilmente le risorse del 2009 ai vari interventi viabilistici inerenti le strade ex statali passate alle Province, tra cui appunto la variante di Zogno.
Quanto da me asserito circa l'appalto dei lavori per la primavera del 2009 era appunto legato alla convinzione che regione lombardia predisponesse subito la delibera di assegnazione definitiva, in modo da procedere con l'appalto. Purtroppo questo non è ancora avvenuto ma tutto quanto questa Provincia doveva e poteva fare, lo ha fatto. La miriade di pareri, autorizzazioni, Conferenze di Servizi ecc.: solo a elencarli non sarebbe sufficiente una intera pagina di questo giornale. È probabile che questo ultimo provvedimento regionale venga emanato dopo le elezioni (anzi, non vorrei che proprio questo passaggio elettorale sia il vero motivo del ritardo).
Se poi qualcuno verrà a raccontarci che grazie a lui si sarà potuto realizzare l'opera, non crediamogli: questi lavori hanno bisogno di tempi lunghi, non è possibile, con l'attuale legislazione, impiegare poco tempo per essere pronti a partire; che poi qualcuno questi tempi li abbia volutamente dilatati, può essere vero, non certamente però coloro che dalla esecuzione più tempestiva di quest'opera avrebbero avuto solo vantaggi.
Voglio anche dire a questo Comitato che i fondi necessari sono 61.400.000 euro, che di questi 1.400.000 euro sono quelli inseriti nel bilancio di questa Provincia per realizzare la variante al 1° tratto della strada per il Monte di Zogno, che il Comune stesso ha chiesto come «conditio sine qua non» per approvare la variante di Zogno, opera quest'ultima non ritenuta finanziabile dalla Regione. Prima di concludere, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno tirato con me la carretta in questi lunghi 10 anni per cercare di rendere la viabilità bergamasca più scorrevole e sicura di quanto non fosse stata nel 2000. Forse è anche grazie all'impegno di queste persone se l'Amministrazione provinciale presieduta da Valerio Bettoni ha raggiunto il 70% di gradimento della popolazione bergamasca, stando all'ultimo sondaggio del vostro giornale.
Al Comitato viabilità Valle Brembana però, così attento alle date, anche a quelle delle scadenze elettorali, chiedo come mai non dice niente dell'«assalto alla diligenza» che è portato alla già asfittica strada che da Zogno scende a Bergamo. In questi anni sono state via via occupate con costruzioni quelle poche aree ancora libere nei dintorni della strada stessa; sono stati installati semafori, barriere ed ogni altro mezzo idoneo a rendere sempre più difficile la percorrenza della strada stessa. Forse… perché chi ha autorizzato o eseguito queste opere ha lo stesso colore politico?
Da lettere al direttore de L'Eco di Bergamo
Valter Milesi assessore alla Viabilità e Protezione civile Provincia di Bergamo
Una risposta a “Zogno, l’odissea della variante”
Scrivi il tuo Commento
You must be logged in to post a comment.
Inserito il 25 Maggio 2009 alle ore 12:16 GMT+0100
Peccato che il comune di Zogno non ha posto «conditio sine qua non» anche per la strada di Stabello….Ah,tutti pronti perchè con il prossimo fine settimana e i successivi tre mesi il centro di Stabello diventerà Manatthan alle 8 di mattina!!!
Sicuramente anche nei 5 anni di realizzazione della variante il centro storico di Stabello sarà L’UNICA STRADA ALTERNATIVA alla ex SS470 della Val Brembana.Magari si potrebbe far passare anche i bilici della San Pellegrino…