Zogno – La casa di riposo «Monsignor Giuseppe Speranza» di , festeggia 60 anni. La celebrazione sarà domani e ne saranno protagonisti gli oltre cento ospiti di questa benemerita istituzione sociale e con loro idealmente la comunità che l'ha in profonda considerazione per l'azione che vi si sta svolgendo da decenni a favore della terza età. Qui gli anziani trovano accoglienza e assistenza premurosa. È d'obbligo,in premessa alla presentazione della festa, qualche rapido cenno storico. Fu la prima struttura di questo genere a nascere in , e non fu una gestazione facile. I primi passi per un ricovero, come si diceva allora, furono fatti nel 1918.

Peraltro si parlò di un ospedale che avrebbe dovuto sopperire ai bisogni di una valle che era distante dalla città con pesantissimi disagi di accesso all'ospedale cittadino. Si arrivò addirittura a progettazioni e alla ricerca di finanziamenti, ma per circostanze varie non se ne fece nulla. Fino al 1942 con l'arrivo a Zogno del nuovo parroco –insignito poi Villa Giulia, primo nucleo della futura casa di riposo di Zogno Zogno, la casa di riposo in festa per i 60 anni Domani le celebrazioni, con musica e ristoro La volle don Speranza, ampliata da don Gabanelli 'onorificenza di monsignore – don Giuseppe Speranza che sarebbe rimasto alla guida della comunità zognese fino al 1969. Don Speranza è uomo di poche parole ma di fatti condotti nella discrezione che lo contraddistingue, particolarmente attento alla persona. Sono, gli anziani, l'anello debole della comunità e don Speranza comincia a pensare a una casa di riposo. L'idea si concretizza con la donazione alla parrocchia di San Lorenzo di Villa Giulia, uno splendido fabbricato signorile con parco, proprio nel . La donatrice è Amalia Pogliani. E il primo nucleo del ricovero nasce in questa struttura – nella quale soggiornerà l'allora cardinale Angelo Roncalli in occasione del Congresso eucaristico di plaga del 1952 – e nella casa del custode che successivamente verrà abbattuta per consentire le nuove costruzioni della casa. I primi ospiti sono in 25. Segue la costruzione nel parco della grande struttura attuale, che viene inaugurato nel 1954. A don Speranza succede don Giulio Gabanelli, che ne raccoglie l'eredità morale concretizzandola nella costante qualificazione sia operativa di assistenza agli ospiti sia di ampliamento della struttura. È sempre don Giulio che, sul finire degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, promuove la realizzazione della casa di riposo Santa Maria a Laxolo di . E siamo ai giorni nostri, con due strutture altamente qualificate sul piano funzionale – alta professionalità e profonda umanità degli operatori, spazi dedicati alle varie terapie e animazione – pienamente rispondenti alle norme di legge in materia di assistenza all'anziano, non più dunque il vecchio e superato concetto di ricovero.

Ora la festa dei 60 anni. Domani, alle 10,30, nel parco della casa di riposo, permettendo, Messa accompagnata in canto dagli «Amici della lirica» dell'alta Valle Brembana con possibilità di partecipazione al rito per la cittadinanza; alle 12 pranzo speciale per gli ospiti e self service nel parco per gli invitati tra i quali una rappresentanza degli ospiti di casa Santa Maria di Laxolo. Nel pomeriggio musica col coro Fior di Monte e il bandì di Zogno. Ingresso libero

Sergio Tiraboschi – L'Eco di