Variante di Zogno “Trovati i soldi per pagare l’impresa”
-Speciale Variante di Zogno Articolo letto da 989 utenti - Pubblicato il 25 Marzo 2014Zogno – Il problema è annoso: da un lato le imprese che soffrono per i ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche. Dall'altra, enti con i fondi bloccati, che non riescono a saldare i conti. Per una volta, però, sul complicato tema arriva anche una buona notizia: il presidente della Provincia ettore pirovano ha illustrato il meccanismo attraverso cui proprio pochi giorni fa si è riusciti, «usando mezzi legittimi, a trovare il modo di pagare tutte le somme arretrate dovute a Itinera, la società che sta facendo i lavori per la variante di Zogno ». Un totale di circa 13 milioni di avanzamenti lavori, già fatturati, ma che la Provincia non poteva coprire per via dei vincoli del patto. Così Via Tasso ha fatto ricorso per la prima volta a una novità introdotta lo scorso anno da Regione Lombardia proprio con questo scopo, «Credito In-Cassa».
In pratica, se una parte del debito, 5,1 milioni, l'ente lo copre con risorse proprie, per il resto si è raggiunto un accordo con Finlombarda (società pubblica del Pirellone) e Sace (che fa riferimento alla Cassa depositi e prestiti). Saranno loro a pagare a Itinera le somme dovute, col meccanismo della cessione di credito. «Così l'impresa non deve aspettare noi, ma incassa i soldi che le spettano, pagando degli interessi concorrenziali, perché la Regione contribuisce ad abbatterli», dice Pirovano. La Provincia salderà poi il suo conto con Sace e Finlombarda non appena disporrà dei fondi. «E non è che ci manchino – puntualizza Pirovano –. I milioni dell'ente fermi a Roma sono ormai saliti a 104. Ma sono bloccati dal patto di stabilità, così questo era l'unico modo di risolvere la situazione». Il presidente invita anche i Comuni che volessero valutare l'impiego del «Credito InCassa» per pagare le imprese a farsi avanti: «Se vogliono vengano pure da noi, li possiamo affiancare nel percorso.
È una soluzione pienamente legittima». Di soluzioni un po' meno legittime (ovvero sforare il patto di stabilità) si era parlato poco prima in aula: il consigliere Vittorio milesi (lista Bettoni) con un'interpellanza aveva proposto, «viste le condizioni delle strade e le varie urgenze che si stanno verificano proprio in queste settimane», di valutare uno sforamento, «evidenziandone con chiarezza le ragioni». Pirovano ha però risposto elencando le sanzioni che si rischiano per funzionari e amministratori, e soprattutto il fatto che «tutti i contratti posti in essere eludendo i vincoli sarebbero dichiarati nulli. E dunque qualunque appalto fatto fuori dal patto sarebbe comunque annullato».
Fausta Morandi – L'Eco di bergamo
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