Zogno – I soldi ci sono, i soldi non ci sono. E' una storia infinita quella della Variante di Zogno, la superstrada che la Valle attendeda trent'anni per smaltire il traffico. Il problema è la parte della Regione. Soldi deliberati lo scorso annomanon ancora riconfermati. Soldi che dalla Provincia vengono considerati cosa fatta, visto che non è arrivata nessuna revoca. Ma ieri in Consiglio regionale il dubbio è stato di nuovo sollevato. Lo segnalano i consiglieri regionali del Pd, Maurizio Martina (che è anche segretario regionale del partito) e Mario Barboni. «L'assessore regionale alla Mobilità Raffaele , rispondendo a una interrogazione a risposta immediata, il cosiddetto question time, presentata dal Pd, sul tema viabilistico in provincia di Brescia, ha asserito che la disponibilità finanziaria attuale da impegnare su opere viabilistiche è ferma a 43 milioni di euro, a fronte di una necessità di oltre 110 milioni – spiegano–.

Inoltre Cattaneo ha confermato che avranno priorità, nella ripartizione di questi fondi, quelle opere che sono in fase avanzata di progettazione e cantierabilità». La conseguenza, indicano è che «la variante di Zogno, nonostante rientri tra le opere prioritarie conunappalto già avviato, da sola necessita di tutto lo stanziamento messo a disposizione, senza considerare che vi sono altre opere sparse nelle province il cui costo richiederebbe ulteriori 70 milioni di euro». A questo punto, commentano Barboni eMartina, «che ne sarà della variante di Zogno?». E chiosano polemicamente: «Assessori e consiglieri di maggioranza, se ci siete, battete un colpo».

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