Allarme dei cacciatori «Strage di caprioli uccisi da cani randagi

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mammaefiglioValle Brembana – Dal 2010 al 2012 circa 60 carcasse di caprioli sono state trovate divorate in bassa Valle Brembana. Quaranta, in particolare, nella valle che divide Endenna e Poscante di Zogno. Già una decina le carcasse di altrettanti caprioli ritrovate dall’inizio del 2013 sempre nella bassa Valle Brembana, in particolare a Zogno, San Pellegrino, Sedrina, Ubiale e Brembilla. La causa è nota ai cacciatori e alla Polizia provinciale: cani randagi e cani padronali lasciati liberi nelle ore notturne che aggrediscono i caprioli. «Un fenomeno in crescita – spiega Silvano Sonzogni, segretario dell’Ambito di caccia prealpino –. Se prendiamo i dati forniti dalla Polizia provinciale per il Comune di Zogno troviamo nell’ultimo triennio un incremento del 150%, ovvero 41 caprioli deceduti contro i 16 caprioli dal 2007 al 2009. Parliamo di numeri ufficiali, chissà, però, quante altre carcasse ci sono non rinvenute o non segnalate.

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Zogno riscopre l’arte delle sue 17 chiesette

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Nasce a Zogno un itinerario di architettura religiosa tra le chiese di San Bernardino, San Sebastiano, San Cipriano, e ancora della Natività di Maria Vergine, della Madonna di Lourdes e altre. Osserva Angelo Curnis, assessore alla Cultura del Comune di Zogno: «Sul nostro territorio sono presenti 17 chiesette collocate nelle frazioni del paese, ciascuna con una sua festa che viene ogni anno celebrata dai contradaioli. Parliamo di chiese che vengono regolarmente utilizzate e non soltanto in occasione delle feste dei patroni. Ben 17, di cui otto dedicate ai santi e nove alla Vergine. È un patrimonio di architettura religiosa di rilevante significato storico e culturale oltre che, ovviamente, artistico. Patrimonio che completa quello più vasto comprendendo le chiese parrocchiali e le santelle, anch’esse numerose. Ciascuna ha una propria storia devozionale custodendo alcune importanti opere d’arte pittorica, meritevoli di essere conosciute oltre che dalla comunità locale, dai turisti e dai cultori della storia della valle». La più antica di queste costruzioni è la chiesa di San Bernardino, risalente al 1400 e collocata nell’omonima frazione che sta a ridosso della strada provinciale, alla periferia di valle del paese. Le altre si collocano nei secoli seguenti, la più recente è quella del Derò, verso San Pellegrino, costruita in sostituzione di quella settecentesca distrutta dall’alluvione del 1987 e presso la quale sgorgava una fonte dall’acqua ritenuta miracolosa.

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Sacra Spina, festa di luce per la Valle Brembana

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Processione-Sacra-SpinaSan Giovanni Bianco – Sarà monsignor Bruno Foresti a presiedere, domenica, le solenni celebrazioni che ricorderanno il 518° anniversario della traslazione a San Giovanni Bianco della Sacra Spina, reliquia della Corona di Cristo. L’arcivescovo emerito di Brescia arriverà in sostituzione del cardinal Giovanni Battista Re, impegnato a Roma dopo l’elezione di Papa Francesco (il cardinale è stato invitato per il prossimo anno). Monsignor Foresti, già altre volte a San Giovanni Bianco per la ricorrenza della Sacra Spina, presiederà la Messa di domenica mattina e la processione delle 15. «Una festa sempre sentitissima in paese e in valle – dice il parroco don Luigi Manenti –, testimoniata già dalla partecipazione di questi giorni con le riflessioni sul tema della fede». Stasera, alle 20,30, a conclusione della settimana di preparazione e preghiera, si terrà la Via Crucis animata dai giovani della valle, partendo dalla chiesa di San Rocco verso il centro storico del paese. Domani la tradizionale festa di luce e botti. Alle 16 l’apertura, con la Messa presieduta dal prevosto don Luigi Manenti e l’esposizione solenne della reliquia. Accompagnerà la «Corale dell’amicizia» di Costa Serina. Niente luci sul Brembo Come da tradizione, il tempietto che custodisce la Spina sarà aperto alla presenza del prevosto, del sindaco e di un fabbriciere. Alle 19 la Messa presieduta da monsignor Goffredo Zanchi e il canto del coro Auriga di San Giovanni Bianco. In serata lo spettacolo di luci e botti, la fiera e il luna park alla stazione autobus. Alle 20,30 il concerto della banda musicale in piazza Zignoni,quindi, alle 21,30, lo spettacolo di fuochi d’artificio e l’illuminazione caratteristica del paese, con falò e migliaia di lumini su ponti e prati. A tale proposito un po’ di rammarico in paese c’è stato per il mancato allestimento della tradizionale sagoma illuminata della reliquia sopra il Brembo, tra il ponte Nuovo e la diga. Un’illuminazione unica, iniziata 40 anni fa, che rappresentava un segno visibile, anche per gli automobilisti sulla provinciale, dell’approssimarsi della festa. Una tradizione che ora si interrompe.

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Appassionati del meteo giocano al Totoneve

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meteoristi_b1--180x140Le previsioni del tempo e il fascino dei fiocchi: i moderatori del gruppo di Valbrembanaweb raccontano la «big snow. Succede che alla pizzata di Natale qualcuno pensi di portare la morosa. E succede, a un certo punto, che la poveretta candidamente ammetta che no, lei il freddo proprio non lo sopporta. E che sì, decisamente preferisce sole, caldo, spiaggia, mare. Non l’avesse mai detto. Gelo in sala. Insulti a raffica. Perché non c’è neanche da pensarle certe cose davanti agli uomini del meteo. Pjdona, Poss70 e Fabio76, all’anagrafe Pier Giuseppe Donadoni, 24 anni, di Poscante, Lino Pozzi, 42, di Almè, e Fabio Micheletti, 36, di Paladina, sono i «boss» del forum di meteorologia sul portale Valbrembanaweb.com. Nato nel 1998, in netto anticipo sui Giuliacci e le meteorine, è diventato un punto di riferimento per i patiti delle previsioni con 3.500 iscritti e una media di 3 mila visitatori al giorno, che lievitano a 7 mila quando si tiene un «evento». Pjdona, Poss70 e Fabio76 (ogni iscritto al forum è dotato di pseudonimo e foto di riconoscimento) ti stringono la mano e capisci subito due cose. La prima è che sono innamorati alla follia, ma proprio tanto, della «dama bianca», cioè la neve.

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