Elezioni a Piazzolo, Arizzi in campo per la continuità

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Piazzolo – È ancora una donna la candidata sindaco a Piazzolo per la lista civica «Insieme per Piazzolo». Dopo i dieci anni di mandato di Ernestina Molinari, la candidatura passa a Laura Arizzi, già consigliere nell’amministrazione uscente. Trentotto anni, educatrice professionale per la cooperativa «In Cammino» nel settore della salute mentale, disabilità e volontariato, Arizzi intende seguire la strada della continuità. Piazzolo è il più piccolo Comune dell’alta valle Brembana, con 84 abitanti e 88 elettori, di cui 15 residenti all’estero. «Ho voluto rendermi disponibile per fare qualcosa per il mio paese – spiega Arizzi –. È una comunità che ha bisogno di restare in contatto con gli altri per poter garantire i servizi necessari e per sviluppare progetti legati al lavoro e al turismo».

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Il faggio e l’abete bianco che parlano con il cuore

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abete-bianco-roncobello Roncobello – La legge che, con nuove norme, tutela gli alberi monumentali fa riemergere anche la memoria e la storia che, nel suo corso, è passata accanto a quei tronchi. Sono le storie popolari, alcune forse leggende, altre romanzate, altre ancora chiaramente documentate negli archivi dei paesi. Roncobello, come molti altri comuni della Bergamasca, ha i suoi grandi alberi, un faggio e un abete bianco e a entrambi è collegato un racconto. Il vecchio faggio ha 300 anni e lo si può ammirare lungo la strada che conduce a Mezzeno. Il tronco contorto e la sua grande chioma gli danno l’aspetto di un vecchio saggio. È alto 20 metri e la circonferenza del suo tronco è di 3,70 metri. La sua storia non è tramandata solo da una tradizione orale, ma è documentata. Gianni Milesi, alcuni decenni fa, in una pubblicazione periodica, ricordava di quando, nel suo lavoro di impiegato comunale, gli capitò sottomano un documento che comprovava una storia della prima metà del Novecento, già del resto ben nota in paese. Il figlio dell’allevatore A Mezzeno, a monte dell’abitato, giungevano molti allevatori. Fra loro c’era Bassano Granati, persona facoltosa che poteva permettersi di vivere al Grand Hotel di Roncobello. Saliva in alpeggio ogni due o tre giorni per verificare il lavoro dei mandriani. Granati aveva due figli ma uno morì di malattia.

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Divieto di gita all’estero, studenti, addio Parigi

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Zogno – Parigi addio. Eppure la Ville Lumière sembrava lì a portata di mano per due classi dell’istituto superiore Turoldo di Zogno. Una gita scolastica di cinque giorni proposta da alcuni insegnanti, l’adesione totale degli alunni, la distribuzione da parte della scuola del programma e della richiesta di acconto e poi stop. Questa gita non s’ha da fare. Salta fuori una delibera del Consiglio d’istituto del novembre 2011 che non permette alle classi che hanno trascorso uno stage all’estero nell’anno precedente di svolgere visite d’istruzione l’anno seguente. È il caso delle classi 5a AL e 4a AL che nell’anno scolastico 2011-2012 hanno partecipato a uno stage linguistico in Inghilterra. Tutto bloccato, dunque, ma gli studenti e le famiglie chiedono una deroga, vista l’adesione totale, a eccezione di una defezione per motivi personali, alla proposta. Ma il Consiglio d’istituto non ammette deroghe, pur se la questione genera al suo interno discussioni e posizioni contrastanti. Fatto sta che la maggioranza dei componenti vota per non concedere nessuna deroga alla delibera del 2011.

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Branzi, baby camoscio salvato dalla “trappola” di un recinto

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camoscioBranzi – La neve accumulatasi in questi giorni ha creato qualche disagio anche per gli animali selvatici, così come è accaduto a un giovane camoscio che, nella giornata di domenica a Branzi in via Cagnoli, è rimasto intrappolato all’interno della recinzione di una casa. L’animale è stato notato da un uomo residente in paese, L. C., che, passando in quella zona, ha visto che, all’interno della barriera in legno che circonda una casa, un piccolo camoscio era in evidente difficoltà. L’animale era sceso dal bosco, lungo lo scosceso pendio innevato e, trovatosi di fronte la barriera in legno, l’aveva facilmente scavalcata. Impossibile però per lui risalire per tornare sui suoi passi a causa della neve piuttosto alta e soffice che, a ogni tentativo di salto, faceva sprofondare sempre più le zampe posteriori dell’ungulato, bloccandolo.

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