Fieno, ritornare alla storica falce fa bene al bestiame
Senza categoria 1 Commento » Branzi – Riscoprire le origini attraverso l’utilizzo della falce fienaria (conosciuta comunemente con il termine dialettale ranza). È stato il tema del secondo convegno «Il valore della falce fienaria» ieri alla fiera di San Matteo di Branzi.
«È uno strumento storico, da sempre usato per tagliare l’erba, quindi immagazzinarla per la stagione invernale – spiega Francesco Maroni, presidente di Fiera -, rivoluzionando il modo di nutrire il bestiame. Oggi, in tempo di modernità, consideriamo sia necessario fare ritorno a questo strumento. Con due chiari vantaggi: permettere al bestiame di avere un’alimentazione più naturale, non più a base di mangimi, e conservare il territorio in zone difficili. La falce è utilizzabile in zone che macchinari moderni non possono raggiungere. Un territorio più curato e un’alimentazione più sana e controllata dei capi. Permettendo un’economia pure sulle spese dei mangimi». Ad intervenire al convegno anche Fausto Gusmaroli dell’università di Sondrio, Michele Corti dell’università di Milano, Massimo Calvi caporedattore de L’Avvenire, Piero Busi presidente del GAL, Pietro Vincenzo Salvini memoria storica della Valle Brembana e il cantautore Luciano Ravasio.