Legge sui Parchi, scintille al Pirellone

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Perplessi è dir poco. Il progetto di legge regionale per la riforma delle aree verdi protette non convince i presidenti dei Parchi, che, in commissione Agricoltura al Pirellone, hanno manifestato i loro dubbi su una proposta che per Gianluigi Cortinovis, presidente del nostrano Parco dei Colli, «rincorre gli obiettivi del contenimento della spesa, ma il pericolo è perdere di vista altre questioni importanti relative alla tutela del verde». Dal Pirellone, dove si ribadisce che l’obiettivo è «garantire una razionalizzazione dei costi e della gestione», arriva la disponibilità al dialogo: «Ogni osservazione sarà valutata. L’iter in commissione prosegue».

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Orsi e lupi sono pronti a colonizzare le Orobie

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Lo dicono gli studiosi del Parco delle Orobie Bergamasche. Avvistamenti in calo, ma è segno che «stanno tastando il terreno». Orsi e lupi potrebbero tornare, stabilmente, a vivere sulle nostre montagne. Lo dicono gli esperti del Parco delle Orobie bergamasche, nonostante le tracce della presenza dei due grandi predatori siano notevolmente calate nell’ultimo anno. Le «toccata e fuga» dei grandi predatori nel 2010, infatti, potrebbe essere la classica modalità di colonizzazione di nuovi territori da parte di esemplari attratti da un territorio con caratteristiche ottimali per la loro sopravvivenza. A queste conclusioni sono giunti Chiara Crotti e Pietro Milanese, guidati da Alberto Meriggi, ricercatore del Dipartimento di Biologia animale dell’Università di Pavia.

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Più sicurezza in montagna, c’è il Gps che controlla

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Conoscenza e sicurezza. I due pilastri del progetto sono questi. Perché «Montagna sicura» – iniziativa promossa dal Gal Valle Brembana e dal Parco delle Orobie, presentata ieri sera al Palamonti – non offre solo un vasto archivio informatico, un sito internet e una dettagliatissima mappatura cartografica. Grazie a un sistema di navigazione satellitare e alla possibilità di collegarsi con una centrale di ascolto, consentirà agli escursionisti di essere sempre accompagnati e individuati durante le loro gite. Una sorta di «grande fratello» che migliorerà da un lato tutti gli aspetti legati all’incolumità di quanti si avventurano lungo i sentieri, dall’altro consentirà agli stessi di essere sempre in grado di ottenere informazioni sui luoghi visitati. In pratica dentro «Montagna sicura» c’è tutta la Val Brembana: dalle informazioni escursionistiche a quelle culturali all’ospitalità.

I sentieri «à la carte»
«A caratterizzare il progetto – spiega Franco Olivari, coordinatore dell’iniziativa dal punto di vista operativo – il grande lavoro preparatorio sul campo. Una verifica certosina dell’intera sentieristica di 1.800 chilometri, con tecniche Gps, ma anche di tutte le altre indicazioni di tipo turistico, storico e naturalistico. Giusto per fare un esempio, gli albergatori sono stati contattati uno a uno, mentre il resto è stato affidato a profondi conoscitori della zona, che hanno contribuito a redigere oltre 800 schede». Dalla raccolta dei dati si è quindi passati alla costruzione della piattaforma informatica. Con due risultati fondamentali: un sito internet – www.montagnasicura.org – consultabile liberamente e un software che può essere acquistato (25 euro, più altri 20 per tutti gli aggiornamenti che verranno prodotti) e quindi utilizzato tramite diverse applicazioni, dai palmari agli smartphone.

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Parco delle Orobie: rivediamo i confini delle aree protette

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I sindaci del Parco delle Orobie ieri a Milano. Segnaliamo zone con maggiore valore naturale. Troppi vincoli nel Parco delle Orobie. Limitazioni che sobbarcano di lavoro l’ente e mettono in difficoltà i Comuni. E di ridefinizione dei vincoli hanno discusso ieri a Milano il presidente del Parco delle Orobie bergamasche Franco Grassi e una trentina di sindaci con l’assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci e il presidente della commissione Agricoltura in Consiglio regionale Carlo Saffioti.  «Ci sono vincoli che, da una parte, strangolano l’attività delle amministrazioni locali – dice Grassi – e dall’altra caricano di lavoro il nostro ente per le richieste di autorizzazioni che ci arrivano. Per questo ho chiesto da tempo ai Comuni di informarci subito, tramite i loro tecnici, degli interventi che prevedono di fare sul loro territorio.

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