Qui Val Brembilla, scelta azzeccata e più fondi statali

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Val Brembilla – È vero, in tempi di crisi, con le casse comunali che piangono miseria, un assegno statale da 250mila euro (all’anno per dieci anni) è più di una boccata d’ossigeno. È una vera ancora di salvezza. Eppure «non c’è solo l’aspetto economico a rendere le fusioni tra comuni vantaggiose. C’è anche una componente educativa: abbiamo imparato a conoscerci meglio e ad affrontare i problemi insieme». A dirlo è Damiano Zambelli, sindaco di Val Brembilla, comune nato un anno fa (il 4 febbraio 2014) dalla fusione tra Brembilla e Gerosa. «Personalmente, in nove mesi di amministrazione ho imparato ad apprezzare di più i miei cittadini e il territorio, specialmente quello di Gerosa. Ora siamo un paese solo ed è vero, come si dice, che l’unione fa la forza». Le preoccupazioni della gente Fin dall’inizio del processo di fusione le preoccupazioni – e, perché no, i timori – di cittadini e amministratori sono rivolte al problema della rappresentanza politica dei comuni. Da una parte la riflessione fatta dai due più piccoli (oltre a Gerosa, poco meno di 400 abitanti, c’era anche Blello, coi suoi 80 residenti) suona così: «Verremo schiacciati dalla centralità di Brembilla, non riusciremo a eleggere nessuno in municipio e finiremo per ricoprire un ruolo marginale».

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Grand hotel San Pellegrino, il governo stanzia 18,6 milioni per il restauro completo

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grand-hotel1San Pellegrino Terme – Il governo ha stanziato i fondi per il restauro del Grand Hotel di San Pellegrino Terme. L’annuncio è stato dato dal ministro Graziano Delrio al termine della riunione del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica. Il recupero del gioiello liberty della Val Brembana, abbandonato da ormai 30 anni, sarà finanziato con 18 milioni e 650 mila euro. Si tratta dello stanziamento più importante di tutti i 137 Comuni a cui il comitato ha assegnato fondi. Il cantiere sarà appaltabile entro il 30 aprile e potrà aprire giù entro il 31 agosto di quest’anno. “E’ una notizia molto positiva, attesa e direi insperata – spiega Jonathan Lobati, consigliere provinciale delegato all’Urbanistica e sindaco di Lenna -. E’ un monumento della storia della Val Brembana, importante da valorizzare in una logica di rilancio turistico e paesaggistico. Sarà anche un’ottima opportunità di lavoro per gli imprenditori della valle Brembana”.

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Pedaggio per salire ai Piani dell’Avaro

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Cusio – Da giugno anche la strada che dal Colle della Maddalena di Cusio porta ai Piani dell’Avaro sarà a pagamento: due euro al giorno. Il pedaggio per accedere a una delle aree montane più belle delle Orobie si aggiunge a quello già in vigore dal 2012 sulla Roncobello-Mezzeno e a quello, dal 2013 (in realtà sui parcheggi, non sulla strada) da Plassa di Oltre il Colle (Zambla Alta) fino ai piedi dell’Arera. Ormai sembra inevitabile: per garantire la manutenzione e di alcune strade comunali di montagna, l’unica via pare essere quella del ticket, o «ecopass», comunque lo si voglia definire. L’obiettivo, più che salvaguardare l’ambiente, è di fare cassa proprio per mantenere in uno stato dignitoso queste strade. Così è stato fatto a Roncobello e a Oltre il Colle. Così si appresta a fare il Comune di Cusio. «L’ipotesi era già stata ventilata circa due anni fa – spiega il sindaco Andrea Paleni – ma la popolazione era un po’ scettica. Ora ci si sta rendendo conto che la situazione non è delle più rosee.

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Sfida del gusto fra gli agriturismi, trionfa “Alle Baite” di Branzi

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agriturismo5Branzi – La terza edizione del Concorso gastronomico «Il piatto di Campagna Amica» organizzato da Terranostra-Coldiretti ha visto la partecipazione di dieci aziende agrituristiche associate a Terranostra che si sono impegnate nella preparazione del miglior «primo piatto». La gara si è svolta nella sede dell’Abf di via Gleno a Bergamo. Difficile anche quest’anno è stata l’assegnazione della «Pentola d’oro» messa in palio da Pentole Agnelli di Lallio. Dopo una attenta valutazione, la giuria ha premiato i «Maltagliati di farina di castagne» dell’Agriturismo Alle Baite di Branzi. Si tratta di una rivisitazione dei pizzoccheri valtellinesi, utilizzando materie prime tipiche della Val Brembana come il formaggio di Branzi di media stagionatura, le patate di Carona, il burro di malga, coste bianche e farina di castagne. La titolare dell’agriturismo (e cuoca) è Roberta Ceruti, con la collaborazione dei genitori Silvano e Lucia.

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