Sedrina – No a una fonderia di alluminio nell’area Busi (ex Tail/Mlb) e all’ampliamento della centrale a biomassa, con la possibilità di bruciare nuove categorie di rifiuti. È quanto, di fatto, il Consiglio comunale di Sedrina ha approvato recentemente all’unanimità, respingendo la richiesta di proroga del piano industriale avanzato da «Al Project», la società con sede a Zogno che ha acquistato la «Scs», la «Servizi comunali Sedrina», diventando così proprietaria anche della centrale a biomassa. Nell’aprile dello scorso anno il Consiglio comunale guidato dal sindaco Agostino Lenisa aveva approvato un’integrazione al contratto di compravendita della «Scs», in cui si dichiarava l’intenzione di potenziare la capacità produttiva dell’attuale centrale a biomassa, con l’installazione di nuovi impianti e anche con l’autorizzazione a nuovi rifiuti. Investimento, però, a cui «Al Project» sarebbe stata pronta, solo ad alcune condizioni, tra cui la risoluzione favorevole del contenzioso tra «Scs» e il fallimento della Tail/Mlb, azienda di arredo camper di Sedrina fallita nel 2010. Una vicenda ancora intricata, quella che a Sedrina vede come protagonisti Comune, «Scs» (fortemente indebitata) e «Al Project».
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