Imu e seconde case, corsa alla svendita nelle Valli Bergamasche

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Valli Bergmasche – La Bergamasca trema per l’ipotesi di una super Imu sulle seconde case, con picchi per quelle lasciate sfitte. Con 89 mila seconde abitazioni su un totale di 465 mila, la terra orobica rappresenta un record. «Siamo di fronte all’ultima drammatica tenaglia del fisco sugli immobili – commenta Gianfederico Belotti, direttore di Case&Terreni -. In provincia di Bergamo le seconde case sono molte, più che in Trentino. Molti proprietari di abitazioni in Valle Brembana hanno già chiamato le agenzie per vendere preventivamente gli immobili, si sta creando una situazione di panico. E ovviamente sarà una svendita in grado di far franare le nostre valli».

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Zambla Alta si fa onore alla Mostra di Serina

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Serina – È stata pure quest’anno di grandi numeri la Mostra zootecnica delle bovine di razza bruna di Serina che ha visto ieri in concorso circa 400 bovine di una ventina di aziende, sulle quali gli esperti di razza hanno espresso giudizi altamente positivi. Per il rilevante numero di capi in concorso, per la foltissima partecipazione di visitatori, per il numero e la qualità dei premi, un riconoscimento va al duro lavoro organizzativo svolto dall’Associazione manifestazioni agricole e zootecniche di Valle Serina e dal Comune di Serina, rappresentati rispettivamente dal presidente Franco Locatelli e dal sindaco Michele Villarboito.

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Tris di fiere brembane, riecco i giovani

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La seconda metà di settembre si porta dietro un trittico di mostre zootecniche tra le più importanti dell’intero panorama provinciale. Tutte avvengono in Valle Brembana (che in autunno ne conta complessivamente sette): la prima domani a Valorta, poi mercoledì 21 sarà il turno di Serina e sabato 24 a Branzi: complessivamente si potranno ammirare più di mezzo migliaio di capi. Sono momenti in cui è possibile una verifica della salute della zootecnia brembana, che nel complesso mostra un trend positivo. «Ci sono stati abbandoni per raggiunti limiti di età degli allevatori e conseguenti chiusure di stalle nel recente passato – osservano gli operatori -, ma forse si è arrivati ad una inversione di tendenza». «C’è un rinnovato interesse dei giovani per il settore – conferma Franco Locatelli presidente dell’Associazione manifestazioni agricole e zootecniche di Valle Serina – e quanto fa ben sperare.

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Branzi, tre anni di dispute e veti.. e la Dop svanisce

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È calato il silenzio da oltre tre anni sulla possibilità di arrivare a richiedere e ottenere la Dop, Denominazione origine protetta per il Branzi, uno dei formaggi più tipici e conosciuti della provincia di Bergamo. Tregua, impossibilità di raggiungere un accordo o disinteresse da parte dei due consorzi (il Consorzio tutela formaggio Branzi e il Consorzio dei produttori del formaggio Branzi) che a suo tempo hanno avanzato in Regione Lombardia, ognuno per conto proprio, la richiesta di Dop? Le due pratiche sono sempre ferme in Regione, in attesa che i consorzi si parlino e arrivino a una proposta unica. Solo così si può arrivare a Roma e poi a Bruxelles, dove ottenere la Dop. Il pasticcio solleva non poche perplessità: il buon senso vorrebbe che il Branzi – un formaggio che ha oltre tre secoli di storia alle spalle – avesse un unico consorzio e soprattutto un unico marchio di identità e di protezione.

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