Sulle tracce dell’orso brembano JJ5 a Cusio e a Ornica
-Speciale Orso Val Brembana Articolo letto da 3.430 utenti - Pubblicato il 7 Aprile 2009CUSIO. Martedì 7 aprile 2009, i sottoscritti Gino, Gogis e Andrea decidono di fare una escursione, la prima idea è quella buona e ci trova tutti d'accordo: andiamo in uno dei posti più belli della valle, Taécc de Cùs, a vedere un pò cosa ha combinato il “nostro” orso JJ5, ormai cittadino brembano ad honorem. Certo.. la stazza non è di sicuro quella di un umano e i suoi modi sono un pò bruschi, però in fondo non ha mai fatto male a nessun uomo e preda solo per cibarsi, nella notte più buia, stando ben lontano da qualunque cosa assomigli ad un essere umano.
JJ5 si è svegliato presto dal letargo e per sgranchirsi le gambe ha già attraversato mezza val brembana… l'ultimo avvistamento tre settimane fa in Val Parina, poi più nulla fino ai “casini” che ha combinato a Taécc de Cùs.. ma come ha fatto ad arrivare a Cusio? Mistero.
Noi però non ci facciamo troppe domande e decidiamo di andare a vedere i suoi usi e costumi, per conoscerlo un pò meglio. Non facciamo nemmeno a tempo ad arrivare a Cusio che una graziosa ragazza molto determinata ci chiede se stiamo andando al monte avaro, le diciamo di no, ci guarda nei nostri occhi imbarazzati, capisce perché siamo lì… e ci rivela il suo nome, Chiara Crotti, studente dell'Università di Pavia che sta facendo una tesi sui Grandi Predatori delle orobie (in pratica sul nostro “orsetto”) nell'ambito di un progetto appoggiato dal Parco delle Orobie.
Naturalmente ci aggreghiamo alla sua spedizione esplorativa senza troppi problemi vista la sua disponibilità. A farci da cicerone è Gian Battista Albani Rocchetti, comandante del Nucleo Val Brembana del Corpo di Polizia Provinciale, che sembra molto entusiasta di insegnare a noi, curiosi amanti delle Orobie, cos'è veramente l'orso e come si guadagna da vivere.
Gian Battista Albani Rocchetti, comandante del Nucleo Val Brembana del Corpo di Polizia Provinciale e la ricercatrice Chiara Crotti
Arriviamo alla baita “Tègia delle Poste” del gentilissimo e paziente signor Dario Goglio.. qui JJ5 si è pappato ben 5 galline con numeri da equilibrista, tentando invano anche di entrare nella stalla dove stazionano tre capre, un asino e un vitello. Proviamo ad intervistare “Pina”, l'unica gallina superstite, ma purtroppo lo spavento ha la meglio e il pennuto non canta nemmeno dopo le carezze del Gogis.
Incredibile come JJ5 sia agile, scavalca recinzioni alte anche più di due metri, si porta fuori le prede e le consuma lì vicino, ma in un posto appartato e che ritiene sicuro da sguardi indiscreti. Il pensiero comune che ci prende è che questo animale ha molto di umano, è molto intelligente e furbo.
Proprio in quel momento ad Albani Rocchetti giunge via telefono la segnalazione che JJ5 ha colpito anche ad Ornica… noi di Valbrembanaweb contattiamo subito il nostro “inviato” ornichese Mario Fois, che si fionda a vedere il misfatto prima di tutta la carta stampata e in serata ci manderà foto incredibili, ma che commentiamo più avanti.
Dopo un bel giro ad anello per le baite di questo splendido angolo delle Orobie arriviamo alla seconda “scena del crimine”: qui nelle giornate di sabato e domenica JJ5 ha scavalcato con la solita disinvoltura una recinzione di due metri abbondanti per farsi diversi spuntini con le capre presenti nel grande recinto. Delle povere vittime non reste più niente, quello che JJ5 ha scartato è stato molto apprezzato dalle volpi.
La recinzione di quasi 2 metri che JJ5 ha scavalcato
Prima di tornare a Cusio l'ultima sorpresa: quando le guardie della polizia provinciale ci hanno già abbandonato per andare a Ornica, noi per caso e grazie all'intuito della bravissima ricercatrice Crotti troviamo niente popò di meno che le feci del nostro orso.. le quali vengono prelevate da questa ragazza di ferro che le analizzerà in laboratorio.
Cosa volere di più? JJ5 non l'abbiamo visto perché aveva già proseguito per Ornica, però dell'orso abbiamo visto le impronte, analizzato le feci e ne abbiamo pure toccato alcuni peli che erano rimasti impigliati nelle recinzioni e che erano resistiti anche al prelievo della Polizia Provinciale.
In serata arrivano le foto da Ornica: pollaio devastato, 9 galline, 3 conigli e 2 capretti spariti nella sua capiente pancia. Caro amico, non mangiare troppo e fai il bravo! Gli amici sono qui per darti consigli, se no sono guai!
Non c'è che dire, date queste premesse, la telenovela del pro e contro continuerà a lungo.
Gino Galizzi, Ugo Manzoni, Andrea Carminati
REPORTAGE FOTOGRAFICO “SULLE TRACCE DI JJ5 TRA CUSIO E ORNICA”
4 Risposta a “Sulle tracce dell’orso brembano JJ5 a Cusio e a Ornica”
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Inserito il 8 Aprile 2009 alle ore 06:06 GMT+0100
Mi occupo di pastoralismo, insegno all’Università di Milano, certo cose più umili del collega Meriggi: capre, pecore, pascoli, roba da gente che politicamente non conta, mica come la nobile fiera che scorazza per la Val Brembana. Faccio parte anche dell’associazione Rare che difende le razze autoctone tra cui l’Orobica con la quale l’icona pelosa dei sostenitori della wilderness da luna-park sta banchettando. Faccio il consulente e il portavoce (su base volontaria non retribuita) per i pastori dell’Associazione pastori lombardi.
Ebbene crediamo di tutelare l’ambiente e la biodiversità meglio e più sul serio noi degli amici dell’orso tra cui si annoverano i fautori di un turismo insostenibile. Con l’immagine dell’orso in Trentino si fa marketing turistico pro industria turistica e sciistica insostenibile, pro cementificazione (nelle valli bergamasche voilete ancora villette a schiera, non bastano?). Gli escursionisti, quelli che vanno a piedi e a cavallo (e non in macchina come nel Parco di Yellowstone a vedere l’orso Yoghi) dell’orso hanno paura e così si disincentiva il turismo delle piccole località. Quanto ai pastori sono quelli che mantengono le praterie di montagna ricche di biodiversità (gli amici della tipica avifauna alpina confermano). I pastori, i piccoli allevatori non cementificano, non spargono pesticidi, non usano ormoni, antibiotici per forzare la produzione, mangimi globalizzati. Però sono quelli che pagano per l’orso:notti insonni, pecore nei burroni, pecore straziate con le budella fuori.
I razzisti amici dell’orso pensano che basti monetizzare. I pastori amano i loro animali in modo che la gente di città e gli studiosi naturalisti non possono capire. E’ offensivo offrire soldi nel tentativo di comprare il consenso. Il fatto che la convivenza sia possibile non lo può decidere un tecnico o chi l’orso lo conosce tramite un blog stando in città. Non è questione tecnica ma sociale di accettabilità. Altrimenti è totalitarismo, autoritarismo, ritorno al feudalesimo con i signori che si fanno le riserve in montagna e i servi della gleba che pagano per il loro divertimento.
Inserito il 8 Aprile 2009 alle ore 13:11 GMT+0100
Qui nessuno offre soldi per acquistare il consenso.
Ma comunque, visto e considerato che di vil denaro si parla, mi spieghi, per cortesia, a quanto ammontano i contributi pubblici (soldi di tutti..) che annualmente vengono versati in favore degli agricoltori per favorire la monticazione di pecore, capre e bovini vari. L’utilizzo di svariate migliaia di euro per sostenere il settore è una cosa che va bene, spendere 15-20.000 euro per risarcire qualche animale mangiato da JJ5 è scorretto…. (e qui mi riferisco alle considerazioni espresse da Coldiretti e riportate su stampa locale..).
Il totalitarismo, l’autoritarismo e il ritorno al feudalesimo, a mio parere vengono, esercitati da uomini che PRETENDONO (a questo punto, vista la posizione assunta da Coldiretti, si può dire..) di uniformare la natura alle loro esigenze. Lei afferma che “pastori, i piccoli allevatori non cementificano, non spargono pesticidi, non usano ormoni, antibiotici per forzare la produzione, mangimi globalizzati”
Ne è proprio cosi sicuro ??
Mi risulta infatti che ogni volta che si vuole aprire una strada sulle pendici di una montagna, autentica ferita alla naturalità dei luoghi, i discorsi sono sempre gli stessi: deve essere fatto per favorire l’agricoltura di montagna….. Lei afferma che “Gli escursionisti, quelli che vanno a piedi e a cavallo dell’orso hanno paura e così si disincentiva il turismo delle piccole località. ”
Dal post a margine dell’articolo sembra invece che a Cusio ed Averara (località visitate ultimamente da JJ5) non abbiano mai visto tanta gente come nell’ultimo periodo… proprio a causa di JJ5…. Visto che si qualifica come appassinato di pastoralismo, e che fa il portavoce dell’Associazione pastori lombardi, veda di spiegare agli associati di questo gruppo come devono essere tenuti gli animali affinchè la legittima attività che esercitano non vada ad interferire troppo con la selvaggina presente a vita libera sulle nostre montagne. Valutando il “randagismo caprino” che si vede in giro per le nostre montagne si puo dire che nel settore, di cui Lei si occupa, c’è parecchia ANARCHIA.
Inserito il 8 Aprile 2009 alle ore 23:44 GMT+0100
Che si deve fare se lo si trova davanti?????
Inserito il 16 Aprile 2009 alle ore 08:58 GMT+0100
Bravo SILVANO SONZOGNI: condivido al mille x cento ciò che dici, specialmente sul fatto di chi lascia girare a spasso i propri animali, con la scusa del loro diritto a sentirsi… LIBERI.. meno VERDI-ambientalisti e meno TOTALITARISTI-autaritalisti in alta valle brembana…! Sia gli uni che gli altri, difendono soltanto i loro INTERESSI… Sono convinto, che di queste frange estreme, nessuno di noi, ne senta il bisogno, quanto meno la necessità…