Le proposte provinciali divise per aree tematiche Così hanno la le offerte della concorrenza. Faraonica lo è di sicuro, imponente come numero di partecipanti anche (152 i Paesi rappresentati), con ben 15 ministri del Turismo esteri ad affiancare ieri il dimissionario vicepremier Francesco Rutelli che ha tagliato il nastro insieme al sindaco di Letizia Moratti. Eppure la nuova disposizione della Bit (la Borsa internazionale del turismo numero 28), «spalmata» negli spaziosi padiglioni della nuova Fiera di Rho-Pero, non ci convince affatto. O meglio: va benissimo per una visione d'insieme delle macroaree, molto meno se uno è alla ricerca del particolare, delle bellezze di un singolo territorio.

Scelta spiazzante
Cerchiamo di spiegarci meglio prendendo come esempio il settore che più ci interessa da vicino: l'enorme «astronave» della Regione Lombardia. A differenza delle passate edizioni, gli stand non privilegiano più scelte geografiche, ma aree tematiche: ci sono le città d'arte, c'è la montagna, le acque e infine sport & benessere. Ogni provincia quindi ha dovuto sparpagliarsi in quattro o più punti, con maggior personale e in postazioni diverse, ognuno con le sue singole peculiarità, che però costringono il turista alla ricerca di notizie su tutto ciò che potrebbe fare, ad esempio nella Bergamasca, a un tour de force estenuante.

Intendiamoci: per l'australiano che vuol conoscere la Lombardia, questa è una scelta probabilmente vincente, ma valorizza poco le città di provincia in quelle che sono le eccellenze di ognuna. Questo almeno è quello che pensano alcuni operatori, rimasti molto perplessi da questa scelta: Non sappiamo se ci premierà: hanno privilegiato i turisti specialistici rispetto a quelli generalisti, ma spesso chi è interessato a Bergamo vorrebbe avere il maggior numero di informazioni possibili nel minor tempo possibile. Così è costretto a rimbalzare da uno stand all'altro.

Inoltre altri operatori lamentano la scelta di non aver dotato i vari stand di sedie e tavolini: a volte i contatti più preziosi con i buyer stranieri arrivavano proprio facendo due chiacchiere seduti in tranquillità, magari sorseggiando un bicchiere di vino o una tartina al lardo orobico. Ultima obiezione al nuovo corso: se io nel settore montagna mi trovo di fronte «colossi» come Valtellina e Tonale-Pontedilegno, farò forse più fatica a scegliere una stazione invernale orobica, così come l'Iseo sembra il classico vaso d'argilla schiacciato dalle corazzate del lago di Garda e di Como. Bergamo, con la sua Città Alta, se la cava meglio nelle città d'arte: solo Mantova sembra starle al passo.

Stranieri in pista
Polemiche a parte, ci sono altre buone notizie che arrivano da Turismo Bergamo, la task force della Provincia capitanata da Felice Spampatti e rappresentata ieri in Bit dal suo braccio destro Demetrio Tomasoni: «Dopo aver lavorato tanto negli scali direttamente collegati con Orio, ora i risultati stanno arrivando: se pensiamo ad esempio alla stagione invernale, quasi l'80% degli sciatori distribuiti nelle Valli Seriana e Brembana in queste settimane è straniero, un dato mai registrato in passato.

Ad accompagnare questo boom naturalmente un numero sempre crescente di alberghi, ma anche numerosi agriturismi e . Anzi, sono proprio questi ultimi che hanno fatto registrare un autentico boom. Se pensiamo che solo nel 2001 i B&B erano 12 in tutta la provincia e oggi superano il centinaio, ci rendiamo conto della portata del fenomeno, spiega Grazia Parolari, presidente della cooperativa Il mondo in casa che riunisce 63 soci, tra cui anche agriturismi e altre locazioni turistiche come gli appartamenti in affitto anche solo per un weekend, altro fenomeno interessantissimo e insolito per chi era abituato ad affittare il proprio alloggio a settimane, se non a mesi.

La vera esplosione dei bed & breakfast è proprio di quest'ultimo anno – continua Parolari – e coincide con la sensibile crescita del turismo anglosassone, già abituato a soggiornare in queste strutture. Il fenomeno riguarda soprattutto la città di Bergamo, mentre sui laghi d'Endine e d'Iseo, si sta incrementando l'offerta di seconde case in affitto anche solo per due-tre giorni: i prezzi sono concorrenziali, con 80-100 euro al giorno si affitta un appartamento di 60-70 metri al prezzo di una camera d'albergo.

Incubo Malpensa
Anche per gli alberghi il trend si conferma positivo: la domanda è sempre più proiettata sulla fascia alta, 3-4 stelle, confermata dalla recente apertura del Nh Orio, vicino allo scalo. La città – spiega Giovanni Zambonelli, presidente albergatori Ascom – è ancora fortemente presidiata dalla clientela d'affari rispetto ai turisti. Direi che il rapporto è 80% affari e 20% turismo: la sfida sarà quella di riuscire a riequilibrare maggiormente questi due filoni, mantenendo però intatta la potenzialità del business.

Piuttosto la preoccupazione degli albergatori è legata allo smantellamento di Malpensa: Non siamo così ingenui – spiega Zambonelli – dal pensare che le ricadute non investano, seppur parzialmente, anche Bergamo. Se la città e la provincia vogliono crescere ancora, dovranno anche contare sul turismo intercontinentale: americani, giapponesi, i nuovi ricchi cinesi e russi che per esempio in futuro potrebbero essere tra i più interessati al nuovo polo termale internazionale che ruoterà attorno a San . Ebbene: se Air France, acquisendo Alitalia, smantellerà gran parte dei voli girandoli su Fiumicino, tutta la Lombardia subirà un pesantissimo contraccolpo, senza contare che a quel punto anche l'Expo 2015 sarà a rischio.

L'Eco di Bergamo

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