San Giovanni Bianco – Grande partecipazione di pubblico mercoledì scorso al concerto e alla successiva presentazione della tela «Sacra Famiglia con San Giovannino e quattro santi», del pittore Carlo . Nel giorno dell'Epifania la chiesa di San Pietro d'Orzio (dove è custodita l'opera), frazione di San Giovanni Bianco, ha ospitato la presentazione dei previsti restauri del quadro del pittore sangiovannese, in occasione del quarto centenario della nascita.

Durante il pomeriggio i «Piccoli musici» della hanno eseguito alcuni brani natalizi. «Sono molto grato al gruppo di volontari che ha preso a cuore il restauro del quadro – ha detto il parroco di San Pietro d'Orzio e San Gallo don Diego Rota – individuando le iniziative da svolgere per raccogliere i fondi. Ringrazio anche don Pierangelo Gualtieri che, con i ragazzi del gruppo “Piccoli musici”, ha pensato a questo momento musicale».

Al termine del concerto il parroco ha presentato il restauratore Antonio Zaccaria, a cui è stato affidato il compito di recuperare la tela di Ceresa, per l'occasione esposta sull'altare in chiesa. «Sono piacevolmente sorpreso – ha spiegato il restauratore – di essere stato invitato a presentare lo stato di conservazione di un dipinto non ancora sottoposto a restauro e l'iniziativa è segno di grande partecipazione e coinvolgimento da parte della comunità che, se lo vorrà, nei prossimi mesi potrà seguire lo sviluppo delle operazioni più significative in laboratorio».

Zaccaria, quindi, si è soffermato sulle caratteristiche della tela: «Si tratta di un raro caso in cui il dipinto non è stato foderato nei restauri precedenti. La foderatura, operazione che consiste nell'applicare una nuova tela sul retro dell'opera, comporta la perdita di importanti elementi costitutivi originali. In questo caso, invece, l'opera è arrivata a noi in prima tela, ossia con il tessuto scelto dal Ceresa stesso per eseguire il dipinto, caratterizzato da un'interessante trama a spina di pesce». Zaccaria, poi, con l'utilizzo di una particolare illuminazione ha mostrato al pubblico i pochi segni di ritocco apportati nel corso del restauro precedente, quindi ha illustrato come avverranno le varie operazioni sia di restauro conservativo che di intervento pittorico per integrare le parti di colore andate perdute.

«Tutti interventi – ha concluso il restauratore – che saranno realizzati con materiali assolutamente reversibili che potranno cioè essere rimossi in un eventuale successivo intervento di restauro».

Silvia Salvi – L'Eco di Bergamo

Carlo Ceresa, il Sacro in Valle Brembana