defibrillatoreFoppolo, Colere, e ora anche Piazzatorre, Lizzola, e Schilpario. Sono le stazioni sciistiche dove opera «Akja» e dove è stato posizionato un presidio «Dae» (defibrillatore automatico esterno), uno strumento indispensabile che permette di salvare, se si interviene prontamente, persone colpite da arresto cardiaco. L'associazione di volontari Fisps (Federazione italiana soccorso e sicurezza su piste da ) Akja, nata nel 1993 in Alta Valle , ha aderito al progetto di Bergamo Vita, che si è proposto di distribuire in pochi anni 120 Dae sul suolo con l'obiettivo di ridurre la «mortalità e gli esiti invalidanti da morte cardiaca improvvisa attraverso un sistema di defibrillazione precoce con l'uso dei defibrillatori automatici esterni in città e in provincia di Bergamo».

«È il quarto anno che collaboriamo con Bergamo Vita – spiega Nicola Bernacca, 'Akja – e in questo periodo abbiamo lavorato al fine di distribuire nelle stazioni di nostra competenza questo importante e determinante strumento di soccorso con l'apertura di punti pubblici di accesso, i cosiddetti Pad, forniti di defibrillatore che può essere utilizzato solo da operatori appositamente preparati. Aderendo al progetto abbiamo fornito del Dae dapprima le stazioni di Foppolo e Colere, quindi Piazzatorre, Lizzola, e infine Schilpario e San Simone.

Per arrivare a questo risultato, Akja e 118, nel luglio scorso, hanno provveduto a istruire alcuni dipendenti e gestori degli impianti che hanno dovuto seguire un corso di primo soccorso e di tecniche di trasporto dell'infortunato su piste. In seguito Akja e la scuola regionale Fisps hanno organizzato, per i provetti operatori Dae, un corso di lezioni teoriche e pratiche specifiche sull'utilizzo stesso del presidio, al termine del quale è stato rilasciato loro il brevetto di «esecutore Dae»». «Si tratta di un servizio più che utile, direi indispensabile – conclude Bernacca – che permetterà di salvare vite umane: chi conosce queste pratiche sa infatti che la defibrillazione precoce, attivata in breve tempo, permette di salvare vite umane».

L'Eco di Bergamo