alberghierosanpellegrinoStudenti di Calusco e Sant'Omobono terzi a un concorso di sala-bar. San Pellegrino Terme – Si è aperto nel migliore dei modi l'anno scolastico per l' di San . Lo scorso ottobre, infatti, una delegazione della scuola – composta dagli alunni Matteo Foglieni di Calusco della classe quinta D e Marco Frosio di Sant'Omobono della classe terza F, accompagnati dal docente Pier Giuseppe Vono – ha partecipato a un concorso internazionale di sala-bar a Presov, nella Repubblica Slovacca. I ragazzi 'alberghiero, unici rappresentanti per l'Italia, hanno ottenuto una medaglia di bronzo a fronte di 90 partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.

La prova nella quale i due allievi hanno meritato il terzo posto consisteva nella preparazione di due cocktail di cui uno «after dinner» e l'altro «soft drink», da realizzarsi nel tempo massimo di 12 minuti dimostrando al contempo professionalità, savoir-faire, simpatia e un pizzico di personalità. Matteo Foglieni, ovviamente soddisfatto per il prestigioso traguardo raggiunto parla di «un'esperienza molto interessante anche perché ha permesso di confrontarsi con altre culture e metodi di lavoro decisamente accattivanti e assai professionali».

Inoltre in ambito locale l'istituto di San Pellegrino ha fatto incetta di premi al recente concorso regionale alla memoria di Alfredo Sonzogni, indimenticato docente dell'alberghiero. L'iniziativa era promossa dall'Associazione cuochi bergamaschi. Gli allievi dovevano preparare un piatto per persona di una portata a loro scelta. Con il piatto «carrellino di farcito al parüc e bardato d'ardesio con bouquet di verdurine e gelatina al mosto cotto», Marco Stagi di Ponteranica, della classe quinta C ha sbaragliato la concorrenza vincendo per il terzo anno consecutivo il concorso. Gli studenti di San Pellegrino hanno inoltre ottenuto il secondo posto con Davide Perico, il terzo con Stefano Bonetti e il quarto posto con Luisa Errico. La dirigente Silvana Nespoli si è detta particolarmente soddisfatta e orgogliosa per l'ennesimo exploit dei suoi allievi.

L'Eco di