Boom alla prima edizione. A ruba 10 mila casoncelli. Il profumo dei «nosècc» appena versati sui piatti, i casoncelli realizzati artigianalmente dalle donne del paese, i salumi e i formaggi nostrani. La comunità di ha voluto fare le cose per bene, e c'è riuscita, a giudicare dalle presenze in occasione della prima edizione della festa di Sant'Antonio di Padova nella piccola di . I nastri bianchi e rossi che accoglievano i residenti e addobbavano a festa la piccola chiesa del borgo, ma anche tanti curiosi e buongustai che passando con l'auto, non hanno saputo resistere al profumo. «È il primo anno che facciamo questa semplice festa – spiegano le donne impegnate ai fornelli –: sicuramente non ci aspettavamo tutta questa gente. Abbiamo preparato circa diecimila casoncelli e un centinaio di “nosècc”, rispettando rigorosamente la tradizione delle nostre nonne.

«Nel giro di poche sere abbiamo finito le scorte – proseguono le signore –. È andato tutto a ruba, per noi è stata una grande soddisfazione, numerosi pure i complimenti». La sagra, alla sua prima edizione, è promossa da circa 15 volontari del paese e ai fornelli c'era anche il parroco di Bracca don Francesco Mangili; durante le sere di festa, inoltre, sono stati riservati particolari momenti ai bambini e agli anziani, con giochi, spettacoli.

«È stata una scommessa vinta – osserva Roberto Epis –. Nei tavoli erano presenti non solo i residenti del paese ma anche molti turisti. È stata una festa nel senso stretto del termine, un clima d'altri tempi che rende tutti amici. Il ricavato ora sarà destinato alla sistemazione della casa parrocchiale di Truchel, casa che è a disposizione per gruppi, associazioni e oratori».

Massimo Pesenti – L'Eco di