Fermi dal 2001, permetteranno il collegamento con la Valsassina
VEDESETA – Hanno preso il via in questi giorni, in territorio di Vedeseta di Valle Taleggio, i lavori di costruzione del ponte sul torrente Bordesigli che fa da confine tra la Valle Taleggio, la Valle Brembana e la Valsassina. In realtà si tratta della riapertura di un cantiere avviato nel 2001 e poi interrotto. Ora, finalmente, si dovrebbe arrivare a una rapida conclusione del manufatto. I lavori sono stati appaltati dall'Amministrazione provinciale all'impresa Antonio e Mauro Regazzoni di
Si concluderà così una storia di viabilità che prese il via addirittura nei primi anni successivi al secondo conflitto mondiale. Da sempre Valle Taleggio e Valsassina hanno un collegamento sul tracciato Vedeseta, Avolasio, Bordesigli, Culmine di San Pietro e Maggio.

Sostanzialmente una mulattiera che negli anni divenne strada carrozzabile, piuttosto angusta (circa 4 metri di sede viabile) in territorio valsassinese, di normali dimensioni (6 metri circa) in territorio bergamasco. Per quanto riguarda la parte , la strada carrozzabile avanzò già negli anni Cinquanta e Sessanta verso il confine, scendendo poi al ponticello di scavalco del corso d'acqua per risalire quindi in ripida pendenza a riprendere la quota della strada valsassinese, e si pensò a un tracciato tutto nuovo che doveva eliminare tali pendenze.

L'ipotesi fu presa in considerazione anche all'indomani degli eventi alluvionali dell'estate del 1987 e poi abbandonata perché ritenuta troppo costosa. D'altro canto sarebbe stato improvvido abbandonare completamente questa strada di valico che ha un notevolissimo significato turistico, ben riconosciuto dalla Provincia di . Pur raggiungendo i 1.300 metri di quota alla Culmine di San Pietro, in territorio di Maggio, la strada è battuta abbastanza intensamente per quasi tutto l'arco dell'anno, perché attraversa un ambiente naturale bellissimo ed è conosciuta a livello europeo, come testimoniano le carovane di motociclisti provenienti dal Nord Europa che la utilizzano nei due sensi di marcia nei loro viaggi italiani.

Arriviamo ora, per continuare la breve storia, al 2000, quando la Provincia di Bergamo decide di abbandonare il progetto più ambizioso per realizzarne uno nuovo di minori dimensioni ma comunque funzionale: il ponticello stretto e malconcio che ha il piano viabile pochi centimetri sopra l'alveo del torrente sarà sostituito da uno di più ampie dimensioni (circa 50 metri di lunghezza per 6 di larghezza) e ben più in quota, così da eliminare il saliscendi e garantire il transito anche in caso di piena del torrente. Si cominciò a costruire le spalle del nuovo manufatto, ma ci si fermò a metà strada e il cantiere fu abbandonato. Ora, risolti i problemi burocratici e di altro genere che avevano causato l'interruzione del lavori, il cantiere è stato aperto per essere completato.

Verranno terminate le spalle del ponte e sopra verrà realizzata l'impalcatura del piano viabile, e per consentire il transito si realizzerà un tratto di pista a lato del cantiere, per un costo complessivo dell'opera di 200 mila euro. Non è la soluzione migliore, ma comunque offre garanzie di transito, che saranno sicuramente apprezzate dai turisti.

Anche le infrastrutture viabili turistiche e non della Valle Brembana ne traggono beneficio. Piccola nota: con il Passo di San Marco, la strada di cui si è detto è uno dei due transiti tra due vallate attraverso le Alpi e le Prealpi Orobie.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo