Camerata Cornello – L'appello alla solidarietà 'Ostello dei non è caduto nel vuoto. Proposte di aiuto e condivisione per i 20 profughi africani ospiti all'albergo di Camerata Cornello sono arrivate, dalla ma soprattutto da fuori. Alcuni giorni fa l'Ostello aveva lanciato l'appello: «Venite a trovarci. Nonostante le richieste di rifiutare l'accoglienza giunte dal Comune e da parte della popolazione locale, abbiamo deciso di continuare. Ora, per noi, è essenziale dimostrare che la nostra struttura può continuare a operare con le abituali attività ristorative e alberghiere».

Le risposte non sono mancate. C'è chi si è presentato all'Ostello e chi, tramite e-mail, ha lasciato un messaggio di solidarietà o ha promesso una visita futura. «Una coppia di Milano in villeggiatura a e una di hanno chiesto se i ragazzi avevano bisogno di vestiario o altro – dice Diletta De Pasquale, direttrice dell'Ostello –. Altre persone hanno detto che saranno qui da noi a soggiornare sabato sera: vogliono trascorrere la domenica con i rifugiati libici. E poi abbiamo avuto il sostegno dell'Arci di e Milano e dei sindacati». Tante anche le mail di solidarietà, tra cui quella di Martino Signori, dirigente sindacale nazionale Fiom/Cgil. E poi di persone comuni: «Saremo con voi per conoscere i vostri ospiti e dare un contributo», scrivono due signore di Novara. «Sarò in ad agosto, per una vacanza e, verrò a trovarvi», scrive all'Ostello il vicesindaco di Agrate Brianza. Da Ramacca (Catania), dove sono accolti 2.000 profughi, si augurano che «Camerata Cornello superi l'impatto iniziale e, alla fine, dimostri un grande cuore».

I profughi, intanto, stanno seguendo alcune lezioni di lingua italiana, grazie ad alcuni volontari, e obiettivo dell'Ostello è quello di avviarli, in paese, ad alcuni lavori socialmente utili. Tanta solidarietà da fuori, ma non sembra essere ancora così in paese e in valle. «Sabato scorso, al ristorante, abbiamo avuto solo cinque persone – dice Franco De Pasquale –. Purtroppo c'è stato un drastico calo della clientela e il paese e la valle non hanno ancora pienamente accettato la presenza dei rifugiati. Ma gesti di razzismo sono arrivati anche da fuori: una coppia di Milano voleva cenare da noi. Hanno visto che c'erano i profughi e se ne sono andati». Ieri sera i giovani africani hanno disputato una partita di calcio con una rappresentativa vallare. Per mandare finalmente in gol la solidarietà.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo