LENNA – JJ5 ha lasciato i territori di Cusio e Ornica per scendere a valle, precisamente in quel di Lenna, dove la notte tra mercoledì e giovedì ha fatto visita ad un pollaio predando tre grosse oche. Uno spostamento di un buon numero di chilometri quello compiuto dall'orso, dalla Valle d'Inferno di Ornica al fondovalle brembano, avvenuto sicuramente in ore notturne.

A raccontare l'ultima scorribanda del giovane orso è , sindaco di Lenna, un esperto in materia faunistica che nei mesi scorsi si è occupato in più occasioni del plantigrado. «'arrivo dell'orso nel nostro territorio sono stati avvertiti sia il Comune che la Polizia provinciale. Stamane (ieri per chi legge ndr.) si è deciso un sopralluogo al quale ho partecipato insieme al veterinario Giampietro Torri e agli agenti della polizia provinciale del settore ittio-faunistico. La zona dell'incursione del plantigrado è il , sulle sponde del del Bernigolo. Il pollaio visitato è ad un centinaio di metri dalle case, per cui l'animale si è avvicinato parecchio all'abitato – racconta ancora il sindaco -. I proprietari del pollaio depredato sono stati svegliati verso le due di notte dal latrare dei cani che hanno abbaiato per circa un'ora. Non hanno però osato uscire di casa se non quando ha fatto chiaro. Avevano saputo delle razzie di Cusio ed Ornica e temendo il peggio si sono recati al pollaio solo la mattina, scoprendo che la recinzione era stata distrutta e le tre oche nel recinto erano sparite».

JJ5 avrebbe tentato di entrare anche nel pollaio vicino al recinto delle oche, ma non c'è riuscito, lasciando traccia delle unghiate sulle pareti della struttura e una buona quantità di pelo tra le maglie della recinzione divelta. Ora in paese sperano che il plantigrado si allontani dalla zona il più presto possibile, e ci si domanda se stia tornando verso l'Arera che aveva visitato lo scorso anno e quindi verso la dalla quale era arrivato.

Intanto ieri nella sede della Regione, a Milano, il «Gruppo orso in Lombardia», coordinato da Umberto Bressan, è tornato a riunirsi per un vertice tecnico nel quale sono state decise «alcune misure per tutelare sia JJ5 che le attività degli allevatori» ha annunciato il consigliere regionale Daniele Belotti. Il 21 aprile, a , presso l'assessorato provinciale Caccia e , si terrà un corso di formazione (a cura della polizia provinciale di Trento) per le squadre di dissuasori – non più di tre squadre a testa per le province di Bergamo, Brescia, Sondrio e Lecco – che avranno il compito di allontanare l'animale con proiettili di gomma e petardi nel caso si avvicinasse troppo a zone abitate dall'uomo. Nei giorni seguenti, nelle alte valli Brembana e Seriana, saranno organizzati incontri informativi destinati ad allevatori e apicoltori locali e alla popolazione, «affinché sappiano come comportarsi in caso di incontri ravvicinati con l'orso».

«La Regione – spiega Bressan – ha messo a punto un piano di azione che prevede finanziamenti per due tipi di intervento: formare i dissuasori, sull'esempio di quanto avvenuto in Trentino e nei paesi del Nord Europa dove l'orso bruno è stato reinserito, e informare la popolazione. C'è poi l'aspetto dei risarcimenti dei danni, che stanno avvenendo puntualmente e per far fronte ai quali la Regione ha stipulato una nuova assicurazione».

Il coordinatore del «Gruppo orso» (del quale fanno parte referenti delle province e dei parchi montani lombardi, della Forestale e dell'Ersaf) tiene a sottolineare che «JJ5 è sotto stretta osservazione» e fa capire che se dovesse comportarsi male sarà allontanato; ma l'obiettivo resta favorire la convivenza tra l'uomo e l'orso, che, dopo cent'anni, è tornato a vivere sulle nostre montagne.

L'Eco di Bergamo