Il record di Bracca, riaperto il nono ristorante
Senza categoria Articolo letto da 2.619 utenti - Pubblicato il 30 Gennaio 2009Dopo quasi otto mesi di chiusura lo storico ristorante di bracca «La finestra sul fiume» (un tempo «Il pescatore») ha riaperto i battenti. E il paese alle porte della Val serina è tornato ad avere i suoi nove ristoranti, come era da anni, una sorta di piccolo record per un paese neppure tanto turistico e con appena 800 residenti. Ma torniano alla «Finestra sul fiume», locale che si affaccia sul torrente Serina, in via Galleria, lungo la provinciale. A lanciarsi nell'avventura ristorativa è una famiglia di Romano: Giovanna Confalonieri, 47 anni, coadiuvata nell'«impresa» dal marito Giovanni Danelli, 53 anni, camionista, e dai figli, Elisa, 19 anni, Andrea, 22, mentre Marco, 13 anni, si sta preparando per i futuri studi, forse all'alberghiero (in cucina, invece, è stato assunto lo chef Diego Frison di roncobello). Titolare della gestione del bar-ristorante, però, è Giovanni Carobbio (col figlio Michel), ben noto nella ristorazione bergamasca per essere il gestore (con la moglie Pasquina Pesenti Dentella) del ristorante Dentella, nel centro storico di Bracca.
«Ho acquistato la licenza del locale nell'ottobre 2007 – spiega Carobbio, operaio alla sanpellegrino – quindi l'ho ristrutturato. E cercavo una famiglia seria, a cui affidare il nuovo ristorante. Conoscevo Giovanni Danelli per il suo lavoro e ho provato ha proporgli la gestione». Bracca, grazie alla riapertura della «Finestra sul fiume», torna così ad avere nove ristoranti: oltre al locale affacciato sul torrente Serina ci sono infatti i ristoranti «Ponte Merlo» e «Fonte Bracca», l'«Acquata», «Da Carmelo», «Dentella», il «Genzianella», la «Tavernetta» a Pregaroldi e «Rondi». Se poi aggiungiamo a questi le due vicine trattorie di Algua sempre lungo la provinciale, la concentrazione di tavole imbandite è da record. «E da quel che mi risulta – dice Carobbio – tutti vanno bene». Motivo del successo? «Tanti operai, tante persone di passaggio e dirette in val serina o a Selvino per turismo hanno sempre garantito una buona clientela».
L'Eco di bergamo
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